13 | Erasmus Diaries: parte due

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Il tempo passa molto più in fretta quando ci si diverte, è proprio vero. Non so come, ma siamo a Maggio e questa settimana torno a casa per sempre. Il mio Erasmus è quasi finito, ma sembra che sia appena iniziato. 

L'ultima volta che ho scritto in questo libro, era appena passato il primo mese in Irlanda, e credevo di avere tutto il tempo del mondo per fare tutto quello che volevo. Evidentemente non è stato così, perché alla fine di questa settimana torno a casa e ancora non riesco a capacitarmene. 

Mi è anche difficile cercare di ripercorrere gli ultimi tre mesi, perché mi sembra che non sia successo niente e allo stesso tempo che siano successe tantissime cose. Cercherò di seguire un ordine logico, partendo dal pov dell'università (andando materia per materia), e poi concentrandomi sulle persone che ho conosciuto e con cui ho fatto amicizia. 


Dal pov dell'uni, ricordando che alla fine ho deciso di seguire solo quattro corsi per non stressarmi troppo, posso comunque dire che ero stressata. Mi fa molto ridere pensare al fatto che ogni settimana andavo a lezione di Intellectual Property Law (legge dei diritti d'autore, in italiano, specializzata su copyright, trademarks, diritti sui design e brevetti), avevo l'ansia di non capire quello che il professore stesse spiegando, perché continuavo a non fare i reading da una settimana all'altra.  A mia discolpa c'è da dire che il professore assegnava più di 200 pagine di reading volta per volta, quindi certamente nono avevo il tempo di fare tutta quella roba. Però mi sentivo in ansia perché, tra tutti i corsi che seuivo, quello era l'unico del Terzo anno, mentre tutti gli altri sono del Primo anno, quindi molto più semplici. 

Però, visto che sono sempre stata una persona disorganizzata, quando il professore ha rilasciato il primo dei due essay che avremmo scritto, io ho detto "tanto posso farlo più tardi", fino a quando non mi sono ritorvata a scrivere per 6 ore al giorno per tipo tre giorni perché l'ho veramente lasciato fino all'ultimo momento. Però sono molto fiera di quello che avevo scritto, e che ho consegnato trenta minuti prima della consegna, due giorni prima di andare a casa per Pasqua. La mia felicità non è durata tanto, perché ho ottenuto il voto dell'essay e il professore ha commentato dicendo "scritto molto bene, con struttura chiara e precisa".. e mi ha dato 68/100. 

Forse per poter commentare al meglio questo voto serve una piccola parentesi sui voti in Irlanda. Mentre da noi serve il 60% (6/10 o come volete considerarlo) per poter considerare un esame passato con sufficienza, qui basta il 30%. Ho conosciuto pochi Irlandesi, ma quelli che ho conosciuto hanno un interesse per la loro educazione che è pari a zero. La cosa è ancora più assurda quando consideri il costo dell'università in Irlanda. 

Quindi per me scoprire che ho passato ore e ore a scrivere un essay di cui ero molto fiera solo per ottenere a malapena un 70% mi ha distrutto la giornata. Capisco che nelle loro percentuali quello sarebbe considerato un voto alto, e che il professore forse è molto più severo di altri, però proprio non riuscivo a concepirlo. Questa situazione ha scatenato una sensazione molto strana in me, perché mi sono resa conto che anche se faccio del mio meglio non arriverò ai votoni alti che mi aspettavo, quindi tanto vale abbassare il livello. Ho iniziato a prendere tutto con molta più calma, tanto che il secondo essay l'ho consegnato pure in ritardo. 

Le altre materie che ho seguito questo semestre erano Comparative Legal Systems (in pratica fa una comparazione tra come funziona la legge in diversi paesi Europei e Extra-EU, paragonandoli all'Irlanda), Sports Law (diritto sportivo, ma a livello amatoriale perché l'Irlanda non ha molti atleti professionisti), e Law of Evidence (come vengono usate specifici tipi di prove nei processi penali). Tutti e tre sono esami del primo anno di legge, e tutti e tre avevano esami scritti come esami finali, ma Comparative erano due essay da scrivere a casa (che io ovviamente ho scritto nei due giorni antecedenti), e Law of Evidence aveva un esame scritto a casa ma a tempo (forse uno degli esami che avrei potuto non passare, non ne sono del tutto sicura), e Sports Law aveva un esame scritto di persona. 

Posso dire che la situazione di fare un esame scritto di persona mi ha fatto sentire come se stessi scrivendo la maturità (cosa che non ho fatto perché ho finito il liceo nel 2020), perché appena mi sono seduta in questa aula lunghissima e piena di banchi tutti in fila, ho sentito l'ansia prendermi allo stomaco. Però ormai l'esame l'ho scritto e penso sia andato bene, perché sono sicura che questa professoressa sia alta con i voti, e incredibilmente gentile per quanto riguarda gli studenti Erasmus. 

Forse per la prima volta in tanto tempo, posso dire di aver abbandonato lo stress e la mia fissazione con l'uni, perché negli ultimi quattro mesi, se non dovevo per forza leggere qualcosa o ero obbligata a mettere a posto degli appunti, non lo facevo. Ho passato tantissimo tempo con i miei coinquilini e fatto ancora più amicizia, tanto che mi sembra assurdo il fatto che non li rivedrò dopo questa settimana. Alcuni dei miei amici a casa mi hanno chiesto se fossi felice di tornare a casa, e non credo di aver mai risposto più in fretta con un "no" più categorico. 

Non mi mancherà l'Irlanda, quello è poco ma sicuro. Il tempo è stato orribile per tre quarti del tempo, la gente parla in un accento che è incapibile, gli irlandesi sono o le persone più carine che tu possa mai conoscere oppure il completo opposto, nonché sono stranissimi. Quello che mi mancherà sono le cinque persone con cui ho condiviso l'appartamento, le risate e gli incontri random in cucina che si trasformavano in sessioni di gossip di due ore. 

Mi mancheranno tutte le altre persone che ho conosciuto fuori dal mio appartamento, e con cui non vedo l'ora di potermi rivedere nel futuro. Sto pianificando un viaggio fino in Svezia perché due dei miei coinquilini vivono lì, nonché un'altra ragazza che ho conosciuto. Sto guardando quando andare in Francia per vedere la mia coinquilina francese, che forse è diventata una delle mie migliori amiche in questo corto periodo. Sto organizzando gite con gli altri italiani che ho conosciuto per tenerci in contatto. 

Prima che questo Erasmus iniziasse, il mio unico pensiero era che sarei andata all'estero e avrei passato il mio tempo in biblioteca, senza parlare con nessuno e concentrata su quando sarei tornata per avere la sessione più produttiva di sempre. Ora che sto per andarmene, sono felice di non essere stata in biblioteca per tutto quel tempo, e sono spaventata di tornare alla mia vita di prima perché non mi ci rivedo più. Non ho fatto pazzie mentre ero via, ma non mi sento più la stessa persona. 

E so che tutti dicono che "L'Erasmus ti cambia la vita" e io ho sempre alzato gli occhi al cielo per quelle parole, perché mi sembrava esagerato. Non credo mi abbia cambiato la vita, ma di sicuro mi ha fatto vedere un diverso modo di vivere, dove non sono costantemente sotto stress per lo studio. Posso avere una vita personale e parlare con persone e uscire E avere il tempo per non rimanere indietro con lo studio. E' incredibile che io sia qui a dirlo. 

Perchè la Patty dell'anno scorso non avrebbe mai detto di si ad andare a Barcellona la settimana in cui aveva due esami, ma io l'ho fatto. Non avrebbe mai detto di organizzare più feste per poter conoscere persone nuove, ma io l'ho fatto. Non avrebbe parlato con ogni singola persona con un polso a queste feste, anche solo per qualche minuto, ma io l'ho fatto. 

L'Irlanda sarà anche stata un posto orribile, ma sono grata per le persone che ho conosciuto qui. 

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E con questo finisce il mio resoconto dell'Erasmus. Assurdo che sia volato tutto così in fretta, perché avrei tanto voluto avere più tempo con tutte queste persone. La prossima volta che ne parlerò, forse sarà perché ho riincontrato qualcuno che ho conosciuto qui, visto che ho la fortuna che diverse persone non abitano tanto lontano da me (e uno dei ragazzi è di Bologna, quindi vicinissimo). Fino ad allora, spero abbiate apprezzato questo piccolo capitolo sui miei ultimi tre mesi, molto riassunto perché non ho ricordi particolari da voler condividere. 


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