𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 10

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Kylie 

Entrai nella classe di arte e mi sedetti accanto a Lola, visto che Sarah saltava quasi tutte le lezioni delle prime ore. A differenza mia, Lola non sembrava affatto stanca, io invece, ero più pallida di un vampiro.

Ero talmente stanca che non notai neanche che al banco dietro al mio si erano seduti Matthew e Oliver.

Quando la professoressa entrò tutti smisero di chiacchierare, a parte Matthew e Oliver, ovviamente. La professoressa però sembrava abituata ai quei due e non si preoccupó neanche di rimproverarli.

«Ragazzi oggi faremo la Venere di Botticelli. Tutti la conoscete no?»

Sentii Matthew ridacchiare da dietro e di nuovo avvertii quell'urto che solo lui poteva farmi sentire.La professoressa parlò dei dipinti in cui era rappresentata la Venere, poi ci spiegó:

«Ovviamente tutti saprete che nella religione greca la Venere veniva chiamata "Afrodite", considerata dea della bellezza e dell'amore»

Matthew si porse in avanti verso il mio banco, fino ad arrivare al mio orecchio.

Avrei dovuto respingerlo? Si.
L'ho fatto? Assolutamente no.

«Hai sentito, Afrodite? Qua si parla di te» sussurrò.

Sentii i brividi percorrermi tutto il corpo fino ad arrivare alle cosce. Rimasi in silenzio, mentre sentivo il profumo di Matthew espandersi. La professoressa continuava a spiegare e Lola sembrò talmente attenta che non notò neanche che Matthew si fosse avvicinato così tanto a me.

Che mi sta succedendo..?

«Guarda che effetto ti faccio...» mi provocó con voce roca, ma allo stesso tempo divertita.

Oliver, che stava assistendo a tutto, scoppiò a ridere.

Kylie Anderson, capisci che ti stanno prendendo in giro?

Finalmente trovai il modo di rispondergli:

«Per tua informazione, non mi fai alcun effetto»

«Ah no?»

«No»

«Allora perché non mi hai ancora allontanato?»

Non ressi quelle prese in giro, quindi mi girai e gli diedi una spinta, così che potesse tornare al suo posto e lasciarmi in pace.

«Non eri lo stesso che non mi voleva fra i piedi? Ora perché mi dai fastidio tu?». Avrei tanto voluto dirgli quelle parole, ma non mi andava di sentirlo parlare ancora una volta.

Una volta finite le lezioni mi diressi verso gli armadietti e appena vidi Aaron gli andai in contro.

«Ehi Kylie» mi salutó.

«Ehi»

«Ti stavo cercando per chiederti se sta sera vorresti venire alla mia festa, ci sarà giusto qualche amico» mi propose.

Certo, non mi piacevano le feste e poi, dopo l'incidente della scorsa volta, per me le feste potevano anche essere abolite. Se avrei rifiutato però, probabilmente avrei perso un occasione e Aaron ci sarebbe rimasto male, quindi feci un eccezione.

«Va bene, ci sarò.»

Aaron sembrava sollevato, sapevo ce se lo avessi rifiutato probabilmente non l'avrebbe presa bene.

«Perfetto. Sapevo che avresti accettato»

«Aaron ti vuoi muovere? Abbiamo capito che te la vuoi scopare, ma potete farlo in un altro momento» urlò un suo compagno della squadra di basket. 

In questa scuola hanno tutti questo umorismo? Sempre se si può chiamare così.

«Scusali, fanno sempre così ma ci farai l'abitudine, tranquilla. Ora vado, dopo ti scrivo»

Mi salutò con un abbraccio e poi si allontanò con la squadra di basket.

In che senso "Ci farai l'abitudine?" ? 

Ero felice. Probabilmente per alcune mie coetanee, questo non significava nulla, ma per me era diverso, era tutto nuovo e per una volta qualcuno mi aveva notata.

Ovviamente, Matthew Carter ci aveva fulminati dall'altra parte del corridoio per tutto il tempo. 

Da almeno mezz'ora Jenna gli era rimasta accollata come un koala, ma Matthew era troppo impegnato a squadrare me e Aaron.

Vorrei tanto sapere cosa gli ha fatto Aaron di male.

Angolo autrice

Scusate se questo capitolo, come probabilmente lo saranno anche altri, è stato molto corto, ma come avevo detto all'inizio, col tempo allungherò i prossimi capitoli. A brevissimo uscirà un altro capitolo!

𝐓𝐎 𝐇𝐀𝐓𝐄, 𝐓𝐎 𝐋𝐎𝐕𝐄 - 𝐆𝐥𝐢 𝐎𝐩𝐩𝐨𝐬𝐭𝐢 𝐒𝐢 𝐀𝐭𝐭𝐫𝐚𝐠𝐠𝐨𝐧𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora