Il peso della verità

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Premessa: scusate il ritardo ma sono giorni impegnatissimi, mancano ufficialmente tre capitoli alla fine della storia, spero che intanto questo vi piaccia. Buona lettura :)

Ciro POV.

"Papà uno dei nostri ha vist a Rosa cu chill infame uscire dalla questura doj ore fa. Me vest e vac a fa nu gir, sicur 'e chiapp" esclamo entrando nel salone ma prima che mio padre possa rispondermi una voce ci interrompe.
"Non c'è bisogno Ciro, sto qua"
Mi giro e mi ritrovo Rosa all'entrata della stanza, mi fiondo quindi ad abbracciarla ma sebbene ricambi la mia stretta sento che qualcosa in lei è cambiato.
"Piccolì vien cca" esclama felice papà ma lei si tira indietro e vedo il suo sguardo indurirsi come mai prima.
"Nun me tuccà" dice fredda
"Rosa ma che staj dicenn" ribatto sconvolto da questo suo atteggiamento
"Sto dicenn chell 'ca pens, n' omm che toglie la vita alla madre dei suoi figli non merita nient" sputa fuori ed è come se mi avesse dato un cazzotto in faccia, non riesco a rispondere a questa sua accusa, aspetto che lo faccia papà
"Ma che t'a mis ngap chill infam 'e Di Salvo"
urla mio padre avvicinandosi di nuovo a lei
"Nun è stat iss!" ribatte allo stesso modo Rosa
"Perché non rispondi eh? Perché dici che non è vero che sei stato tu ad uccidere mamma? Ma che cazz 'e pat sij" continua lei scaraventando a terra una cornice sul mobile, facendo infrangere il vetro, che vola per tutta la stanza.
"Rosa ma che stai dicenn, calmati ti prego" dico cercando di abbracciarla ma lei è un fiume in piena.
"Sto dicenn 'a verità Ciro! E se lo dico è perché ne sono sicura. Ha ucciso a mammà perché voleva portarci vi di qua e dalla sua vita di merda" urla e papà si avvicina ancora di più con fare minaccioso. Qualcosa scatta in me e mi metto davanti a mia sorella, come per proteggerla
"Papà che vuo fà?" chiedo agitato "è sconvolta nun o vir? Lass sta" continuo mentre Rosa mi urla di farmi da parte così nostro padre mostrerà davvero i suoi veri colori.
"Sei una debole, come tua mamma, ti fai offuscà dai sentimenti" ribatte freddo lui allontanandosi e guardandola come se non la riconoscesse
"No, sono onesta come mia mamma, ho il cuore buono come mia mamma, non mi sono fatta contagiare dal tuo veleno" risponde lei fredda
"Esci fuori da questa casa Rosa, hai scelto di credere ad un Di Salvo rispetto al tuo stesso sangue, m mett scuorn 'e te, nun si cchiù mia figlia" e lo guardo sconvolto, non sapendo bene che parte prendere in questo delirio che si sta svolgendo davanti a me, delirio che viene aumentato dalla risata cristallina di Rosa che rompe il momento silenzio.
"Tu non sei nemmeno la metà uomo di quanto lo è Carmone" dice tornando seria "E comunque song ij ca me mett scuorn di essere tua figlia" conclude in tono glaciale
Volta le spalle per andarsene ma la rincorro, fermandola all'ingresso.
"Rosa ti prego, calmati, parliamone"
"Ciro tu vuò ancor parlà? Ma 'è capit ca fatt"
"Ma magari nun è accussì, magari si offuscata, Rosa è nostro padre, ha fatto sempre tutto per noi. Nun ess mai fatt na cos del genere"
"Ciro ma tu hai sentito dire dalla sua bocca che non l'ha fatto? No. Ha minacciato soltanto, come è abituato a fare. Quello offuscato sei tu, non io"
"Ij nun o sacc Di Salvo che t'ha detto ma come fai a essere sicura che ti sta dicendo la verità, se te lo sta dicendo per portarti dalla sua parte, ha detto bugie tutto questo tempo, lo sai che ne capace"
"Incredibile come vi siate fissati con Carmine. È comodo scaricare tutta la colpa su di lui eh Cirù?! Peccato che non sia stato lui a dirmelo e di questo purtroppo te ne accorgerai a breve" dice ma non riesco a chiederla cosa intenda perché suonano al campanello.
Mia sorella immediatamente apre la porta e ci ritroviamo di fronte innumerevoli agenti della polizia e uno degli ispettori con un foglio in mano.
"Abbiamo un mandato di arresto per Salvatore Ricci" annuncia
"Lo trovate di là, prego" sorride Rosa scostandosi e facendoli passare.
"Signor Ciro Ricci ci deve seguire anche lei in questura" aggiunge un agente scortandomi alla macchina mentre vedo Rosa parlare animatamente con l'ispettrice donna, che poi sale nella volante con me.
Mentre partiamo mi volto un'ultima volta, giusto in tempo per vedere mio padre che viene trascinato in manette, a differenza mia, da alcuni agenti e mia sorella che lo guarda in faccia senza alcun tipo di emozione. Un'immagine che sento mi tormenterà a lungo.

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