CAPITOLO 26 - Emily

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Sto attraversando le strisce pedonali in pieno giorno.

Mi trovo esattamente a metà strada, quando una sterzata rimbombante mi fa trasalire.

Mi volto e vedo un'auto verde sfrecciare dritta verso di me a tutta velocità.

Per un secondo, mi paralizzo dalla paura e resto immobile in mezzo alle due corsie. Poi, ruoto la testa prima a destra e poi a sinistra, in direzione dei due marciapiedi opposti.

Da una parte c'è Brad, che mi fa segno di sbrigarmi a raggiungerlo.

Al lato opposto, Evan, che mi guarda negli occhi e tende le mani per accogliermi tra le sue braccia.

Mi sento il cuore in gola. Sono ad un bivio. Da chi corro per mettermi in salvo?

Un rivolo di sudore scivola lungo la mia fronte, le pulsazioni alle stelle, l'auto sempre più vicina.

Devo prendere una decisione e correre.

Devo farlo adesso!

Spalanco la bocca di colpo e, quasi rantolando, inspiro più aria che posso.

Mi tiro su a sedere e mi guardo intorno, avvolta nel buio della mia stanza. Ho la maglietta fradicia e il battito cardiaco al massimo.

Con la mano tremante, scosto i capelli impregnati di sudore che mi si sono appicciati alla guancia.

Un'unica domanda mi attraversa la mente, nonostante il panico appena provato.

Da quale lato della strada mi sono buttata?

Ultimamente faccio spesso questo incubo, e ogni volta mi sveglio prima di riuscire a vedere dove sono finita.

Chiaramente è il mio subconscio che si ribella.

Devo. Scegliere.

Mi alzo e cambio la maglietta, e poi mi rimetto a letto.

«Bonjour mon amour!»

Salgo a bordo dell'appariscente Big Babol di Crystal.

«Ehi.» Mugugno un saluto che lascia un po' a desiderare.

Sono stanca morta perché ultimamente dormo davvero male, ma la mia amica sembra non farci caso. Immagino sia stressata anche lei per gli esami.

«Stasera frullato al Grease. Niente scuse, chérie.»

Scuoto il capo e mi arrendo ancor prima di parlare. Ormai so che con Crystal c'è poco da obiettare. E poi, in fondo è venerdì sera. Prima di essere travolte da mille impegni, era il nostro appuntamento fisso.

«D'accord madame.» Azzardo nella sua lingua. È una delle poche frasi che ho imparato a pronunciare in francese.

Dopo la laurea mi piacerebbe davvero iniziare un corso di lingua straniera, anche se non ho ancora deciso quale.

«Oh, Valerie non c'è. È rimasta a dormire da Ben.» Mi affretto a dire, non appena Crystal fa per entrare nel viale di casa sua. Ovviamente i genitori di Val non ci sono, altrimenti potrebbe giusto sognarselo di stare fuori tutta la notte. Fa eccezione solo la tenuta White. Poveretta.

«Sarà meglio che porti quelle sue esili gambette al Grease, dopo la scuola.» Protesta Crystal. «Voi due mi state trascurando un po' troppo.» Mi fa notare.

Mi volto verso la mia amica, che sembra davvero giù di corda. «Ancora qualche settimana e lo stress sarà finito, dai. Pensi di resistere? Poi avremo tutto il tempo da dedicarti, brontolona.»

Le torna il sorriso. A me, invece, muore sulle labbra. A università terminata, io e Brad ufficializzeremo il nostro fidanzamento. Mamma ha già programmato di spedire gli inviti di nozze il giorno dopo la laurea, in modo da lasciare agli invitati abbastanza tempo per poter annunciare la loro presenza. Ho visto le buste impilate in una scatola dentro il suo ufficio. Saranno un centinaio almeno. Ho scelto il biglietto e l'involucro, ma per il resto non ho avuto voce in capitolo. Né su chi invitare, né tantomeno su cosa scriverci dentro. Mi sarebbe piaciuto aggiungere una frase spiritosa in fondo all'invito, del tipo: "L'amore ti fa fare cose pazze. Noi, per esempio, ci stiamo per sposare." Ovviamente, quando l'ho proposto a mia madre, ho temuto che le cadessero fuori gli occhi e rotolassero per terra fino ai miei piedi.

SUPERNOVA - SCONTRO TRA STELLE BINARIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora