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Il giorno più atteso di quell'anno finalmente arrivò.
Elliott si sveglia senza incubi, con accanto Mr. Rabbit, guardandolo con una smorfia divertita, ricordando il momento in cui Marco gli regalò per Natale il peluche.
Elliott si prepara con cura, vestendosi per bene (sempre però con le sue amate camicie colorate), aggiustandosi i suoi lunghi capelli castani e abbellendo il tutto con qualche gioiello. Guardandosi allo specchio, vede un Elliott diverso dall'ultima volta. Più sicuro di sé. Più determinato. Più innamorato che mai.

«Oh tesoro, ma stai una favola!» annuncia commossa Nancy vedendo suo figlio scendere le scale con la toga e il cappellino da laureando in blu regale.
«Mamma non esagerare dai» ribatte Elliott, alzando gli occhi al cielo e arrossendo per il complimento «Grazie»
«Oggi diventi un uomo, Elliott, e siamo così orgogliosi di te» pronuncia Ben, tirandosi il figlio verso di lui per abbracciarlo con affetto e amore. Elliott si lascia coccolare da quell'amore che tanto gli era mancato.
«Papà non vorrei fare ritardo al mio diploma» scandisce lui con sarcasmo, il padre si stacca dall'abbraccio ridacchiando, mentre escono di casa per raggiungere la Crystal Valley High School.

Elliott sta chiacchierando con un professore prima dell'inizio della cerimonia, quando arriva un messaggio sul cellulare.
Il messaggio recita "Sei bellissimo in blu regale".
Elliott fa una smorfia divertita, girandosi per guardare un ragazzo da lontano, il suo ragazzo. Il suo Marco.
«Anche tu non sei male baby» replica divertito Elliott, andando incontro al suo ragazzo, che lo avvolge in un abbraccio protettivo e pieno d'orgoglio.
«Sei sempre il solito, non cambiare mai» sussurra Marco all'altro, sorridendo.
«Nemmeno tu Peña» soggiunge Elliott con quel suo sarcasmo che l'ha reso famoso, mentre ridacchiano tra loro e si accomodano, intanto che la cerimonia per la consegna dei diplomi sta per incominciare.

Elliott e Marco sono seduti uno accanto all'altro, tenendosi le mani di nascosto per non farsi vedere da occhi indiscreti, Elliott inizia a tremare.
«Hey tesoro tutto ok?» chiede Marco, sentendo la mano di Elliott vibrare nella stretta.
«Oh si si amore tutto bene, è l'emozione sai...» risponde lui, sviando il vero motivo dell'agitazione. Il preside della scuola annuncia il nome di Marco per il ritiro del diploma, lui sorride emozionato guardando prima Elliott, poi alzandosi per percorrere la navata in mezzo ai compagni di scuola, che lo salutano con pacche e battiti di cinque, accompagnato dall'applauso di essi.
Il preside consegna la pergamena a Marco, stringendogli la mano, mentre saluta velocemente i compagni che lo acclamano, scendendo le scale per tornare a sedersi vicino al suo Elliott, orgoglioso di quel momento. Il preside continua la consegna del diploma, scandendo il nome di Elliott Lefevre.
Elliott, visibilmente emozionato e con le mai tremanti si alza, camminando verso il palco per ritritare il suo diploma, con gli altri studenti che lo applaudono mentre stringe la mano al preside.
«Congratulazioni Elliott» conversa il preside.
«La ringrazio preside... potrei fare un piccolo discorso?» chiede Elliott, indicando il leggìo di legno con sopra il logo della scuola. Il preside annuisce alla richiesta di Elliott, che si avvicina al sostengo, fissando la folla di ragazzi che lo guardano.
Elliott sistema il microfono regolandolo l'altezza ideale e schiarisce la voce, attirando l'attenzione di tutti i presenti, fa un respiro profondo e poi inizia il suo discorso.
«Quest'anno è stato uno dei più difficili della mia vita, ma devo ammettere che se sono qui oggi, lo devo grazie a me stesso, cosa che mi ripetono sempre sia i miei professori sia i miei genitori da giorni ormai... quindi ringrazio me, per non essermi perso mai d'animo, dopo tutte la cattiverie e i torti subiti, ringrazio la mia famiglia per il sostegno che sto ricevendo. Ringrazio soprattutto voi, che mi avete preso in giro quando mia sorella è venuta a mancare, per quando mi avete chiamato "psycho" ridacchiando coi vostri amici, per gli sgambetti, le risse, le cadute che mi avete fatto fare. Ma il vero ringraziamento va sopratutto ad una persona che ha visto in me tutte quelle cose che nessun altro vedeva, che mi ha ridato la gioia di vivere, che si è preso cura di me e che ha combattuto contro gli altri, pur di difendermi» scandisce Elliott, guardando Marco tra la folla, visibilmente commosso dal suo gesto coraggioso «Davanti a tutti voi voglio dire che amo questa persona più di qualunque altra cosa al mondo, e ringrazio ogni giorno che quel maledetto lunedì all'inizio della scuola, si sia seduto di fronte a me per parlarmi a pranzo» concludendo il discorso, Elliott riceve una standing ovation dai suoi compagni, che guarda sorpreso e soprattutto commosso. Ma il suo sguardo non si stacca dal suo Marco, applaudendogli con gli occhi lucidi e il sorriso smorzato dall'emozione. Elliott scende dal palco, camminando il più veloce possibile per ritornare da Marco, con il solo obbiettivo di dimostrare a tutto il mondo che ora non ha più paura dei pregiudizi della gente. Elliott prende il viso di Marco, donandogli uno dei baci più passionali e dolci di sempre, davanti alla folla che acclama il gesto d'amore e di coraggio di Elliott. Marco sorride nel bacio emozionato e lo stringe forte a sé, mentre si godono quel momento, uscendo piano piano da quell'oscurità che Elliott sentiva dentro di lui.
«Sono così fiero di te» sussurra Marco, emozionato dal gesto improvviso di Elliott.
«Questo è solo grazie a te» confida lui, guardandolo negli occhi e sorridendo all'altro, innamorato più che mai della persona che gli ha salvato la vita.

Alla fine della cerimonia Elliott e Marco parlano in due gruppetti diversi, ma non riescono a staccarsi gli occhi di dosso. Marco si avvicina all'altro, guardandolo come la cosa più bella che avesse mai visto, mentre lo abbraccia. Elliott ricambia l'abbraccio, poggiando le sue braccia sulle spalle dell'altro.
«Il diplomato Lefevre» inizia Marco, flirtando con lui.
«Il diplomato Peña, a cosa devo l'onore di questa visita?» chiede Elliott, completamente perso negli occhi del suo ragazzo.
«Mi stavo chiedendo quando potremmo partire per le nostre vacanze speciali» spiega Marco, facendo una smorfia per il sole negli occhi.
«Per me va bene anche ora, aspetta che prendo le valigie in macchina» scherza Elliott, facendo ridere l'altro. Finalmente i due si possono baciare davanti a tutti, senza essere giudicati o fissati da qualche sguardo maligno.
«Allora partiamo Lunedì, ci stai?» domanda Marco, strusciando dolcemente il naso contro il suo.
«¡Hasta Lunes! Peña» replica Elliott in spagnolo, Marco rimane sorpreso della cosa.
«Lefevre, mi stupisci ogni giorno sempre di più» enuncia lui, sorridendo al ragazzo, mentre camminano per il prato della scuola in una bellissima giornata di Giugno.
«Spero d riuscirci sempre, cariño» risponde lui, facendo ridere l'altro, mentre si allontano mano nella mano, combattendo contro il mondo per il loro amore.

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