Capitolo 14

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Charles passò poco dopo per controllare che avessero finito di mettere a posto tutto.
Aveva messo su un sorriso complice, come se sapesse perfettamente come sarebbe andata a finire la punizione.
Appoggiò la spalla allo stipite della porta e attese, fino a quando si accorsero di lui.
Poi di mise dritto e disse, sempre con un tono tranquillo: "Vedo che la stanza splende e che non ci sono stati spargimenti di sangue"
Si era guardato un po' intorno e poi aveva riportato lo sguardo su Artemis e Zejahar.
Era genuinamente contento del fatto che la tensione che aveva percepito, quando aveva portato via Marhlak, si fosse finalmente sciolta.

"Dato che manca ancora un'ora al pranzo suppongo che possiate andare a pulire i bagni"
Fu stranamente sorpreso quando, al posto delle solite proteste, ascoltò solo il silenzio.
Avevano certamente capito i loro errori e semplicemente stavano accettando le conseguenze.

Charles si rincuorò e preferì rendergli meno aspra quella giornata di pulizie fuori programma.
"Dato che oggi mi sento magnanimo, potete pranzare, dopo aver finito la pulizia dei bagni, nei giardini qui vicino, e se lo desiderate potete lavarvi prima"

Charles concluse il discorso con un sorriso di incoraggiamento.
Probabilmente, se Marhlak avesse sentito quel discorso, avrebbe ribattuto dicendo che tutto era al limite della decenza e non una carità. Eppure, lui non avrebbe mai capito quanta vergogna avrebbero provato a pranzare con le guardie con più esperienza. Inoltre, pulire i bagni era una delle pratiche peggiori, e a chi svolgeva quel compito non era permesso darsi una ripulita successivamente.

Non sapeva perché aveva pensato a lui in quel momento, ma suppose fosse perché ne sentisse la mancanza. Ormai passava sempre meno tempo in sua compagnia e sempre di più nel suo ufficio a cercare di mandare avanti la baracca.
Marhlak, invece, era costretto a passare sempre più tempo con i suoi vari insegnanti e sua madre. Doveva raggiungere la maggiore età e saper tenere un discorso su qualunque ambito. O almeno questo era ciò che si aspettava sua madre.

Artemis e Zejahar erano a dir poco sorpresi da quel trattamento, ma sorrisero per ringraziare il capitano.
Successivamente si ritrovarono davanti le latrine accompagnati da Charles. L'odore che quel posto emanava era a dir poco terrificante.

Il capitano rimase nuovamente colpito dal fatto che, nonostante l'evidente disgusto sui loro volti, aprirono bocca solo per chiedere dove andassero buttati gli escrementi e dove potevano trovare le cose per sistemare quella stanza.
Ammirava il senso del dovere dei due ragazzi, e sperò vivamente che i due non dovessero andare di nuovo nel suo ufficio a causa di un'altra rissa.

Dopo aver dato loro tutte le istruzioni li lasciò al loro lavoro.
Mentre usciva dal palazzo reale, per recarsi di nuovo alla caserma, gli rivenne in mente la mattinata appena trascorsa con Marhlak.

Il ragazzo si era mostrato estremamente entusiasta di Artemis e Zejahar, e non faceva altro che chiedere di loro. Nelle pause tra una domanda e l'altra sistemavano alcune questioni riguardanti la guardia reale, come per esempio chi al momento fossero i migliori soldati ma anche come gestire il loro stipendio.

Marhlak, stranamente, adorava quei ragazzi e per questo, spesso, si soffermava a parlare del loro comportamento e aspetto. Era molto curioso di sapere come fossero, specialmente da un punto di vista umano.
I suoi occhi splendevano ogni volta che nominava uno dei due.

Charles era contento che gli piacessero, dato che, se avessero passato il test finale, avrebbe dovuto averli in torno spesso.

In più era contento che Artemis e Zejahar non avessero avuto nulla da dire sul pallore di Marhlak. Se quest'ultimo avesse incontrato qualcun altro probabilmente non gli si sarebbe neanche avvicinato, sperando così di non attrarre su di sé la sfortuna.


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