Tensioni crescenti

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Premessa: sorpresa! Per farmi perdonare dell' attesa vi lascio qui anche un altro capitolo. Le cose stanno entrando nel vivo sotto diversi punti di vista e direi finalmente. Spero di avere tempo e riuscire ad aggiornare nei prossimi giorni, altrimenti ci si rivede settimana prossima. Spero vi piaccia

Carmine POV.

Sono ormai due settimane che sono infiltrato nel clan Ricci e devo dire che fino ad oggi tutto è andato per il meglio. Sono riuscito a posizionare le microspie nei posti che più ci interessavano: la camera di don Salvatore, la biblioteca e soprattutto nelle diverse stanze del piano degli uffici, un colpo fondamentale per capire fin dove si spingono i loro affari.
Per quanto riguarda invece il mio "lavoro" ufficiale devo dire che fare il bodyguard di Rosa si sta rivelando molto più semplice di quanto pensavo. Da quando ha capito che grazie alla mia presenza ha più libertà di movimento e meno pressioni da parte del padre si è data una calmata rispetto a come mi aveva accolto. In questi giorni abbiamo più o meno stabilito una routine.
La mattina usciamo presto per girare in moto alla scoperta di qualche nuovo bar a Napoli in cui nessuno dei due è mai stato, lezioni a teatro, pranzo fuori e poi ritorno a casa. Visto che a breve inizierà l'università, passa i suoi pomeriggi ad allenarsi, in modo da portarsi avanti per quando dovrà anticipare gli orari delle sue lezioni di danza nei tre giorni di corsi obbligatori in facoltà. Paola le ha dato una scheda da seguire e ovviamente lei lo fa in modo rigoroso. E io, anche se teoricamente sarei libero quando lei è in casa, ho passato in realtà molti di questi pomeriggi insieme nella palestra all'ultimo piano, fingendo di allenarmi ma in realtà ritrovandomi molte più volte di quelle che ammetto a me stesso a guardarla incantato mentre faceva stretching o ripassava una coreografia. 
Se con Rosa le cose vanno anche fin troppo bene, non posso dire lo stesso di Ciro. Fortunatamente ci incrociamo poche volte ma ogni volta sembra che sia sempre sul punto di strozzarmi. E credo proprio c'entri ancora la prima volta che io e Rosa siamo usciti in moto e suo padre ci ha "difeso". Ma non è di certo colpa mia se lui è saltato alle conclusioni senza nemmeno ascoltarmi un attimo.

Inizio Flashback

"We e che sta succerenn cca?" rimbomba la voce di Don Salvatore nel garage
"Papà Rosa è uscita in moto con Carmine" dice Ciro con un sorrisetto soddisfatto, convinto di avermi messo nei guai.
"Embè?" chiede il padre aspettandosi sia successo altro
"Comm embè? Papà è uscita in moto, hai sempre detto che è pericoloso"
"Carmine m'ha avvisat stamattina quand l'agg chiammat pe na cos. E gli ho dato io il permesso" risponde duro Don Salvatore, per niente contento della scenata che suo figlio sta facendo in garage, dove tutti possono ascoltare.
"Ma nun l'è fatt ascì mai nemmen cu mme" insiste il figlio e vedo Rosa muoversi nervosa. Evidentemente sa che il padre odia essere contraddetto.
"Ciro don Salvatore mi ha dato il permesso perché tra i fogli che vi ho consegnato per l'assunzione, c'era anche uno che attestava i corsi di guida specializzati che ho fatto negli anni. La moto è sempre stata una mia passione e ho diverse certificazioni" intervengo con tono calmo e neutro, in modo da non risultare né arrabbiato per la sua scenata né voglioso di apparire "giusto" agli occhi di suo padre e scavalcarlo.
"Esattamente" sbuffa don Salvatore "mo putimm saglì ngopp a mangià o vulimm fa un'altra ora 'e spettacolo Cirù?" aggiunge voltandoci le spalle e avviandosi verso le scale.
Ciro mi guarda con odio, prima di tirare un calcio ad una pietra nel cortile e seguire suo padre.
"Scusalo, è na capa tost" sussurra Rosa che mi sembra la più mortificata di tutti per la scena
"Mi ricorda qualcuno" ridacchio colpendole la spalla con la mia e facendole capire che non me la sono presa.

Fine flashback

È proprio Rosa a distrarmi da questi ricordi, entrando in camera mia tramite il balcone che condividiamo. È un'altra abitudine che ha sviluppato in queste due settimane, venire da me tramite la finestra quando ha bisogno di qualcosa o solo per passare del tempo quando si annoia. So che non avrei dovuto dirle che è libera di farlo, so che non è opportuno né per quello che mi hanno insegnato né per il ruolo che ricompro ufficialmente. Nel primo caso sto sviluppando e creando un legame affettivo con una persona strettamente legata agli indagati e questo potrebbe mettere in pericolo me e l'intera missione, nonché ferire lei. In secondo luogo ufficialmente sono il suo bodyguard e se suo padre o suo fratello sapessero di questa cosa, non crederebbero mai al fatto che passiamo il tempo innocentemente a guardare film, chiacchierare o ad asciugarle i capelli e provare le mille acconciature dei tutorial che lei trova su Internet e che da quando ha scoperto il mio talento da parrucchiere mi costringe a fare. Non crederebbero ad una sola di queste parole e onestamente non ci crederei nemmeno io. Si certo, i nostri pomeriggi sono innocenti, sia il tempo passato in camera mia sia in palestra all'ultimo piano, eppure non posso negare la tensione crescente tra di noi, l'esistenza di una certa attrazione, il fatto che più di una volta ho immaginato il sapore delle sue labbra o la morbidezza della sua pelle. E no, non posso farlo ma non trovo la forza di allontanarla, soprattutto dopo aver scoperto quanto sola sia in questa gabbia dorata. Soprattutto ora che il fratello è cresciuto e passa tutto il suo tempo nelle aziende di famiglia, se così vogliamo chiamarle.
"Oddio scusa non pensavo stessi in doccia" esclama lei diventando paonazza e solo adesso mi ricordo di essere ancora a petto nudo e con un misero asciugamano in vita
"Ehm tranquilla" rispondo imbarazzato a mia volta ma anche compiaciuto del suo sguardo che continua a finire sui miei addominali "aspettami qua, vado a vestirmi in bagno e mi dici" sorrido rientrando dalla porta dalla quale ero appena uscito, sentendola ridacchiare divertita dalla situazione.

Rosa POV.

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