CAPITOLO 4 || DESIDERIO

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Aspettai per circa 20 minuti quando decisi che non avrei sprecato un'attimo in più. Non appena mi tolsi la benda il mio sguardo venne catturato da un bigliettino attaccato alla porta, mi avvicnai per prenderlo.
Perdonami Bambolina ma stasera non posso incontrarti.
Mi farò perdonare non temere.
C.
Ma quando era entrato? Quando aveva messo quel biglietto? Notai che aveva anche firmato... Ottimo ora avrei potuto scoprire forse chi fosse stato questo pazzo.
Corsi da Rey e gli chiesi se potesse farmi una lista di tutti i clienti il cui nome di battesimo o cognome iniziasse con C.

<<Chi ti dice che sia il suo vero nome Ars?>> mi chiese guardandomi divertito

<<Perchè uno come lui con un'ego così smisurato vuole farsi trovare, fidati che di uomini ne ho conosciuti parecchi.>> risposi.

R mi fissò per qualche secondo, scosse la testa ed andò nel suo uffico per poi uscirne 5 minuti dopo con un librone gigante in mano.

<<Ecco a te tesoro, questi sono tutti i nostri clienti fissi e non, quelli che vengono solo in determinate serate e quelli che guardano semplicemente gli spettacoli. Buon lavoro!>> mi strizzò l'occhio e se ne andò ridendo.

Mi sarei concnetrato per il momento sui clienti fissi, mi sembrava la strada più logica da percorrere. Cominciai a sfogliare il libro e mi persi dopo circa 5 minuti. Ma quanti erano?
Troppi nomi e troppe poche facce che conoscevo, non avrei di certo potuto andare da ogni cliente e chiedergli se era lui il pazzo che mi aveva offerto un certo tipo di contratto.
Buttai la testa sul libro e mi maledii disperato. Non era di certo una buona idea quella, avrei dovuto scoprirlo in un'altro modo.
Alzai gli occhi al cielo che mi caddero su una telecamera disposta sopra al bar. Certo! che sciocco che ero stato. Bastava semplicemente che io guardassi le registrazioni della telecamera davanti ai privè di quel giorno e avrei trovato sicuramente il mio uomo.
Spiegai a Rey la mia idea e ben felice di scoprire anche lui chi si celasse dietro a questa persona mi portò nella camera della sorveglianza dove c'èrano 5 computer che proiettavano le riprese nelle diverse zone del locale,una di queste i privè.
Ci concentrammo su quella e cercammo i video sorveglianza di quel giorno per scoprire 5 minuti dopo che erano stati "magicamente" cancellati.
Sbuffai infastidito. Com'era possibile che proprio i filmati di quel giorno non c'erano? E chi poteva averli cancella...?

<<Non è possibile, ma come ha fatto?>>

Rey si voltò verso di me non capendo a cosa mi riferissi. Cercai di mantenere la calma ma non ci riuscivo, era tutto così surreale. Non voleva farsi trovare da me. Ma come avrebbe mai potuto capire che avrei cercato di scoprire chi fosse?
In quel preciso momento il mio telefono prese a vibrare.
Numero privato.
Sgranai gli occhi. Non poteva davvero essere Lui.
Tentennai un poco prima di premenre il tasto e rispondere.

<<Bambolina curiosa, perchè vuoi sapere chi sono?>>

Potevo sentirlo sorridere, si stava prendendo gioco di me? Ma cosa più importante come diavolo faceva a sapere che lo stavo cercando proprio ora in questo momento?

<<Se proprio vuoi sapere chi sono ti basterà accettare il contratto così com'è, senza alcuna modifica. Così potrai finalmente toglierti ogni piccolo dubbio su di me.>>

<<Chi ti dice che io ti stai cercando?>> risposi infastidito.

<<Perchè ti conosco Ares.>>

Rimasi pietrificato nel sentir pronunciare il mio nome. Quasi nessuno Lo sapeva. Mi ricordai poi del contratto, sapeva tutto di me,dove abitavo, quando ero nato. Ma come aveva fatto a scoprire cose così personali che solo pochi intimi conoscevano? Era forse uno stalker? Avrei dovuto preoccuparmene?
No, pensai subito. Se avesse voluto fare qualcosa non avrebbe aspettato tutto questo tempo. Eppure sentivo che qualcosa non tornava. Una strana sensazione.

<<Non temere Bambolina non sono uno stalker ma so tutto di te. Ora dimmi quali sono le tue intenzioni.
Vuoi accettare o no questo contratto?>> Esortò facendomi tornare alla realtà.

Non sapevo che fare, ero in balia dei miei stessi sentimenti, da un lato c'èra il desiderio di conoscerlo, di sentire ancora le sue mani su mio corpo, dall'altro lato avevo paura. Paura di non riuscire a fermare questi deideri, di ferire J che non si merita alcun tipo di male ma soprattutto paura di sottomettermi così ad uno sconosciuto.

<<Facciamo così ti dò un'opportunità di scelta. Un mese. Il contratto durerà soltanto un mese dopodichè sceglierai se continuare o chiudere.Ma ti avviso se accetterai dovrai fare ogni cosa ti chiederò. A te la scelta Ares.>>

Sentii un brivido corrermi lungo la schiena quando pronunciò il mio nome sussurrandolo. Ero tentato di rifiutare ma l'incessante desiderio che provavo in quel momento mi fece perdere la ragione tanto da accettare la sua proposta.
Volevo risposte, volevo conoscerlo e guardarlo negli occhi, volevo...
Una scossa adrenalinica mi invase il corpo, avevo perso ogni senso ,ogni briciolo di ragione aveva abbandonato il mio corpo. Volevo liberarmi dell'incessante bisogno del suo tocco, della sua voce, del suo profumo. Tutte cose che in quel periodo mi stavano facendo impazzire e perdere la ragione.
Non so come farò con J, sentivo di stare sbagliando ma... Non riuscivo a rinunciarci.
J perdonami...

Avevamo chiuso la telefonata lasciandoci con un'incontro per il lunedì successivo. Così che avre firmato il contratto.
Avevo un nodo in gola, in me si fece largo la paura e il pentimento di aver accettato ma ormai il danno era fatto e indietro non si tornava.

Passai il weekend attendendo con ansia e preoccupazione il lunedì sera.
J aveva deciso di portarmi al mare per passare un po di tempo insieme. Era così dolce ed io mi sentivo tremendamente in colpa per quello che avrei fatto che d'impeto lo baciai.
Volevo che sapesse che lo amavo e che a lui ci tenevo anche se così non poteva sembrare. J mi abbracciò e mi baciò a lungo, era così sereno che decisi che ci saremmo goduti la giornata senza pensare più a nulla.
Tornammo a casa stanchi e assonnati. Ci facemmo una doccia e come due bambini ci addormentammo appena appoggiati al letto.

Quella mattina mi svegliai tardi. Guardai l'orologio ed erano circa le 12. Avevo ancora sonno così chiusi gli occhi e mi appisolai ancora.
Venni svegliato dal rumore del telefono che trillava da circa 5 minuti. Lo presi e notai 5 chiamate perse da J e 3 da R.
Decisi che avrei chiamato J solo dopo essermi preso un bel caffè e dopo essermi ripreso.
Parlammo al telefono per circa 10 minuti, mi disse che stasera si sarebbe fermato di più a lavoro e che dopo avrebbe avuto una cena con dei clienti.
Ero sollevato da una parte mentre dall'altra ero terrorizzato perchè stasera lo avrei finalmente incontrato.
Mi preparai velocemente ed uscii di casa dirigendomi verso il locale.
Entrai e come sempre R mi aspettava al bancone. Mi porse una busta e di mi disse che "l'uomo misterioso" voleva incontrami da un'altra parte e che nella busta c'era l'indirizzo.
R si raccomandò di fare attenzione e che per qualsiasi cosa di chiamarlo e sarebbe arrivato il prima possibile.
Gli sorrisi e mi diressi fuori. Notai una macchina ferma davanti al locale, ne scese un autista e mi si avvicinò.

<<Lei deve essere Ares, il Sign.C la sta aspettando nella sua proprietà. Salga non si preoccupi nessuno le farà del male.>>

Lo guardai per 5 secondi prima di salire in macchina. Chiuse la portiera e partimmo. Non riuscivo a vedere nulla perhcè la macchina aveva i vetri oscurati coiì non capii nemmeno dove ci stessimo dirigendo.
Il viaggio non durò a lungo circa 10 minuti. Ci fermammo e sentti la portiera del guidatore sbattere e subito dopo la mia aprirsi. Scesi e mi ritrovai una visuale magnifica. Una tenuta enorme costeggiata da un'immenso giardino. Si intravedeva poco per via del buio ma quel poco mi era bastato a farmi rmanere a bocca aperta.

<<Prego signorino Ares, siamo arrivati. Entri pure le diranno dove recarsi.>>

Mi avviai verso l'entrata pronto a conoscere finalmente C.

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