Ero bambino, ed una bella giornata di inizio autunno diede una svolta definitiva alla mia vita. Stavo sul balcone della cucina e respiravo l'aria ancora genuina degli anni '70 con, in sottofondo, la costante compagnia dello scorrere perpetuo delle acque del Tevere ad un tiro di sasso da noi, e sedevo sulla mia solita sedia pieghevole di legno davanti allo sgabello con i gradini retrattili che usavo come tavolino su cui mi stavo esercitando a copiare con la matita i nomi che mia sorella maggiore mi aveva scritto su un quaderno. Erano, da pochi giorni, i miei primi tentativi nell'imparare a scrivere e a leggere, e mi ricordo che, in quella metà mattina di Ottobre, mia sorella Rossella mi prese per mano e mi portò a scuola, il mio primo giorno di scuola in assoluto: le elementari.
Per chi se lo stesse domandando io non ho frequentato l'asilo, all'epoca erano pochi i bambini che ci andavano, le mamme erano solite stare in casa ad occuparsi della famiglia e i papà andavano a lavorare, e questa era la prima distinzione tra donne e uomini che avevo imparato, e per me era tutto normale.
Dal momento in cui ho messo piede in classe, la mia prima classe elementare, ho subito imparato un'altra semplice ma emblematica distinzione tra femmine e maschi, e parlo del colore dei grembiuli bianco per le femmine e azzurro per i maschi. Io all'epoca avevo sei anni ed ero sicuro di distinguere una bambina da un bambino e non capivo il perché di una ulteriore distinzione. Comunque, quella era la regola e così andai avanti; ma, gradualmente e inesorabilmente, i rapporti che mano a mano instauravo con i miei compagni di classe mi fornivano continui input sulla differenza sempre crescente tra femmine e maschi e io la accettavo come veniva. Ancora non mi stavo rendendo conto di appartenere alla parte privilegiata della società ed era anche per questo che, crescendo in questa squadra di raccomandati, tutto mi stava bene! Ignoravo del tutto che, dall'altra parte, le mie amiche, femmine appunto, iniziavano, invece, a vedere come il mondo attorno a loro si stava torcendo in modo, crescendo crescendo, inspiegabilmente avverso! E per quanto la società manipoli le nostre menti affinchè tutto ciò che ci viene indicato di fare sia la norma e quindi accettabile per default, è chiaro che, intimamente, le mie amiche future donne sentivano che qualcosa non stava girando liberamente e nella stessa direzione, una direzione univoca per tutti.
Le mie amiche ed i miei amici di quei, oramai, lontani anni '70 stavamo subendo, allora ignari, gli effetti di millenni di storia di ingiustizia sociale ai danni delle donne e ai pro degli uomini.
Una differenza diametrale tra i due generi marcata con attenzione sotto ogni profilo, documentata e ben argomentata sulla solida base della menzogna, supportata da una necessaria dose di ignoranza indotta che ancora oggi, mi duole ammettere, è generalmente ben consolidata.
La crociata che mi appresto a combattere con questo trattato non vuole cambiare le cose, anche se lo spirito che mi spinge a scrivere lo desideri ardentemente, tuttavia vuole essere non una goccia, che la si può ignorare, ma una secchiata d'acqua nel mare: una poderosa secchiata d'acqua non la puoi ignorare, un po' ti scuote, te lo chiedi perché qualcuno ti ha lanciato un secchio d'acqua addosso! Se poi, dopo l'acqua, ti ha tirato pure il secchio ancora meglio!!!
Desidero spiegare perché, secondo me, la donna è sempre stata considerata inferiore rispetto all'uomo e perché, invece, tale differenza non sarebbe dovuta esistere perché di fatto non c'è.
Non c'è.
Non c'è.
Credo sia abbastanza chiara la mia posizione al riguardo.
Per i burloni dalle teste vuote che tendono a farsi beffe di un argomento molto sentito e combattuto come questo, specifico, anche se non ce ne sarebbe bisogno, che non mi riferisco alle differenze fisiche ovviamente, altrimenti l'essere umano sarebbe un ermafrodita; comunque, per inciso, tali differenze di aspetto sono unicamente devolute all'aspetto riproduttivo e all'allattamento dei figli nelle loro prime fasi di vita e niente di così estremamente rilevante che vada, nell'insieme delle caratteristiche psico-fisiche individuali, a far oggettivamente prevalere l'uno sull'altra, come avrò modo di argomentare in seguito.
Detto questo, ringrazio tutti coloro che hanno avuto la gentilezza di seguirmi fino a quì e, se vorranno ulteriormente investire una buona porzione di fiducia nel prestarmi ancora del loro prezioso tempo per conoscere nel dettaglio quanto sopra ho annunciato, ebbene, mi apparecchio ad argomentare.
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L'Aurora della Donna
Non-Fiction"Dedicato a tutte le donne, ausilio a tutti gli uomini per essere tali," La Donna è stata, fin dall'inizio, discriminata, sminuita, usata, umiliata e resa oggetto di ogni ingiustizia perché è donna. Dopo un infinito passato di fitte tenebre, da circ...