III

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I got the things i wanted,
It's just not what i imagined.

- Olivia Rodrigo

Scritte in corsivo=Valeriano

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115.

Ero ormai alla benevole età di undici anni e tutte le speranze che avevo che il mio uovo si schiudesse erano svanite, Rhaenyra mi ripeteva in continuazione che non c'era più speranza, ma nonostante questo ho continuato a tenerlo sul fuoco del camino ogni notte negli ultimi anni, ma per mia sfortuna mia madre aveva ragione.

Ogni giorno i miei fratelli si allenavano ad addestrare i loro Draghi, abituandoli hai loro comando così che non avrebbero più risposto all'ordine di nessun altro.

Ero spesso obbligata a essere partecipe delle loro lezione, dovevo assicurarmi che non succedesse niente, nonostante la vasta quantità di guardie ed allevatori presenti, mi feriva sempre vedere come i Draghi avevano una connessione quasi mentale con Jacaerys e Lucerys, percepivano le loro emozioni e le sentivano come proprie.

"DRACARYS"

Sentì venire dalla bocca di Jacaerys e in un secondo una pecora fu abbrustolita e poi mangiata, sentivo mio fratello ridere e quando mi girai a guardarlo gli sorrisi fiera di lui, anche se in fondo provavo un certo senso di sconforto e gelosia, loro avevano sempre avuto tutto, l'amore di Rhaenyra, il rispetto di tutti in quando maschi e adesso anche questo, non riuscivo a concepire il motivo del perché il mio uovo non si fosse mai schiuso, magari mia madre lo aveva scelto male apposta, oppure non lo avevo accudito bene, o forse non ero degni di un Drago.

Quando la lezione finì i miei fratelli si diressero nelle loro stanze e io decisi di prendere il mio cavallo e andare a fare un giro nel bosco, lo facevo spesso, almeno un paio di volte a settimana, mi schiariva le idee, era pacifico e silenzioso, ma specialmente, ero priva di ogni dovere o responsabilità.

Era ancora giorno il che rendeva la natura ancora più bella, gli alberi alti e possenti, i fiori sbocciati tra i cespugli e l'erba verde puro.

Stava ormai iniziando a fare buio, quindi decisi di dirigermi verso il castello, ma quando girai il cavallo sentì un forte rumore alle mie spalle, sarà stato lontano decine di metri ma il suo verso echeggiò nelle mie orecchie come una sinfonia, non ci pensai due volte e inizia a galoppare a tutta velocità verso l'animale che si era appena fatto sentire, dopo pochi minuti lo vidi, distante una decina di metri, era così grande e possente che quando scesi dal cavallo le mia gambe quasi cedettero, il mio cuore scalciava nel mio petto e la parte più razionale della mia mente mi diceva di andarmene da lì immediatamente, ma il mio stupore e la mia curiosità ebbero la meglio.

Il Drago era di una grandezza mai vista o immaginata, possedeva lame al posto delle zanne e spade al posto degli artigli, le sue squame erano di colore bianco lucente, come la neve e i suoi occhi ghiaccio puro, non avevo mai visto una roba del genere, non ne avevo mai neanche sentito parlare, nessun drago in tutto il mondo sarebbe potuto essere paragonato a lui, che possedeva la dimensione di cinque draghi e la potenza di dieci, il suo fumo usciva leggero dalle sue narici e la sola visione di tutto ciò mi intimidì.

Feci un passo verso di lui e appena misi il piede per terra lui girò la testa immediatamente nella mia direzione.

"Ciao"

Parlai in Valeriano, era risaputo che i Draghi comunicassero con questa lingua e per mia fortuna io la parlavo abbastanza fluentemente.

La mia voce tremava e il corpo non si reggeva in piedi, avrei potuto avere la morte in faccia e non saperlo, o forse in quel momento non mi interessava, magari ero una ragazzina coraggiosa oppure ero solamente una sciocca.

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