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- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter nineteen ❜┊˚ ̥۪͙۪◌𝙘𝙤𝙢𝙚 𝙨𝙚𝙢𝙥𝙧𝙚, 𝙖𝙫𝙚𝙫𝙤 𝙧𝙖𝙜𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙞𝙤

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- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter nineteen ❜┊˚ ̥۪͙۪◌
𝙘𝙤𝙢𝙚 𝙨𝙚𝙢𝙥𝙧𝙚, 𝙖𝙫𝙚𝙫𝙤 𝙧𝙖𝙜𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙞𝙤

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𝐇𝐀𝐑𝐏𝐄𝐑

Non saprei nemmeno definire come mi sentissi da ormai giorni; non sapevo nemmeno quanti ne fossero passati, dato che non percepivo nemmeno più l'alternarsi del giorno è della notte.

Non parlavo, non mangiavo, non dormivo. Non facevo nulla di nulla, se non stare immobile, e in compagnia - quando mi obbligavano per provare a tirarmi su di morale.

Tutte cazzate. Non c'era alcun modo per aiutarmi, in quel momento. Solo Percy poteva riuscirci, tornando al Campo Mezzosangue come mi aveva promesso; tornando da me come mi aveva promesso.

Vista la quantità di tempo passata dall'esplosione che lui aveva provocato sul Monte Sant'Elena, ormai tutti lo davano per morto, ma nessuno lo diceva chiaramente quando io ero nei paraggi. Tutti sapevano che per me la cosa era delicata, quindi cercavano di non farmi stare peggio come potevano.

Io, però, non avevo perso del tutto la speranza. Vedevo ancora un barlume di possibilità che lui tornasse effettivamente.

Me lo aveva promesso, e le promesse col mignolino non si possono infrangere. Giusto?

Solo Chirone era venuto a parlarmi una volta, provando a dirmi che forse avrei dovuto iniziare ad accettare il fatto che non avrei più rivisto Percy. Secondo lui, nom c'erano più speranze che fosse vivo, anche se quello non me lo aveva detto direttamente.

Per quanto riguarda gli altri, tutti cercavano di distrarmi e aiutarmi in modi diversi, tutti loro.

Con mia grande sorpresa, Annabeth e Henry mi tenevano sempre compagnia assieme, ogni tanto facendosi battute. A quanto pareva, da dopo il gioco di Quintus, quei due avevano legato. O almeno, si erano resi conto - Annabeth si era resa conto - che stare in compagnia non era così male. Mi raccontavano aneddoti della loro infanzia, divertenti: scoprii che mio fratello aveva tirato una testata al lavandino da bambino, di sua volontà. Ammetto che mi aveva fatta ridere, ma non era bastato.

Will e Silena, con cui ormai formavo un trio infallibile, mi facevano fare passeggiate in mezzo al bosco, lungo la spiaggia, per i campi di fragole. Parlavano sempre del più e del meno: di quali film preferissero, di quale fosse la cabina più bella al campo... e io stavo lì ad ascoltarli, anche se spesso la mia mente viaggiava da un'altra parte.

Clarisse non sapeva bene come comportarsi. Come me, non aveva mai sofferto per amore e forse non sapeva nemmeno cosa significasse - anche se secondo me stava iniziando a capirlo. Si limitava a stare in mia compagnia, anche se in silenzio, senza mai lasciarmi sola. Cercava di farmi mangiare, parlare con lei, combattere in arena per distrarmi.

Like A Tattoo ✷ Percy Jackson ² Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora