Ancora tu?

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Avevo passato la sera precedente a mettere a posto le mie cose in quella che sarebbe stata la mia casa per un po' di tempo,non sapevo se il mio trasferimento a Gaeta sarebbe stato definitivo,ma in effetti la cosa non mi dispiaceva affatto.
La casa era come me la ricordavo,la mamma aveva cambiato l'arredamento e l'aveva resa vivibile per me,in ogni angolo però rivedevo me e i miei fratelli da piccoli che giocavamo spensierati ignari di ciò che ci riservava il futuro.
Avevo preparato la borsa per il primo giorno di scuola e poi ero andata a letto,ma per l'agitazione ci avevo impiegato più del solito a prendere sonno per cui stavo preparando una bella tazzina di caffè per darmi una bella sveglia,quando prese a squillare il cellulare;
"Buongiorno amore mio allora come ti senti?"mi chiese dolcemente la mia mamma
"Sono emozionata mamma,non vedo l'ora ma ho un'ansia"le confessai
"Non c'è nulla che tu non possa fare figlia mia,sono fiera di te"disse commossa
"Grazie mamma,di tutto,senza te non so come avrei fatto...e la casa è bellissima"le dissi con le lacrime agli occhi
"Basta così su che se no finiamo in una valle di lacrime,in bocca al lupo e fammi sapere come va il tuo primo giorno"concluse per poi riagganciare dopo un saluto veloce.
Mi avviai alla porta e scorsi un'auto che attraversava il vialetto verso la strada principale e anche se non avevo visto chi fosse alla guida ebbi una strana sensazione che mi scosse,non era il momento però di pensare a come mi sentivo,sicuramente era tutto dovuto all'agitazione e al poco riposo della notte precedente così chiusi a chiave la porta e mi avviai verso l'auto per raggiungere la scuola.
Entrai dalla porta secondaria come mi avevano detta al telefono,era riservata esclusivamente al personale scolastico,passai per il Dirigente che mi diedi ulteriori indicazioni oltre a quelle che mi aveva precedentemente riferito via telefonica e poi mi avviai verso la sala docenti alla ricerca del mio armadietto:
"Ciao tu devi essere la nuova maestra,Rosa giusto?"mi chiese una ragazza che poteva avere più o meno la mia età con gli occhi azzurri e una cascata di boccoli biondi
"Si sono io Rosa Esposito ,molto piacere"e le tesi la mano per le giuste presentazioni.
Avevo preso il nuovo cognome di mia mamma proprio perché volevo chiudere definitiva con la mia vita precedente e vivere senza i pregiudizi della gente
"Io sono Valeria Vinci e insegno inglese,tu avrai invece la prima A giusto?"chiese cordiale
"Proprio così,sono alla prima esperienza e ho un'ansia tremenda"le confessai
"Vedrai andrà tutto bene e qui con noi ti troverai a tuo agio ne sono sicura"affermó convinta per poi presentarmi agli altri insegnanti di cui ovviamente non riuscì a memorizzare tutti i nomi ma avrei avuto tempo per farlo,poi seguendola ci avviammo nel giardino della scuola dove stava per iniziare l'accoglienza delle classi.

Pov Carmine

Eravamo nel giardino della scuola Futura mi teneva la mano in attesa di essere chiamata e unirsi alle sue amiche di classe,per la maggior parte si conoscevano tutte avendo frequentato lo stesso asilo,però lei in quel momento voleva starmi vicino,per quanto esuberante fosse la mia bambina infondo era un po' insicura,i nuovi inizi la spaventavano sempre ma poi una volta passato il primo momento d'incertezza partiva a razzo.
"Papà ci siamo quasi stanno per uscire le maestre"mi comunicó saltellando per la felicità. Guardai le porte che si spalancavano e una decina d'inseganti prendere posto sui gradini che portavano all'interno dell'edificio,alcune le conoscevo perché frequentavano il salone in cui lavoravo,mi sembrava di scorgere dei visi nuovi ma ero molto indietro vista l'enorme folla accacalcata nel giardino,più di sfuggita vidi una delle maestre che mi sembrava avesse un'aria familiare ma non riuscivo a metterla bene a fuoco finché poi non fu richiamata all'interno dell'edificio e sparì dalla mia vista,però avevo addosso una strana sensazione che non riuscivo a spiegarmi finché Futura strattonadnomi non mi riportò con i piedi per terra dicendomi che dovevo accompagnarla vicino alla sua classe poiché avevano chiamato il suo nome.
"Papà noi ora entriamo dentro ci vediamo all'uscita"mi disse mia figlia stampandami un bacio sulla guancia,così presi l'uscita e mi avviai verso il salone con ancora quella strana sensazione alla bocca dello stomaco che mi accompagnava.

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