Epilogo

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Erano passati due mesi ormai da quella domenica di fine maggio e Jimin aveva brillantemente passato il suo esame di composizione musicale alcuni giorni prima, ottenendo anche i complimenti dal professore per l'impegno e i risultati ottenuti.

E adesso era dietro le quinte, in attesa che venisse il suo turno di esibirsi per il saggio di fine anno.

Continuava a torcersi le mani sudate per la tensione, finché non ne sentì un'altra, grande e più fresca, avvolgerle entrambe. Si ritrovò a guardare il suo ragazzo negli occhi mentre lo osservava con un sorriso dolce dipinto sulle labbra. "Andrai alla grande, Jiminie, rilassati."

"Yoongi che ci fai tu qui? Dovresti prepararti per la tua esibizione di domani."

"E perdermi la tua? Scherzerai... e comunque io sono pronto, non ti preoccupare, piccolo. E anche tu lo sei, chiaro?"

Il biondo fece un lungo respiro profondo, un sorriso teso e tremolante gli distese leggermente il volto mentre annuiva flebilmente.

"Uhm, no, così non ci siamo."

Jimin si sentì condurre verso un angolino appartato, un attimo prima che Yoongi lo coprisse col proprio corpo, riparandolo da sguardi indiscreti e creando una sorta di bolla da tutti i mormorii del backstage. Gli prese il viso a coppa tra le mani e lo baciò con una dolcezza e venerazione tali da dargli i brividi. Lo sfiorare tenero e insistente delle labbra abili del moro gli fecero socchiudere le proprie, consentendo così un tocco più profondo.

Jimin si rilassò nell'abbraccio, un solo pensiero che gli vorticava in mente. Lo amava davvero tantissimo. 

In quei mesi insieme aveva conosciuto talmente tante sfaccettature del suo carattere, passato ore, giornate intere insieme. Ridevano, si punzecchiavano, giocavano, si allenavano, si provocavano e coccolavano. Non aveva mai conosciuto nessuno con cui si sentisse tanto sé stesso. Yoongi era speciale e faceva sentire anche Jimin come se lo fosse.

Avrebbe avuto altro da fare eppure era lì, era con lui perché sapeva che era preoccupato, era venuto a supportarlo. Dio, quanto lo amava...

Non si era sbagliato affatto su di lui la prima volta che lo aveva visto esibirsi a inizio anno, aveva veramente un cuore pieno di amore e passione, un animo fragile e bellissimo, forte nonostante il dolore e le cicatrici che si portava dietro. Anzi proprio grazie ad esse era cresciuto, era stato in grado di amare Jimin ed era diventato chi era destinato ad essere. Un uomo speciale, forte e in gamba con un grande futuro davanti a sé.

E Jimin si era innamorato proprio di questa luce speciale che c'era nel cuore del ragazzo che aveva rubato il suo.

Yoongi si staccò lentamente dal bacio e posò la fronte contro la sua "Fagli vedere chi sei, amore."

"C-come mi hai-?" sgranò gli occhi al nomignolo ma il maggiore non gli diede tempo di pensare a nulla. Si staccò da lui nell'esatto momento in cui una voce metallica chiamò il nome di Jimin.

"Sei il migliore Minie, forza!" gli diede una lieve spinta e una sculacciata mentre faceva uno dei suoi sorrisetti sghembi gengivali che facevano sempre battere come impazzito il cuore del suo ragazzo.

Jimin ricambiò il sorriso, stavolta con uno sincero e ampio "Certo che lo sono, e visto che sarò fantastico su quel palco, stasera voglio il mio pagamento, Min."

"Lo avrai e con gli interessi, te lo garantisco, dolcetto."

Fece un respiro profondo, sorrise al suo ragazzo e si volse verso l'entrata laterale del palco.

Rilassò le spalle, le raddrizzò e uscì con passo sicuro, mentre le prime note di D-Day, la canzone che Yoongi aveva composto per la sua coreografia, risuonavano nell'aria.


Sarebbe andato tutto bene.





~The End







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Spero la storia vi sia piaciuta e vi abbia lasciato sensazioni positive. Mi sono molto affezionata a questo racconto e mi auguro di cuore vi abbia emozionato leggerla, perché a me ha dato tanto nello scriverla.


Yoongi ti amiamo tantissimo e di certo non ci hai deluso ~Future's gonna be okay 💜

Lilly

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Seven days a week - Il PattoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora