Più tardi lo vedo e vediamo come va. Incrocia le dita per me, Ollie.
Andrà benissimo, Ali, ne sono sicuro, le rispondo.
Appoggio il telefono sul bordo e continuo a prendere il sole.
Sono passati un paio di giorni da quando l'ho aiutata col trasloco, e oggi finalmente Ali si vedrà con il tipo. Spero che le ripetizioni dell'altra sera le siano state di aiuto - anche se, per come è andata, direi proprio di sì -. A me ti confesso che gira ancora la testa. Le gambe mi sembrano due zavorre, e faccio pure fatica a nuotare.
La bagnina se n'è accorta, e da sotto l'ombrellone mi ha urlato: «Ti vedo spompato, Ollie».
Mi accascio sul bordo col fiatone e rido. «Sto invecchiando» dico. «Di questo passo non ci arrivo a ferragosto».
«Ferragosto è domani, Ollie. Sforzati un po'».
Lascio che una gamba scivoli dal bordo e affoghi dentro l'acqua. «Ferragosto è domani?!» domando. «Cazzo, come vola il tempo...».
«Ormai in piscina ci siamo solo io e te» commenta lanciando un'occhiata ai palazzi che circondano il parco immenso. «Probabilmente siamo gli unici in tutto il condominio».
«Dici che i ricconi sono tutti a squagliarsi nelle loro ville al mare?».
«Come li invidio...» dice con un sospiro. «Vorrei farmi anche io un bagno al mare».
Affondo la mano nell'acqua e le schizzo la faccia. «Se non facessi tutta la seriosa e la professionale, potresti buttarti in piscina» dico. «Certo, non è il mare, ma ti rigenera lo stesso».
«Non posso, Ollie. Se mi becca-».
La schizzo di nuovo e lei ridendo mi lancia un tubo di gomma.
«Se mi beccano. Se mi beccano» dico imitando la sua voce. «In giro non c'è più nessuno, sbaglio o lo hai detto anche tu? Quindi finiscila con questa commedia e buttati in acqua. Altrimenti ci penserò io».
Lei sbuffa divertita. «Figurati se lo faresti».
Mi alzo in piedi e mi avvicino al suo ombrellone. Lei mi guarda con aria di sfida e io la prendo di forza dalla sedia di plastica. «L'hai voluto tu» le dico.
«No, Ollie. Fermati».
Mi avvicino alla piscina con lei in braccio; salgo sul bordo e faccio per buttarla. Lei si aggrappa alla mia schiena continuando a ridere.
«Giuro che se mi butti ti uccido». Mentre lo dice si stringe a me: serra le gambe come tenaglie, il petto che preme contro il mio.
Mi accorgo solo in quel momento che le nostre bocche sono vicinissime.
Lei mi guarda le labbra, poi gli occhi: continua a fare su e giù come un flipper impazzito. Sento la punta del suo naso sfiorare la mia. Mi sorride e socchiude gli occhi...
Poi mi suona il telefono.
Lo lasciamo squillare per un po', finché non è lei a riaprire gli occhi con una smorfia dispiaciuta. «È il tuo, Ollie».
«Sì» dico senza smettere di guardarla.
«E che fai, non rispondi?».
«Tra poco, forse».
Alla fine rispondo, e quando sento la voce del mio amico Mirko, mi accorgo che una parte di me sperava che fosse Alice - la cosa mi sorprende un po'. Mirko mi domanda se sono ancora in città: vuole organizzare una grigliata con chi non è partito. «Ho già sentito Claudio, Giordi e Federico, e ci sarebbero anche loro» dice. «Tu che fai, vuoi venire?».
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Casa libera ad agosto 🔥
ChickLit🔞 Oliver si trova a gestire la villa di suo padre ad agosto. Cosa mai potrà succedere?