𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 18

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Kylie

Scusa se non mi sono fatto sentire. Ho la febbre e mi sento distrutto.

Tranquillo. Mi dispiace, riprenditi


In realtà mi sentivo in colpa visto che, mentre lui stava male, io andavo a fare ripetizioni al tipo che odiava.

Erano già le cinque del pomeriggio, quindi mi diressi verso casa dello stronzetto. Non vedevo l'ora di imparare a guidare una moto, non ne potevo più di spostarmi a piedi ogni volta. Suonai al campanello e fu Matthew ad aprirmi.

Mi osservò dall'alto per qualche secondo, poi appoggiò un braccio al lato sinistro della porta.

«Che ci fa la rompipalle qua?»

«Ti devo aiutare con storia. Ricordi o sei più cretino del previsto oggi?»

Matthew sbuffò e mi fece entrare in casa. Eravamo solo noi due, di Sarah non c'era traccia e quella cosa mi metteva al quanto a disagio.

Tirai fuori i libri di storia e li riordinai sul tavolo e, quando alzai la testa, mi ritrovai Matthew davanti, a fissarmi con i suoi occhi color notte. Cercai di non guardarlo troppo, mi accomodai su una sedia e iniziai a leggere il primo paragrafo. Al contrario mio, lui sembrava non interessarsi a storia. Quando alzai lo sguardo dal libro, mi stava ancora guardando, con le braccia incrociate sul petto.

«Hai intenzione di guardarmi per tutto il tempo oppure facciamo questa maledetta storia?» 

«Scelgo la prima» disse Matthew, senza vergogna.

«Cosa?»

«Rilassati, Afrodite. Non mi va di fare questa roba»

«Neanche a me, eppure la sto facendo»

«Rompi proprio il cazzo»

«Va bene. Se la metti così allora insegnami a guidare una moto, magari non ti annoi»

Continua così Kylie.

«Scherzi?»

«Sono serissima. Insegnami ad andare in una di quella roba. Oggi a scuola sono stata chiara»

«Pensavo scherzassi e poi, tua madre non vorrebbe»

«Mia madre è morta, quindi nessun problema» non mi feci tanti scrupoli a pronunciare quelle parole.

«Cazzo, non lo sapevo» 

«Comunque sarebbe troppo pericoloso per una bambina come te e poi, non ti faccio guidare la mia moto» continuò.

«E chi ha detto che devo guidarla per forza? Inizia insegandomi i tasti »

Matthew scoppiò a ridere e poi disse:

«I tasti? Non siamo mica in un video gioco» 

«Insegnami e basta.» puntualizzai.

Senza aggiungere altro mi allontanai e mi diressi verso il garage, dove c'era la moto di Matthew. Lui mi seguì e mi afferrò per un braccio, prima che potessi toccare la sua moto, poi mi prese per i fianchi e mi girò verso di lui. 

«Questo non è un gioco, Afrodite. Hai capito?» disse con voce roca.

«Ho capito. Inizia magari dicendomi dov'è l'acceleratore, no? »

«Te lo dirò, ma non oggi. Rientriamo in casa e vedi di non rompermi il cazzo»

Mi liberai dalla sua presa con un gesto rapido e mi avvicinai alla moto.

𝐓𝐎 𝐇𝐀𝐓𝐄, 𝐓𝐎 𝐋𝐎𝐕𝐄 - 𝐆𝐥𝐢 𝐎𝐩𝐩𝐨𝐬𝐭𝐢 𝐒𝐢 𝐀𝐭𝐭𝐫𝐚𝐠𝐠𝐨𝐧𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora