6. Chase

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Tornai in camera mia dopo quelle due ore di matematica più disorientato di prima: perchè si stava comportando così con me?
Avevo bisogno di una doccia e di stare da solo, quindi cacciai bruscamente Landon dalla camera e mi chiusi dentro. Stavo ormai allontanando tutti, anche il mio migliore amico, l'unica persona che per me c'era sempre stata.

Mi fiondai sotto il getto d'acqua bollente e restai li per un tempo indefinito, fin quando non mi decisi ad uscire, mi legai un asciugamano in vita e restai fermo per abbondanti minuti a fissarmi allo specchio. Due grandi occhiaie violacee mi incorniciavano gli occhi ormai spenti, il volto era così scavato da farmi sembrare uno scheletro e il mio corpo, che era sempre stato scolpito, stava pian piano svanendo, avevo le nocche completamente spaccate a causa dei pugni al muro che tiravo per colpa dell'astinenza, quelle volte in cui mi promettevo di smetterla ma ci ricadevo sempre.
Ormai ero indebitato fino al collo: mia madre non mi mandava più tanti soldi, credo sospettasse qualcosa, quindi provavo a rimediare come meglio potevo, ma non riuscivo a stare senza.
Mi asciugai in fretta e mi misi i boxer della Calvin Klein, una tuta della jordan e una maglietta bianca, me ne girai una e uscii nel giardino sul retro a fumarmela.

Quando arrivai mi si geló il sangue «Fabian?» chiesi, quasi in un sussurro «Che cosa ci fai qui?» sentivo lo stomaco contorcersi, la canna mi cadde dalle mani ma subito mi apprestai a raccoglierla «Volevo stare un po' da solo, ma sei arrivato tu» si alzò, intenzionato ad andare via «Aspetta, voglio solo parlarti» provai a fermarlo, lui si voltò incatenando i suoi occhi blu come il mare nei miei «Di che cosa vorresti parlare? Non sono sempre stato lo sfigato? Il coglione? Limitiamo i nostri rapporti solo alle ripetizioni di matematica, buona serata.» quelle parole mi fiondarono addosso come proiettili e lui se ne andò ancor prima che io capissi che cosa fosse successo. Fumai e risalii, sperai di non incrociare nessuno, ma nei corridoi che dividevano il dormitorio femminile da quello maschile incontrai Landon, probabilmente stava tornando dalla camera di Fancy dove c'era stato quasi sicuramente anche Fab, che avevo incontrato poco prima di lui «Puoi andare a dormire in camera di Alec? vorrei stare da solo» gli chiesi, sperando che lui non rifiutasse «Chase, va bene, ma facciamo che sia l'ultima volta, mi sono stancato di dover sempre vagabondare, se vuoi stare da solo ti fai spostare in una camera singola» e mi sorpassò senza aggiungere nulla.

Entrai in quella camera vuota, intrisa solo dell'odore dell'erba, e mi resi conto che in quel momento avrei voluto solo Fabian lì con me "Vorrei che tu fossi qui" digitai queste cinque parole con mani tremanti, le ricancellai poco dopo, dovevamo limitarci alle ripetizioni di matematica "Facciamo alle 4 in biblioteca domani." inviai il messaggio e ricevetti solo delle spunte blu come risposta. Scrollai le chat per qualche minuto e mi resi conto che erano ormai giorni che ignoravo completamente Scarlett, ma lei mi lasciava comunque una cinquantina di messaggi al giorno, non ne potevo più, quindi presi una decisione, la bloccai e poi spensi il telefono, mettendomi a dormire con indosso soltanto i boxer grigi e la maglietta bianca.

La mattina seguente mi svegliai all'alba, nonostante mi fossi addormentato piuttosto tardi. Mi vestii frettolosamente, noncurante di ciò che mi ero messo, come d'altronde sempre, e uscii dirigendomi verso la mia moto che mi guidò, come sempre, a Wright Ponds.
Avevo due ore prima dell'inizio delle lezioni per stare lì, mi portai il libro di inglese in quanto avrei avuto un'interrogazione su Shakespeare in quarta ora e non volevo prendere un'altra F.
Cercai più o meno di studiare, poi mi fumai una Lucky Strike e mi rimisi in sella alla mia Triumph. Arrivai al campus pochi minuti prima delle otto, le lezioni sarebbero iniziate alle nove, quindi decisi di andare allo Starbucks invece che in mensa, non avevo voglia di vedere tutti quei volti conosciuti.
Mi presi un caramel macchiato con doppio caffè per riuscire a rimanere sveglio, pagai e uscii a fumarmi una sigaretta. Stavo impazzendo, avevo praticamente finito la mia coca, mi era rimasta poca erba e poche sigarette, mia madre non mi avrebbe mandato altri soldi almeno fino alla settimana dopo e a me restavano soltanto 50 dollari, non sapevo più che cosa fare non potevo indebitarmi ancora.

Hidden Hearts || C&FDove le storie prendono vita. Scoprilo ora