𝑖𝑖.tell them, tell 'em, tell them the truth

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CHAPTER TWO !
un nero banco di nuvole
(tattoo,,, st3 ep1)

CHAPTER TWO !— un nero banco di nuvole(tattoo,,,  st3 ep1)

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     LETTERATURA INGLESE era una delle tante materie amate da Margot, una vera passione sbocciata quand'ella era giovane e che aveva coltivato con cura nel corso degli anni. Era affascinata dall'odore antico e sporco dei libri, dalle storie incise nelle loro pagine logorate dal tempo, dalla sensazione di alienazione che provava leggendo. Ne era così appassionata che, ancora, ricordava vividamente il primo racconto che le fu letto, un'esperienza che aveva plasmato il suo amore per le storie e l'arte della narrazione. La voce soave di sua madre, che dava enfasi a tutto ciò che leggeva, persino al Cappellaio Matto —il suo personaggio preferito—, divenne una reliquia preziosa nel tesoro della sua memoria.

     In quella mattina frenetica, gli studenti si affrettavano a prendere posto, spingendosi come se fossero in fila durante il Black Friday, cercando disperatamente il banco più vantaggioso in cui nascondersi. Girava voce che la nuova insegnate fosse un vero osso duro, con lo sguardo sempre severo e accusatore. Stare nelle prime file, perciò, pareva un suicidio, sopratutto se non s'aveva voglia di stare attenti.
Ma a Margot, la quale adorava passare quell'ora prendendo appunti e stando concentrata, se lo poteva facilmente far scivolare addosso. Eppure, costei non la smetteva di osservare il banco sotto ai suoi occhi con leggera amarezza, come se una forza astrale le impedisse di sedersi.

     Scott la guardava sbigottito, come se avesse appena visto un angelo cadere dal cielo. La sua migliore amica era ritornata a Beacon Hills, un fantasma ritornato a casa. Tuttavia, non era lui a darle sconforto.
Si trattava dello sguardo di Stiles, fisso sul suo viso malinconico, su i suoi capelli biondi, su i suoi occhi colmi di rimorso. Forse, era più il modo con cui si mordeva il labbro inferiore ad intimorirla, o il desiderio che cresceva in lui, rimanendo completamente assorto, in una contemplazione continua della sua bellezza. Eppure, nonostante il loro rapporto lasciato in sospeso, nessuno dei due osava fare il primo passo, rimanendo in bilico in un tempo indefinito.

     Margot si schiarì la voce.
«È—È libero?» chiese, infine.

     «Sì, sì!» balbettò il ragazzo, con le gote leggermente arrosate.

     La bionda si lasciò cadere sulla sedia, avvolta da un velo d'imbarazzo e vergogna. Posò i libri scolastici sul banco, prese una penna, ed iniziò a tamburellare nervosamente le dita, in attesa che la lezione cominciasse e la "bestia" facesse il suo tanto atteso ingresso.

     D'improvviso, il telefono di tutti i presenti incominciò a squillare, gettando un leggero scompiglio nella classe. Inaspettatamente, Margot non ricevette alcuna notifica, poiché ella aveva deciso, in una folle e dirompente giornata texana, di non averne più uno, dopo che questo le si era frantumato sull'asfalto cocente.

UNITED IN GRIEF  ( teen wolf ) ³ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora