"So make the friendship bracelets, take the moment and taste it." ~Taylor Swift
Quest'estate è andata bene.
Dopo l'aggressione di quell'uomo in pineta, sono stata molto più attenta, ma devo ammettere che quell'episodio mi ha aiutata molto.
Molte persone dopo una cosa come quella probabilmente si sarebbero rinchiuse in casa, sempre con qualcuno, senza uscire se non attaccate a un parente o un amico, qualcuno che sia FORTE per proteggerle.Ma ti pare che io sono così? Anzi. Ho fatto il contrario di quello che si pensa, e ho iniziato a uscire molto di più.
Tutte le sere dopo cena per tutto luglio sono uscita con la mia bici, LE MIE CUFFIE, e ho fatto una passeggiata. Di fianco alla pineta, sulla pista ciclabile che la costeggia.Mi faceva sentire libera: niente e nessuno può fermare la libertà, soprattutto delle donne. Vogliono intimidirci, ma noi siamo più forti.
Comunque, tornando al presente, oggi è settembre, il 13 settembre: in che significa sono una cosa: scuola.
Sono contenta di iniziare la seconda superiore: ho voglia di rivedere i miei compagni e professori.Sono le 7, mi sveglio e realizzo che voglio vestirmi carina. Tiro fuori il mio paio di pantaloni preferito: neri a zampa. Cosa ci abbino? Quest'estate ho avuto la passione per i top corti, come quelli che si mettono quasi tutte le ragazze di oggi, ma decido piuttosto di indossare una maglietta di uno stile particolare, che voglio testare. A completare il tutto le mie converse e i miei occhiali. (E palesemente le mie amate cuffie.)
Esco dalla mia stanza, e vedo mio papà che sta preparando la colazione per tutti: si complimenta per il mio outfit, lo ringrazio. Questi sono i tipici momenti che mi fanno credere che lui sia cambiato. (Ovviamente in meglio.) Arrivano mia mamma e mia sorella, e ci sediamo tutti e 4 al tavolo.
Dopo poco esco di casa, faccio la mia passeggiata mattutina verso la scuola.
Appena arrivata dentro salgo le scale letteralmente di corsa, per accaparrare a me e a Marta un posto in fondo.
Arrivo su e trovo una sorpresa: i banchi sono posizionati a tre, e l'ultima fila è già occupata. Per fortuna in terza fila c'erano due posti vicini liberi, nel terzo banco, di fianco ai due posti però c'è una ragazza.
Carina, non troppo alta, con i capelli neri (come me e Marta) ma molto corti. Indossa uno di quei top corti e aderenti, bianco, e dei jeans larghi.
Le chiedo se è libero, lei annuisce, così mi siedo e tengo accusato di fianco a me per Marta.
"Piacere, Ambra." Dice lei
"Piacere, Grace." Le rispondo, "Devi essere la ragazza nuova? Vedrai che ti troverai bene qui con noi!"
Iniziamo a parlare del più e del meno, e ammetto che c'è subito una grande intesa tra di noi, ci capiamo.Arriva Marta, le faccio segno di sedersi vicino a me e Ambra. Anche la mia migliore amica fa conoscenza con la ragazza nuova e noto una certa intesa anche tra di loro.
Ambra è molto amichevole con noi, e noi con lei.Parliamo come tre vecchie amiche anche nel corso delle lezioni, guadagnandoci qualche rimprovero dai professori, ma non mi importa, dopo tutto è il primo giorno di scuola, non ci si può aspettare di avere una lezione perfetta e silenziosa fin da subito.
Dopo 6 lunghe ore, è tempo di uscire da scuola: siamo nel piazzale e Marta saluta me e Ambra: è arrivata sua mamma a prenderla in macchina.
Io mi incammino verso casa, e noto che Ambra mi segue: lei si sta dirigendo verso la fermata del bus. Facciamo il pezzo di strada fino alla fermata insieme, e per la prima volta non indosso le cuffie tornando a casa: voglio parlare con lei. Dopo poco Ambra dice:"Sai, io suono la chiamata. L'ho suonata tante volte negli ultimi anni. Mi ha aiutata a superare il mio disturbo alimentare. La musica mi ha salvata."
Non ci posso credere. Anche lei ha una passione, e questa passione coincide con la mia.
"Io invece canto. Anche io ho sofferto di problemi alimentari, e scrivere canzoni mi ha sempre aiutato molto. O anche solo la musica in generale."
Abbiamo entrambe passato lo stesso incubo (unica parola per descrivere un dca), e entrambe l'abbiamo superato grazie alla musica.
Mi sento molto vicina ad Ambra, e a malapena la conosco. È strano, non mi era mai capitato di avere tanta confidenza con qualcuno, soprattutto avendolo appena conosciuto.
Arriviamo alla fermata e ci salutiamo. Ci vedremo domani, e chiaramente ci siederemo vicine ancora.
Mi dirigo verso casa con un grande sorriso, non vorrei che ci sto prendendo l'abitudine!
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Don't Forget Me
RandomÈ iniziato con una semplice frase che mi è apparsa in testa, e che continua a perseguitarmi, una frase che ho sentito in una delle mie canzoni preferite "did you know that there's a tunnel under ocean blvd". La frase, semplice ed efficace dice: "don...