Dimmi che resti anche se da me non si vede il cielo

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La mattina dopo Zac insisté per andare al bar a fare colazione per poi andare a fare shopping per la casa, saremo dovuti andare all'Ikea a cercare alcuni mobili <Ma tu sei ancora sicuro?> chiesi mentre parcheggiavamo
<Senti comunque mi serviva un punto di vista femminile... pensa alla povera sfigata che verrà in casa mia dopo di te> rise e io feci l'offesa <Adesso non fare quella faccia perché l'hai voluto tu...> gli tirai una gomitata e entrai lasciandolo dietro.
Una volta dentro andammo a cercare un tavolo e delle sedie <Certo che anche un bel divano non sarebbe male> questa volta l'offeso lo fece lui <Che ha il mio divano che non va> <Ssssh! Ci penso io a casa tua tu pensa al portafoglio> si mise a ridere e lo tirai verso i tavoli. Alla fine oltre al tavolo presimo anche il divano e comprai alcune cose che servivano a sistemare il suo disordine.
Indipendentemente da cosa avrebbe detto i miei avevamo trascorso un bellissimo momento e fortunatamente i mobili li avrebbero portato poche ore dopo vista la disponibilità, quindi potevamo fare la famosa cena proprio quella sera
<Comunque credo che dovrei avvisare Amine...> gli dissi nel tragitto del ritorno <Ma se la dovesse prendere male?> troppo torto non aveva ma non volevo fargli la sorpresa, lo convinsi e ragionassimo Aminein studio.
Appena arrivati lo salutai come se non lo vedessi da una vita, voglio un gran bene a mio fratello quindi anche poche ore lontani mi fanno sentire parecchio la sua mancanza
<Come mai avete invitato mamma e papà a cena?> chiese praticamente subito e io colsi l'occasione <Senti andremo dritti al punto...> iniziai ma Baby mi interruppe e continuò lui <Vorrei che venisse a vivere con me> mi diedi una schiaffa sulla fronte, Amine si bloccò, era stato davvero troppo diretto, rimase in silenzio qualche secondo per riflettere <Bro ma non credi sia troppo, state insieme da poco e poi, non ti offendere ma tu sei tu> Zac non si offese si vedeva ma lo stava ascoltando attentamente, probabilmente lo stava capendo <Non sei mai stato uno da relazioni e ora mi dici che vuoi andare a vivere con mia sorella, capiscimi se sono preoccupato>
<Hai ragione su tutto, capisco la tua preoccupazione e per me non sarà facile convincerti lo so, anche per me è una cosa nuova, con lei mi sembra di non averci mai nemmeno parlato con una ragazza...> Amine mi guardò <É davvero quello che vuoi? Pensi che questo ti renderebbe felice?> sapevo che ad un mio si lui mi avrebbe aiutato a parlare con i nostri genitori <Amine io credo che sarei felice, io non so come andrà, cosa saremo e quanto staremo insieme, forse per sempre o forse un giorno ci comporteremo come due estranei... però in questo momento credo che sarei felice con lui> mio fratello continuava a guardarmi cercando di capire cosa provassi come nostro solito, tanti sguardi e poche parole. Parlammo a lungo ma senza una conclusione reale in fin dei conti le decisione spettava a mamma e papà, ma quando Amine non sembra affatto convinto se ne uscì con il suo solito modo <Io non sono convinto, ma per la tua felicità metterò le mie idee da parte, ti aiuterò e sappiate che voglio una copia delle chiavi> cercò di smorzare la tensione e in quel momento ci chiamarono per i mobili.
Tornammo verso casa con Amine che si era offerto di aiutare a sistemare, di li a poco arrivarono anche i mobili. Ore dopo anche i mobili erano stati montati e i due erano davvero stanchi, mentre si riposavano io pulii un po' e iniziai a cucinare.
Intorno alle 18:45 Amine andò a casa per farsi una doccia e anche noi iniziammo a sistemarci per la sera, dopo la doccia mi vestii e apparecchiai la tavola
<Potevi aspettare ti avrei aiutato> venne e prese i piatti per portarli a tavola <Mamma mia apparecchi pure> lo guardai stupita nel frattempo mi scrisse Amine per avvisarmi che sarebbero arrivati e aggiunse: "Sappi che non ti sto lasciando andare, sei mia sorella ovunque e con chiunque tu sia, io rimarrò con te per sempre"
Scoppiai a piangere e Zaccaria si preoccupò subito io gli spiegai che era per il messaggio di Amine, fino a quel momento non avevo realizzato che non avrei vissuto più con lui è Ilyas.
<Calmati Kami, i tuoi stanno per arrivare se ti vedranno piangere ti porteranno via immediatamente altro che trasferiti> mi strinse forte e io iniziai a calmarmi poi suonarono.
Tesissima andai ad aprire la porta e in quei pochi secondi pensai che era tutto sbagliato ma aprii e così entrano tutti in casa. Mamma salutò subito Zac, con il fatto che era praticamente uno dei migliori amici di Amine ormai si conoscevano bene, ma feci caso che gli disse qualcosa all'orecchio e lui sorrise e dopo aver salutato papà e Ilyas dovevo scoprire cose si erano detti perciò feci sedere tutti sul divano e lo chiamai in cucina, nemmeno il tempo di parlare che arrivò mamma <Sei proprio una brava padrona di casa!> mi fece l'occhiolino e iniziò ad aiutarmi, lo guardai e lui rideva tranquillo <Mama... tu lo sai?>
<Io ti ho tenuto in pancia nove mesi amore mio, ti ho vista diventare da bambina a donna, io ti capisco ormai> cercai di andare avanti <Quindi che ne pensi?>
<Vi vedo bene insieme, probabilmente è presto per vivere insieme ma anche io e tu padre abbiamo fatto uguale, non eravamo sposati e per questo tutti parlavano di noi... ma guardaci, noi ci siamo conosciuti e innamorati per arrivare qui oggi, vivi ogni cosa bambina mia perché a tornare in dietro sei sempre in tempo> la guardavo con le lacrime agli occhi e lei mi diede uno di quegli abbracci che non si scordano mai.
Ora che avevamo scoperto che mamma era d'accordo mancava solo lui, papà, l'unico che aveva tolto le parole di bocca a Zaccaria così lo presi in giro ovviamente <Paura di papà eh...> mi appoggiai sulla sua spalla <Si, questa volta ho paura>

Lei / Baby Gang Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora