Quella notte Yoongi aveva dormito poco e niente, perso in vari pensieri, ognuno dei quali però verteva su un unico soggetto: Jimin.
Sulle prime si era concentrato principalmente sul suo rifiuto a baciarlo, avvenuto più di una volta peraltro, e che lo aveva veramente lasciato in uno stato di frustrazione e nervosismo notevoli.
Si era chiesto il motivo più volte, ripensando a ciò che era accaduto durante la giornata, ma alla fine aveva capito che l'errore più grande l'aveva fatto in salotto la sera, dopo cena.
Aveva volutamente fatto in modo di allontanarlo. E a quanto pareva stava ottenendo il risultato, Jimin si stava allontanando davvero perché non voleva rimanere ferito, era chiaro.
Ma Yoongi stesso non era certo di cosa provasse per il ballerino.
Gli piaceva, gli piaceva da impazzire e su questo non c'erano dubbi. E non solo perché era sexy da morire e carino allo stesso tempo. O perché quando facevano sesso era diverso, più intenso e dolce rispetto a qualunque altra esperienza avesse mai avuto.
Era anche e soprattutto per i suoi sorrisi, il suo caratterino intrigante, la sua dolcezza, e per quei momenti in cui lo guardava come se davvero credesse che Yoongi era unico, speciale. Succedeva a volte durante le lezioni, pareva pendere dalle sue labbra, come se lo ammirasse e rispettasse.
Per la maggior parte delle volte la gente lo vedeva solo per i suoi soldi o per il suo talento a letto. Ma Jimin no, lui non lo aveva mai guardato così, nemmeno quando aveva scoperto che la sua famiglia era piena di soldi. Semplicemente ne era rimasto stupito ma il suo atteggiamento nei confronti di Yoongi non era cambiato dalla prima volta in cui avevano parlato. Anche dopo aver visto casa sua aveva continuato a punzecchiarlo, rispondergli a tono e non gliene aveva lasciata passare mai una.
Jimin era orgoglioso e sincero.
Era una persona stupenda eppure, o forse proprio per questo, temeva che si sarebbe scottato se gli avesse permesso di avvicinarsi troppo.
Era già stato strano che si fosse sentito talmente a suo agio da parlargli di sé a cena la sera prima, ma pensare di lasciarlo avvicinare al suo cuore lo terrorizzava.
Era stata dura con Yongsoo, il suo ex, lo aveva deluso davvero, profondamente. Ma col tempo aveva capito tante cose che durante la loro relazione non aveva voluto vedere ed erano invece piuttosto chiare.
Yoongi gli faceva comodo per i suoi soldi e perché scopava bene, avrebbe solo dovuto trovarsene un altro così.
Questo era quello che, una volta che l'aveva lasciato, Yongsoo gli aveva confessato. Non era stato detto con rabbia o con risentimento ma con semplice freddezza e con un distacco che all'epoca lo avevano devastato. Come se di lui non gli fosse mai importato, dopo più di due anni di relazione.
Invece con Jimin il rischio era tutt'altro. Temeva di essere lui a deluderlo, che il biondo ad un certo punto capisse che Min Yoongi non era poi così speciale.
Era così dannatamente confuso che al mattino si era ritrovato con un orribile mal di testa e aveva deciso di rimanere a casa e riposare. Sarebbe andato a prendere Jimin alle due e mezza, orario della fine delle sue lezioni del venerdì. Inoltre, poiché il sabato non c'era lezione in facoltà, avrebbe anche potuto organizzare qualcosa di carino per il minore.
Neppure si chiese il perché, nonostante i suoi timori e l'insicurezza per ciò che provava, volesse comunque renderlo in qualche modo felice, perché ci tenesse a farlo stare bene.
Mentre cadeva finalmente in un meritato sonno ristoratore un'idea per sorprendere Jimin gli venne in mente e non poté far altro se non addormentarsi col sorriso sulle labbra.
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Seven days a week - Il Patto
FanfictionJimin ha bisogno di ripetizioni, ma le lezioni di Min Yoongi hanno un prezzo piuttosto alto da pagare. Cedere ad una richiesta tanto umiliante lo porterà a pentirsene forse, ma ne ha troppo bisogno per rinunciare. E magari, tutto sommato, quel prezz...