Capitolo 10 || TU

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Stropicciai gli occhi cercando di mettere a fuoco il posto in cui mi trovavo. Sbadigliai, ero ancora assonnato e stremato dal pianto ma avevo dormito bene, cullato da una strana presenza rassicurante.
Mi sedetti sul letto e ricordai improvvisamente cosa era successo la sera prima. Ero finito non so nemmeno come davanti al cancello della casa di Christian, ricordavo a tratti cosa successe poi, ma potevo solo immaginare. Ci ero andato a letto nuovamente? Probabile ma non ne ero sicuro al 100%.
I miei vestiti dovevano essere fradici poichè sulla poltrona accanto al letto ne trovai degli asciutti non miei della mia stessta taglia però. Li indossai e scesi al piano di sotto. La casa era stranamente silenziosa e vuota. Venni attratto da un vociare all'interno dell'ufficio di Chritian e mi avvicinai alla porta per vedere chi fosse.

<<L'ho finalmente ritrovato Gale! Sono così felice. Dopo così tanto te,po..>>

<<Chris, stai attento, sii cauto. Ha avuto un trauma e non si ricorda nulla di quel periodo, credi sia una buona idea fargli ricordare...?>>

<<Non so cosa farò sinceramente, ma l'ho ritrovato ed è questo ciò che conta.>>

<<Ok ma..>>

<<Shh, abbiamo un'ospite.>>

Christian aprì la porta, mi osservò sorridendomi dolcemente. Ricambiai il sorriso e lo fissai senza dire una parola.

<<Buongiorno Ares. Come ti senti? >>

<<Sto meglio, sono venuto a ringraziarti per ieri sera e...volevo anche chiederti una cosa...>> dissi un pò imbarazzato.

<<Non ringraziarmi. Entra pure così parliamo tranquillamente. >> disse facendomi accomodare <<Oh, lui è Gale il mio braccio destro e migliore amico. Gale lui è Ares.>> disse poi idicandomi l'uomo fermo davanti alla scrivania.

Lo osservai. Era alto quanto Christian, aveva i capelli scuri e gli occhi neri come la pece. Era abbronzato e muscoloso, un bell'uomo ma mai quanto Chris...Arrossìì per quel pensiero.

<<Così sei TU.>> rispose avvicinandosi un poco.

Non capii cosa volesse dire. Forse in quanto migliore amico sapeva del contratto che avevo firmato. Un velo di imbarazzo calò sul mio volto.

<<Piacere..>> dissi a voce bassa tendendogli la mano che lui strinse dolcemente.

<<Piacere mio, finalmente ti conosco.>> annunciò beccandosi un'occhiataccia da Christian.
<<Bhe scusatemi ma ora devo proprio andare. Chris ti aggiorno dopo per quel contratto. Ci vediamo!>> si congedò ed uscì velocemente dalla stanza sorridendo.

<<Scusalo Ares non è sempre così. Allora che volevi chiedermi?>> disse

<<No ecco io...volevo sapere ...cosa è successo ieri, insomma abbiamo..?>> chiesi un po imbarazzato.

<<Non è successo nulla Ares. Ti sei addormentato quasi subito.>>

Ok. Non avevamo fatto nulla, allora perchè aveva lasciato che dormissi nel suo letto? Gli avevo fatto pena?

<<G-grazie comunque per avermi ospitato stanotte. Ora devo andare a casa. >>

<<Va bene Ares ma domani torna,la mia ospitalità ha un prezzo.>> rispose leccandosi il labbro.

Un brivido di piacere salì lungo la mia schiena, avrei dato qualsiasi cosa pur di baciare quelle labbra carnose. Mi morsi la lingua per questo pensiero e mi limitai ad annuire sorridendo.
Mi avviai verso casa ripensando allo strano discorso che avevo sentito tra Christian e Gale. Mi fermai un istante a riflettere.. Possibile che...? No! Cosa mi saltava in mente!
Cacciai quel pensiero e allungai il passo, volevo andare a casa e parlare con J. Ora era quella la mia priorità.

Casa non era mai stata più silenziosa e vuota. J non era rientrato, lo dedussi dal letto ancora fatto. Mi chiesi dove avesse passato la notte ed un lampo improvviso mi venne in mente. Cercai il cellulare e composi il numero di J ma venni interrotto dallo sbattere della porta.
Era fermo davanti ad essa, mi guardava disgustato, senza dire una parola. presi coraggio e mi avvicinai.

<<Non ti avvicinare Ares.>> esortò lui << Non voglio parlare con te.>>

<<J, lascia che ti spieghi. Non è come puoi immaginare tu.>>

<<Che cosa dovrei immaginare Ares, dimmi?Eh? Cazzo dimmelo!!!!>> urlò arrabbiato.

Lo capivo. Aveva perfettamente ragione e la sua reazione era più che lecita. Glielo avevo sempre tenuto nascosto perchè immaginavo la sua reazione ma doverci fare i conti è tutta un'altra cosa.

<<J, mi dispiace davvero. Non avrei dovuto tenertelo nascosto ma avevo paura della tua reazione che è comprensibile. Ma ti giuro che non ho mai fatto nulla di male, credimi ti prego.>>

<<Come posso crederti? Come, eh? Mi hai mentito per 3 anni, mi hai fatto credere che fossi un'altra persona Ares. Hai giocato con i miei sentimenti.>>

<< J ma io ti amo! Non ti ho mai mentito su questo. E' vero, ti ho tenuto nascosto il mio vero lavoro ma non perchè andavo con altri uomini, questo mai! Il mio lavoro si limitava solamente....>>

<<Basta!>> mi interruppe << Non voglio sapere più nulla. Non mi importa più niente ne di te ne del tuo lavoro. Niente. >>

<<Parliamone ti prego>> lo supplicai

<<Ares il tempo di parlare è finito. Hai avuto 3 anni per farlo ma hai deciso che era meglio tenerlo nascoto. E poi.. è già un po di tempo che volevo parlarti di noi..>>

Mi incupii all'istante. Quelle parole che non avrei mai voluto sentire in vita mia, arrivarono come un pugno in piena faccia. J strinse i pugni e mi guardò.

<<E' già un pò che la nostra relazione non va più. Abbiamo temporeggiato abbastanza e questa storia è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso.>> disse distogliendo lo sguardo da me.

<<C'è un'altro non è così?>> chiesi istintivamente.

<<E' importante?>> disse senza esitazione

<<E' quel tuo collega non è così?Dimmelo!>>

<<Cazzo Ares si! Mi sono innamorato di lui. >> urlò quasi.

<<Allora tutta la scena che hai fatto prima era solo per farmi sentire in colpa e sentirti meno in colpa tu?>>

J non rispose, si limitò a fare spallucce ed avviarsi verso la camera da letto. Rimasi immobile ripensando all'accaduto, poi lo seguii in camera. Aveva preso un borsone e lo stava riempiendo con alcuni vestiti e oggetti personali.

<<Me ne vado Ares. Andrew mi ospiterà per un pò. Vogliamo andare a convivere insieme, è già un po che ne parliamo. Mi dispiace che le cose siano andate così. Avrei voluto dirtelo in un'altro modo ma...non potevo più aspettare. Stamattina volevo parlartene, poi ho letto il giornale e..ho colto la palla al balzo. Non volevo che pensassi che fossi uno stronzo. Non volevo farti troppo male, ma ormai è andata cosi.
Tornerò a prendere il resto delle mie cose più in là. Buona vita Ares, spero che starai bene.>>

J mi lasciò da solo con l'amaro in bocca. Fino a quel momento mi ero sempre preoccupato più dei suoi sentimenti che dei miei. Sapevo che ciò che avevo fatto era sbagliato e forse un pò me lo ero anche meritato.
Era vero che ultimamente la nostra storia era andata un po a scemarsi ma non avrei mai immaginato di lasciarlo, a lui ci tenevo ed ero ancora un pò innamorato di lui. D'altronde avevavmo passato 3 anni insieme.
Non gli corsi dietro, lo lasciai andare senza dire una parola. Mi sedetti sul letto e piansi tanto. Volevo liberarmi da tutti quei sentimenti negativi che provavo in quel momento.
Ero dispiaciuto per come era andata a finire la nostra storia ma.. la presi meglio di come mi sarei aspettato.
Forse perchè nel mio cuore si era insinuato da un pò qualcuno che aveva fatto tentennare i miei sentimenti.
Christian.

Così in quel momento di debolezza e tristezza, l'unico posto dove volevo andare era da lui. Presi le chiavi e mi diressi verso casa sua. Avevo bisogno del suo calore, del suo tocco dolce che mi faceva stare bene, come se il mio corpo non avesse mai desiderato ed aspettato altro.

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