Rabbia

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Massimiliano

Stavo guidando verso la località da raggiungere, Ivan e tutti gli altri erano già lì da un pezzo, mi chiedo se anche lei sia già arrivata.

Sento il peso delle mie scelte passate sulle spalle, i ricordi di quelle due notti d'amore con Maria non mi avevano mai abbandonato.

La nascita di mio figlio non era stata sufficiente a farmela dimenticare, oltretutto era stato il motivo della nostra separazione perché lei non era riuscita ad andare avanti alla notizia di Elena incinta, fu come la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, ci eravamo tanto rincorsi prendendo  sempre strade opposte, ogni volta finivamo per scontrarci ma o per colpa mia o sua non riuscivamo mai ad essere forti, l'unica cosa forte era il nostro amore.

 Poi tra l'altro lei dopo un anno se ne era uscita con questa cosa della bambina che aveva partorito, non l'aveva mai messa realmente su Instagram forse non voleva che chiunque la vedesse e voleva solo proteggerla, qualche volta postava una sua manina o la riprendeva di spalle mentre giocava.

Io rimanevo immobile a fissare quelle piccole interazioni , Maria era quasi totalmente sparita dai social l'unico modo per vederla era quando partecipava a qualche programma per un intervista oppure in una serie nuova.

Serie che non mi sono perso solo per vederla, non so chi sia l'uomo che ha avuto la fortuna di averla dopo di me, il padre di sua figlia, chissà se lo conoscerò se stanno insieme, lei non aveva proprio messo alcun post di lui e quindi la mia Gelosia si trasformava in Rabbia anche perchè non potevo sfogarla in nessun modo.

Sono quasi tentato di tornare indietro mentre lentamente parcheggio la mia macchina, non sono pronto a vederla tra le braccia di un altro, dovevo esserci io al posto di chiunque sia l'uomo con cui ha concepito sua figlia, dovevo essere io il padre dei suoi figli.

Ripenso al passato ad Elena al figlio che ho tenuto tra le braccia per un anno, al senso di colpa perchè mi sono sentito inadatto e quando lui purtroppo è volato in cielo mi sono reso conto di voler essere suo padre, ma era troppo tardi.

Ho passato anni in terapia per questo motivo, avevo lasciato Elena un mese dopo che nostro figlio è morto e sono andato dallo psicologo anche perchè sentivo che era colpa mia.

Sono sparito anche dagli schermi, non ho lavorato per diversi mesi dopo la sua morte, solo ultimamente sono tornato a recitare per un film.

Questo voleva dire che stavo guarendo.

"Torno indietro"

Penso tra me e me cercando di tornare in auto, ma sento una voce in lontananza, la sua e questo basta a fermarmi.

Maria

« Stella muoviti che fa freddo »

« SI si Mamma, eccomi »

Mia figlia si sta trascinando verso di me stanca per il viaggio, all'improvviso la vedo bloccasi e sorridere.

« Che hai visto? »

Le chiedo girandomi, non l'avessi mai fatto, i suoi occhi sono qui e mi stanno osservando, non solo osservano me ma anche mia figlia.

Nostra figlia.

Sento la gola seccarsi, sono costretta ad ingoiare il rospo più di una volta.

« Massimiliano »

Mi esce il suo nome in un sussurro, lo guardo è cambiato è maturato, di sicuro dopo sedici anni anch'io sono cambiata e lui l'avrà notato certamente visto che mi conosceva bene, distolgo lo sguardo da lui sentendomi osservata.

« Maria, da quando tempo »

Riesce a dire in un fil di voce, mi sorride appena.

« Come... Stai »

Dico mentre Stella mi affianca, lei era stra curiosa di conoscere Massimiliano, tra tutti è l'unico che non le avevo mai presentato, ma c'era un motivo.

Ovviamente gli altri avevano deciso di tenermi corda perchè dovevo farlo io nel caso,  ma avevo deciso di non dirgli niente di sua figlia anche se per anni mi hanno rimproverata.

Quando presi coraggio, quando Volevo dirlo, purtroppo  seppi della morte del piccolo Leandro suo figlio, il cuore mi si era fermato, non sapevo come fare ad andare da lui e presentargli Stella che aveva la stessa età del figlio che aveva appena perso, come potevo andare da lui e dirgli ''Ciao, lei è tua figlia l'ho tenuta nascosta per un anno'' Mi sembrava come se la morte del figlio mi aveva dato un motivo per andare a riprendermelo, perchè diciamocelo fu proprio la gravidanza di Elena a separarci.

Così non feci niente.

Non volevo passare per quella che stava approfittando della situazione, diciamocelo fa schifo solo il    pensiero di una cosa del genere, e questo mi ha bloccata .

Mi sentivo una merda, ad aver deciso di non dirgli mai niente.

« Ciao, io sono Stella »

Sento dire alle mie spalle, vedo nostra figlia allungare il braccio verso di lui, Massimiliano la guarda e le sorride stringendole la mano, e la prima volta che padre e figlia si prendono la mano, ho un sussulto quando  si stringono, e se bastasse solo quel contatto a far sentire che sono padre e figlia?

Ovviamente smetto di pensarci subito e mi giro a prendere il suo borsone.

« Stella, prendi la tua borsa »

Era l'unica scusa che avevo per farli allontanare da quel breve contatto, lei ovviamente fa come le dico e Massimiliano torna a guardarmi.

« Maria »

Sentire il mio nome uscire dalla sua bocca ancora una volta, mi da una scarica che avevo assopito nel tempo.

« Hai proprio una bella figlia »

Mi dice, ed è vero nostra figlia è bellissima, ma penso che con lui come padre sia anche normale.

Lui è sempre bellissimo dopo tutto e l'età che è avanzata l'ha reso ancora più sexy.

« Mamma ti sei incantata? »

Sento dire da Stella che mi stava scuotendo non so da quando, che figuraccia, mi ero incantata a fissarlo come una pervertita.

« Grazie comunque... Aspetta Stella prendo la mia borsa »

Decido di tornare a prendere le mie cose, ma la mano di Massimiliano mi blocca, lo sento farmi da parte e prendere alcune delle mie cose.

« Ti aiuto »

Mi dice tranquillo mentre io protesto, Stella nel frattempo è corsa avanti e non riesco a non pensare che sembriamo una bella famiglia in gita e ora mi chiedo, gli altri come reagiranno nel vederci tutti e tre assieme?

La nostra piccola StellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora