2: Zombie

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La pioggia cade, ma le mura dell'edificio la tengono confinata fuori.

I cappucci sono abbassati, una fila di persone si estende davanti a Saa'Itii.

"Voi siete il meglio di quelli che si sono presentati, spero vogliate esserne all'altezza".

Tra tutti loro, gli occhi di Nyogtha sono persi nel vuoto, i suoi occhi sono vacui anche oggi.

Saa'Itii non sopporta di non riuscire a incrociare il suo sguardo, le pupille di lei non si soffermano su nessuno di loro, non hanno interesse per nessuno di loro, i suoi occhi non sono davvero lì.

Cammina a passi pesanti davanti a lei, tiene le mani dietro la schiena "Da oggi siete in servizio, questo significa che ogni decesso da questo momento in avanti sarà colpa vostra" sbatte un'arma da fuoco contro il petto di lei affinché la afferri.

Le dita di Nyogtha avvolgono il manico ma il suo sguardo non si muove, persino Saa'Itii sente un brivido scorrergli lungo la schiena, percepisce qualcosa che sente di dover rispettare, ma anche qualcosa che deve temere.

Quello che invece percepisce la mente di Nyogtha è ben diverso, come se decine di cuori pulsassero all'unisono e comunicassero tra loro, o per meglio dire, il sangue pulsato all'interno dei loro stomaci che ribolle come se dovesse far scoppiare i loro organi da un momento all'altro.

Sono in coppia, ognuno di loro, pattugliare le strade di Pour Town da soli non è raccomandabile e, di conseguenza, concesso.

Nyogtha è in coppia con Yibb, lui non parla molto, a volte la osserva dall'alto al basso, i suoi capelli neri sono tagliati così di netto sopra gli occhi da far sembrare il suo volto dal naso in giù una maschera teatrale.

Nyogtha cammina a passo veloce non curandosi di lui, si guarda intorno assicurandosi che sia tutto a posto.

Yibb tiene la testa china e le braccia conserti, il cappuccio nero contornato di blu scola ogni goccia verso il terreno, con la metà dei suoi passi riesce comunque a starle dietro tranquillamente.

Lo chiamano Il Luccio, sul volto una maschera da pesce, sta seduto nella sua bancarella da pescatore la cui tenda accumula acqua che di tanto in tanto rovescia a terra pesante, sempre più opaca più questa si è accumulata.

Egli porge un pesce con la mano alla agente durante il suo servizio, il pesce riesce ancora a respirare anche se a stento data l'alta umidità nell'aria, di tanto in tanto si dimena tra le sue dita, boccheggiando desideroso di ricadere in acqua.

"Ghisguth è il suo nome" si esprime Yibb dopo un lungo silenzio.

Lei non si volta al suono della sua voce, ma torna a controllare le strade come era intenta a fare fino a poco fa.

L'aria è talmente fredda da penetrare nelle ossa, sembra di essere immersi sott'acqua, le gambe sono appesantite da quell'atmosfera densa, l'odore d'acqua sporca permea ogni cosa.

Qualcuno attira l'attenzione di Nyogtha, un ragazzo dall'impermeabile familiare, dalle orizzontali striature rosse sbiadite, Zoth.

È insieme ad altre persone, una ragazza, due ragazzi, loro erano gli amici di Oorn.

Lo sguardo di Yibb ricade su di lei, silente, la giudica ma solo dentro la sua testa, mentre cerca di comprendere a cosa stia pensando.

Il suo sguardo si muove poi sul fulcro della sua attenzione, quattro ragazzi, parlano tra loro normalmente.

Zoth si volta e la vede, sembra contento, si avvicina a passo lesto "Nyogtha, che piacere vederti" introduce la conversazione per poi notare l'arma al suo fianco "Aspetta... non dirmi che... sei riuscita a entrare in polizia! Non ci credo! È incredibile! Non è passato tanto tempo da..." Ma poi lascia che la frase muoia in quel punto esatto.

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