Prese a descrivere con le mani il generoso petto: un tocco delicato, appena accennato, ma sufficiente a stuzzicare e risvegliare la sensibilità della sua pelle. I suoi tocchi seguivano una traiettoria circolare che andava a restringersi lentamente, fino a convergere ai capezzoli turgidi, duri e desiderosi di attenzione.
La ragazza si soffermò con un dito su di ognuno di essi, con un pizzico rapido e fulmineo. Ad ogni tocco una piccola scarica elettrica aumentava vorticosamente il suo piacere.
Ormai il suo respiro cominciava ad essere affannato e rotto e mentre continuava imperterrita la tortura gentile delle sue mammelle, alternanava momenti in cui afferrava e stringeva, quasi fino a graffiare, i seni ormai rossi e sfiniti.
Appoggiò i fogli allo scopo di impiegare entrambe le mani in quella pratica ormai senza freno; le parole manoscritte erano ormai un tutt'uno con la sua eccitazione e guidavano il suo corpo verso mete inesplorate.
Con una mano prese ad accarezzarsi i fianchi le gambe, mentre la sorella continuava con le precedenti carezze, sebbene diminuite di intensità ed ora più accennate.
Accarezzava ora il fianco, ora le gambe, ora il monte di venere avvicinandosi sempre più alla fonte del calore; ora con le dita lambiva la sua femminilità più nascosta, si faceva strada dentro di essa.
Al primo ingresso lanciò un gemito, quasi un piccolo urlo. Immaginò un sesso carico di un desiderio mai soddisfatto penetrarla all'improvviso.
Era ormai completamente sopraffatta dal piacere ....
(Continua...)
