CAPITOLO 1 - Evan

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Credo che ad ogni essere umano venga assegnata una certa dose di dolore nella vita, e mi chiedo se sia in grado di sopportarne ancora, una volta raggiunto il suo limite massimo. Forse io ho raggiunto il mio, perché non sono sicuro di riuscire a tollerarne altro. Sento che non potrò mai più vivere nel modo in cui lo facevo prima, come se una parte di me fosse definitivamente morta con mia sorella e con il mio sogno. E allora mi domando come posso fare a trovare il modo di andare avanti, se già so che resterò indietro. Francamente, non mi sto nemmeno impegnando a farlo. Immagino che questa sia la vita che merito.

Il tempo passato con Emily, in questi ultimi mesi, è stato la mia unica fonte di motivazione a non mollare. Mi bastava un suo sorriso per riuscire a tenere insieme i miei pezzi rotti. Un suo bacio a non far cessare il mio cuore di battere. E un suo abbraccio per ritrovare la voglia di vivere.

Ieri sera, con lei, è stato speciale. Non avevo mai avuto un vero appuntamento e mi sentivo tremendamente nervoso, ma Emily è riuscita a mettermi a mio agio non appena se n'è accorta, e solo con uno sguardo.

La conosco da così poco, eppure sento una connessione incredibile con lei, che va al di là di ogni ragionevole spiegazione. Mi ha rivelato i suoi sogni e io ho desiderato esserle accanto ogni volta che ne avrebbe realizzato uno, fino all'ultimo, che per la prima volta non mi è apparso assurdo nella mia testa. Costruire una famiglia con lei. Ci ripenso e dovrebbe suonarmi follia, ho solo ventun anni, a certe cose neanche dovrei pensarci ancora, eppure lei mi fa vedere tutto in modo diverso. Mi fa desiderare cose che neanche sapevo di volere.

Vederla scappare via un'altra volta, ieri notte, quando invece ero convinto di aver fatto mille passi avanti con lei, mi ha scombussolato.

Sono rimasto seduto all'interno della Mustang, avvolto nel silenzio, per non so quanto tempo. Ammutolito e confuso.

Non riuscivo a capirla, la mia Lolita.

Ma poi lei mi ha mandato quel messaggio e ogni dubbio si è dissolto.

EM: Torni a casa per le vacanza di primavera?

IO: Non ho ancora deciso.

IO: Dimmelo tu, Lolita. Vuoi che resti?

EM: Forse.

IO: Allora forse resterò. Notte stellina.

Non me l'ha chiesto, ma so che quel "forse" in realtà significava un "resta". Emily mi voleva lì. Sarei rimasto al campus per lei durante le vacanze, e in quelle due settimane l'avrei conquistata.

A quanto pare, però, la vita ha voluto darmi un altro calcio in culo. Credo si stia divertendo parecchio a farlo ultimamente. Così, stamattina, quando sono uscito per andare a lezione, mentre ripensavo alla mia bellissima ragazza e al nostro primo vero appuntamento, il cellulare ha iniziato a vibrarmi nella tasca dei pantaloni.

«Pronto, zio?»

Ho risposto pensando che fosse strana una sua telefonata a quell'ora.

«Evan, vieni subito nell'ufficio del Preside, ti sto già aspettando lì.»

E infatti qualcosa non andava. I miei voti a scuola erano buoni, con la squadra non avevo problemi e neanche fuori dal campus, l'unica regola che stavo infrangendo era vedermi di nascosto con la ragazza di Brad Westbrook, e quando me ne sono reso conto, le parole di Ben mi si sono scagliate addosso come pugnali usati dai ninja. "Se vuole può sbatterti fuori con un dito". Ogni parola che mi sfrecciava contro come una stella tagliente, troppo piccola e veloce per essere schivata. Più avanzavo lungo il corridoio, più le mie gambe si facevano pesanti e la testa rimbombava. Non ho nemmeno dovuto bussare, la segretaria mi ha subito accompagnato dentro, mio zio seduto di schiena e il volto del Preside raggelato.

SUPERNOVA - SCONTRO TRA STELLE BINARIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora