꧁⛧𝓢𝓂𝒾𝓁𝑒 𝓕𝑜𝓇 𝓜𝑒⛧// 🂪𝔸𝕝𝕒𝕤𝕥𝕠𝕣 ×𝕆ℂ🂪꧂

❀❀𝕌𝕟𝕒𝕩𝕡𝕖𝕔𝕥𝕖𝕕❀❀

Nota autrice: in questo capitolo vi ho l'introrotto la coscienza, perché? Perché si.
La Coscienza sarà scritta così.

|CORALINE POV'S |

Charlie mi fece fare il giro dell'hotel, mostrandomi tutti i piani, spiegandomi nel mentre le varie attività che si facevano per la redenzione.
Alastor ci aveva seguito per tutto il tour in silenzio, restando alle nostre spalle, quasi mi sembrava un fantasma.

<<Allora come ti sembra l'hotel?! >> domandò euforica la bionda mentre mi guardava negli occhi. Le porsi un un dolce sorriso prima di prendere parola.
<<È fantastico l'hotel->> subito la ragazza mi abbracciò, facendomi mancare il fiato a momenti.
<<QUINDI TI VA DI VENIRE ALL'HAPPY HOTEL?! SAREBBE FANTASTICO!! POI C'È ANCHE ANGEL!!! È CI SONO UN SACCO DI COSE CARINEEEEEE!! >> disse velocemente senza mai prendere fiato tra una frase e l'altra. Ridacchiai per il suo entusiasmo e annuì.
<<... Ne parlerò con Angel... >> dissi semplicemente.

Dopo una decina di minuti rimanemmo solo io e Alastor nella Hall, gli altri erano andati a fare un qualcosa per la redenzione, non avevo capito bene quale ma sembrava una cosa carina.
Il cervo mi si avvicinò sorridendo, come ste stesse cercando le parole da dire <<Seguimi my Foxy. >> mi ordinò iniziando a salire una rampata di scale presente nella Hall, un po' esitante lo seguí per la grande scalinata.
<<Oggi ho delle scartoffie da sistemare, e tu mia cara, mi serviresti>> boffonchiò mentre agitava il suo bastone.
<<... E cosa... Devo fare? >> domandai alzando un sopracciglio... Ci manca solo che mi faccio schiavizzare da un cervo.....

<<Dovresti aiutarmi con i copioni per il mio programma radio. >> arrivammo davanti a una porta con sopra una targhetta in oro, sopra di essa vi era inciso "ufficio riservato al Demone della Radio"
<<Ho anche bisogno che sistemi qualche scartoffia negli scaffali>> concluse il rosso, girò la chiave all'interno della serratura e la fece scoccare un paio di volte prima di aprire la porta.
Entrammo all'interno dell'ufficio e chiudemmo la porta alle nostre spalle.
Mentre osservavo la libreria vidi con la coda dell'occhio Alastor che si toglieva il suo giaccheto e rimaneva con solo la camicetta rossa indosso, sentii leggermente le guance bruciare e prontamente riportai lo sguardo sui libri che avevo di fronte.

<<Mia cara, se vuoi nel mentre che io scrivo il copione tu puoi prendere un libro e leggertelo>> mi informò il cervo sedendosi sulla sedia e prendendo tra le mani qualche foglio.
Gli rivolsi un sorrisetto e iniziai a cercare qualche libro da leggere.
Feci scorrere gli occhi tra tutte le copertine, fino a quando trovai un titolo che attirò particolarmente la mia attenzione "La cronaca nera del 900" Lo estraei dalla libreria e lo presi delicatamente tra le mani, lo rigirai più volte tra di esse e mi sedetti dal lato opposto della scrivania dove vi era il rosso.

Lo aprii iniziando a sfogliare qualche pagina, arrivando al primo capitolo.

"L'assassinio di William McKinley, 25º presidente degli Stati Uniti d'America, avvenne il 6 settembre 1901 nel corso dell'Esposizione panamericana che si stava svolgendo all'interno del "Tempio della musica"...."
Lessi qualche altra riga ma voltai pagina, non mi piaceva particolarmente il caso, troppa politica non fa per me, pensai cercando qualche altro caso, arrivai fino al capitolo 10° "1933 la morte serial killer radiofonico"
La pagina attirò particolarmente la mia attenzione perché su di essa vi era attaccato un piccolo post-hit rosso,
sopra il piccolo pezzetto di carta c'era una scritta minuscola, che provai a leggere con scarsi risultati, così decisi di chiedere a Alastor una mano a leggere quella che doveva essere la sua scrittura.

<<... A-Alastor scusa se ti interrompo.. Ma cosa c'è scritto qui? >> dissi porgendogli il libro e indicandogli il foglietto, vidi i suoi occhi spalancarsi di poco mentre leggeva il titolo della pagina, alzò i suoi rubini rossi verso di me e assottigliò gli occhi.
<<Mia cara, vedo che ti piace la cronaca nera.>> alzai un sopracciglio non capendo il perché non rispondesse alla mia domanda, però non ci diedi troppo peso <<Si... Li trovo interessanti... Perché questa domanda>> lui allargò il suo sorriso fino a far vedere le sue gengive, era leggermente inquietante, molto inquietante.