"Non ha alcun senso! Non siamo stati informati di nulla ed eravamo completamente impreparati!" Sbraita agitando le braccia davanti a sé Nyogtha, il suo sguardo devastato composto da due occhi spezzati dagli orrori ai quali hanno assistito.
Saa 'Itii la osserva con impassibile freddezza dall'alto al basso "Sarai anche stata promossa a investigatore in pochissimo tempo, ma sono ancora un tuo superiore e se oserai ancora rivolgermi la parola in questo modo sarai immediatamente espulsa dal corpo di polizia".
Nyogtha ritrae la mano, le sue labbra umide della stessa saliva che ha fin or sputato in preda alla rabbia si imbronciano timidamente con la stessa sottomissione di un cane che mette la coda tra le zampe "M-ma..." Riesce solo a pronunciare sconfortata prima di essere interrotta: "Questo è quanto, se non ti sta bene metterti al servizio dell'ordine di Pour Town faresti meglio ad andartene".
La ragazza dai capelli bianchi sente la nausea dall'insoddisfazione che la attanaglia "Non è assolutamente ciò che ho detto" ma l'altro rimane estremamente fermo, non concedendole alcuna comprensione.
Solo dopo aver scosso la testa fornisce generosamente un dettaglio "...E poi, non sono stato io ad assegnarti a quella missione, quindi prenditela con il diretto responsabile, se ne hai il coraggio".
Nyogtha rimane perplessa per un istante, le sue sopracciglia si aggrottano mentre cerca di assimilare l'informazione "E chi...".
In quel momento, la porta dell'ufficio si apre alle spalle dei due "Sono stato io, Nyogtha".
Saa 'Itii si volta di scatto e assume una posa militare che non aveva mai riservato a nessuno davanti agli occhi di lei fino a quel momento "C-consigliere Capo Nyarlathotep, a cosa devo questo enorme piacere!?".
Nyarlathotep è costretto a chinarsi leggermente per entrare nella porta, la sua stazza imponente torreggia sui due, il suo mantello nero, blu e oro scende morbido lungo la sua figura fino a strusciare sul pavimento, il suo cappuccio dalle fattezze canine gli dona un aspetto maestoso e degno di rispetto.
"Sei congedato, capitano" si rivolge il figlio del Sole a Saa con pacatezza.
Incredulo ma nonostante ciò ancora servizievole, l'interpellato risponde "S-sissignore, prego" ed esce dal suo stesso ufficio, lasciando soli gli altri due.
Dopo che la porta si chiude, Nyarlathotep poggia una mano sulla spalla di Nyogtha "Allora, sei arrabbiata per quello che è successo?" Egli chiede con un tono che esprime una comprensione fin ora mancata nei confronti della giovane.
Lei gonfia i polmoni con un respiro profondo, cercando di trovare il coraggio di rispondere "Signore... in che modo averci mandati in quel luogo senza la minima conoscenza della situazione è stata una mossa sensata? Volete forse dirmi che non eravate a conoscenza di cosa stesse avvenendo in quella casa eppure avete mandato un investigatore a fare da badante?".
Nyarlathotep accenna l'inizio smorzato sul nascere di una risata da sotto la sua maschera "No, eravamo ben coscienti della situazione, è proprio per questo che sei stata scelta tu, Nyogtha, e abbiamo deciso di affiancarti a qualcuno che tu conoscessi già così da poter facilitare la vostra collaborazione, considerata l'entità del lavoro".
Lei spalanca gli occhi e poi abbassa la testa confusa "Ma allora... perché...? Non capisco... e Yibb... lui ha rischiato di nuovo di...".
Mentre la pallida giovane sprofonda nella paranoia, la mano di Nyarlathotep si sposta dalla sua spalla alla sua guancia dolcemente, il suo pollice le sfrega la pelle da sotto il guanto, richiamando i suoi occhi su di sé.
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Pour Town
Ciencia FicciónUna città dove la pioggia non cessa mai. Sotto il suo pesante impermeabile, Nyogtha sprofonderà in situazioni sempre più inspiegabili, costretta ad affidarsi non al suo istinto, ma a quello di un parassita dentro di lei. Figure senza un volto operan...