7. Adam

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Novembre 1913

Erin!
È passata solo una settimana dalla mia ultima lettera, e ancora più da quel giorno in cui non hai voluto vedermi, ma che ti ho visto affacciata alla finestra di camera tua. Sarò sincero, non mi aspettavo che saresti scesa, hai tutte le motivazioni per comportarti come stai facendo, proprio come io sento di dover continuare a provare, a scriverti, perché anche se il silenzio e l'assenza sono due chiari segni del fatto che vuoi essere lasciata in pace, so anche che non mi arrenderò fino a che non mi riscriverai, fosse anche l'ultima volta che lo fai, non mi importa, ma lo sai come sono fatto, non mi arrendo finché non ci sbatto la faccia. Che vuoi che ti dica? Lo sai che non mi arrendo finché non ci sbatto la faccia, quindi rispondimi cazzo, anche se dovesse significare che mi mandi al diavolo, che mi tratti una merda o mi spezzi il cuore, ma ti prego aiutami a schiodarmi da questa sofferenza, ho bisogno di sentirmelo dire per poterlo sapere davvero. E ti chiedo scusa se sono così, se da quando ci siamo conosciuti non ho fatto che farti soffrire... So che causo più problemi che soluzioni, che causo più dolore che amore.
So che ti ho impedito e ti sto impedendo di vivere una vera relazione, so che meriti di meglio. Ma sono troppo egoista per poterti lasciare andare, perché io vedo ciò che davvero c'è in te e non voglio che sia di nessun altro se non mio. Sono egoista, è vero, quando si tratta di te alle volte lo sono, ma puoi biasimarmi?

Non posso arrendermi, non ancora e non di nuovo! Non mi importa se farà male, perché già lo fa, e io continuo a lottare per me, per te, ma soprattutto per noi. Anche se quel noi l'ho distrutto io... Ma per questo sono più ostinato, perché è mio dovere sistemare le cose, ed è quello che farò!
Preparati, perché sto venendo da te Erin.

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