𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 22

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Matthew

Kylie si posizionò a fianco a me, senza distogliere lo sguardo dal mio. Cercai di tenere gli occhi fissi su un punto dritto, ma cedetti e mi voltai verso di lei. I suoi occhi azzurri e intensi mi stavano scrutando mentre i miei ricaddero sulle sue labbra rosa e invitanti.

Cazzo, se vorrei baciarla.

Mi sentivo stanco e confuso, e pure non avevo bevuto tantissimo.

«Avanti, parlami di te» quella domanda mi irrigidii.

«Ti interessa davvero sapere qualcosa su di me, Afrodite?» mi avvicinai, accedendomi una sigaretta con fare nervoso.

«Sì» ammise.

«Ora non mi va» sputai.

«Fantastico, inizierò io allora» esclamò. «Sono nata in Canada e sono vissuta lì per quindici anni» continuò, con tutta la tranquillità del mondo.

«Dopo la morte di mia madre io, mio padre e mia sorella ci siamo trasferiti in Colorado dai miei nonni»

«Hai una sorella?» chiesi.

«Si chiama Emily. Certe volte è più sveglia di me»

«Non ci vuole poco» ridacchiai sarcastico.

«Smettila» mi diede una spallata, emanando il suo profumo di shampoo al cocco.

«Poi siamo tornati in California, ma a mio padre ricordava tutti i posti in cui ha trascorso i momenti più belli della sua vita con mia madre» liberò tutto d'un fiato, come se si stesse sfogando. Come se quella frase fosse liberatoria per lei.

Rimasi in silenzio a guardarla.

«Sai, la notte mi piace tanto» mi confidò.

«Perché?» le chiesi, senza staccare gli occhi dalla sua immagine.

«Mi ha sempre incuto calma e spensieratezza. Di notte riesco a mettere in ordine i pensieri, è l'unica fase in cui il mio cervello si depura, in un certo modo»

«Ha senso»

«Già» biascicò.

Rimanemmo in silenzio a guardare il cielo buio, colmo di stelle luccicanti.

«Ma ci pensi?» chiese poi, interrompendo il silenzio. Avevo capito fin da subito che a Kylie dava fastidio il silenzio.

«A cosa?» mi girai verso di lei confuso.

«È l'unica volta che ci parliamo seriamente» bisbigliò timidamente.

«Ora che mi ci fai pensare...è troppo strano. Avrò la febbre o qualcosa del genere» borbottai sarcastico.

«Sei veramente stronzo quando fai così, sai?»

«Non sei la prima che me lo dice» mi avvicinai di più a lei, lentamente.

Con mia grande sorpresa Kylie fece lo stesso e in un men che non si dica, ci ritrovammo faccia a faccia, con i nasi che si sfioravano. Avvertii le sue gambe tremare, così allungai una mano su una coscia per allentare la tensione, ma lei sembrò non calmarsi.

«Perché tremi, Afrodite?» le chiesi, con la mano ancora posata nella sua coscia.

«M-Matthew» ansimò.

Kylie

Mi trovavo a un soffio dal suo viso, i nostri respiri si facevano sempre più caldi e affannosi, sempre più vicini. Abbassai lo sguardo sulle sue labbra rosse e carnose. Matthew mi accarezzò lo zigomo con il pollice, causandomi brividi da tutte le parti del corpo. Proprio mentre le nostre labbra stavano per sforarsi, il senso di colpa mi fece indietreggiare. Insomma, noi due che stiamo per baciarci? 

𝐓𝐎 𝐇𝐀𝐓𝐄, 𝐓𝐎 𝐋𝐎𝐕𝐄 - 𝐆𝐥𝐢 𝐎𝐩𝐩𝐨𝐬𝐭𝐢 𝐒𝐢 𝐀𝐭𝐭𝐫𝐚𝐠𝐠𝐨𝐧𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora