capitolo 2

60 12 2
                                    

-"Suoni per me?"

Chiedo ad Ef

-"Per te questo ed altro"

Ef prende la chitarra e comincia a suonare, riconosco immediatamente la canzone, "iris" dei go go dolls, uno dei miei gruppi preferiti, Ef ha una bella voce e mi piace ascoltarlo. Aspetto che finisca di suonare e poi gli chiedo

-"Cosa vuoi fare una volta finita la scuola?"

-"Mh non lo so ancora, tu invece?"

-"Voglio fare la scrittrice"

-"Scrivi qualcosa su di me, io ho suonato per te,sei in debito"

-"okay"

Sospiro e prendo un pezzo di carta e una penna, mi siedo di fronte a lui e lo guardo, decido di descriverlo, come lo vedo io. Sorrido e comincio.

"Ef è alto, ma non troppo. Quando sorride strizza gli occhi e arriccia il naso, due fossette rendono il suo viso molto infantile, quasi un peter pan. Ha i capelli quasi rossi anche se non vedo lentiggini, ha le labbra sottili e i denti bianchissimi, gli occhi sono... Mi sporgo verso di lui per guardarlo negli occhi... verdi, c'è anche una traccia di castano, ha le pupille dilatate, le dita affusolate, quasi meglio delle mie, ha le ciglia lunghe e uno sguardo molto interessante. Quando è distratto sembra diverso e suona anche molto bene. È un po' insicuro, l'ho notato stamattina mentre camminava verso di me, tende a mettere sempre le mani in tasca e tiene la testa bassa quando sta in mezzo alla gente."

Passo il foglio ad Ef e lui lo legge velocemente, è completamente assorto nella lettura e non sposta lo sguardo neanche un secondo dal foglio. Finito di leggere mi guarda con la bocca socchiusa,penso di essere stata brava,

-"Hai uno stile molto particolare, è semplice e delicato, ti prende molto, sei bravissima''

Arrossisco, di solito non faccio leggere i miei lavori ad altre persone ma sento che di lui posso fidarmi, sorrido e lo ringrazio. Mi alzo per prendere da bere,torno da lui subito dopo con due bicchieri di succo d'arancia in mano, Ef ne prende uno e ne beve un sorso

-"Cazzo che roba c'è dentro?

Rido

-"vodka"

Rispondo ancora ridendo

-"Come fai ad avere della vodka in casa?

-"Bhe l'ho comprata e poi l'ho nascosta"

Rispondo scrollando le spalle, è da quando avevo quattordici anni che lo faccio e nessuno in casa si è mai accorto di niente, quando la bottiglia finiva la nascondevo nello zaino e la buttavo nel cassonetto dei rifiuti,c'erano giorni in cui bevevo tanto, quando ero triste, quando avevo voglia di piangere, aprivo la bottiglia e bevevo, lo facevo prima di dormire, cosi nessuno si accorgeva del fatto che fossi ubriaca,se bevevo non piangevo e se non piangevo non andavo a vomitare. Se bevevo dormivo tranquillamente. Se bevevo mi salvavo.

-"Non sei astemio vero?"

-"Assolutamente no,anzi di solito bevo parecchio"-

-"Grande, qualche volta organizziamo una sbronza di gruppo"-

Rispondo ridendo, e lui ride con me ,l'idea non è male, le sbronze tra amici sono sempre le più divertenti.

-"Vieni con me"-

Dico e poi mi alzo, mi volto e guardo Ef alzarsi dalla sedia e seguirmi, vado verso la mia camera da letto. Ef è incantato dalle scritte sul muro e dalle foto con tutti i miei amici, fogli e post-it sono attaccati ovunque e i libri riempiono tutti gli scaffali. Vado verso la poltrona accanto al letto, quella dove Mel mi leggeva le fiabe prima di dormire, tiro via il bracciolo che nasconde lo scomparto segreto, ci metto di tutto dentro, dagli alcolici ai soldi, in questo momento, la bottiglia di vodka è ricoperta da monete da due euro e banconote da dieci e da venti, i soldi che ho messo da parte per scappare. Ef è ipnotizzato, guarda incredulo la stanza, fa scorrere la mano sul dorso dei titoli, legge le trame e le dediche, le mie annotazioni e i post-it incollati a caso per commentare una passaggio o trovare subito una qualsiasi pagina. Sono contenta del fatto che Ef apprezzi la mia stanza, ci ho messo tanto per farla come volevo io. Richiudo lo scomparto segreto e sorrido,non per educazione o altro, ma perchè sono felice.

WRONG.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora