Capitolo 9

7.1K 433 87
                                    

Di solito posso vantarmi del fatto che potrebbe venire giù il mondo ed io continuerei a dormire tranquilla, ignara di tutto

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Di solito posso vantarmi del fatto che potrebbe venire giù il mondo ed io continuerei a dormire tranquilla, ignara di tutto. Non mi accorgerei di niente.

Quando le altre erano in fila per il metabolismo veloce, le tette grosse e una buona dose di fortuna nella vita, io ho detto "nossignore" e mi sono fiondata alla fila per il sonno pesante, le tette minuscole e una dose estrema di sarcasmo. A ciascuno il suo.

Appartengo alla categoria di persone che hanno il sonno molto profondo praticamente da sempre, il che è spesso considerato un pregio o almeno io lo considero tale. Non sarebbe di certo l'unico pregio che posseggo, umiltà compresa, ma questa è un'altra storia.

C'è solo una persona in grado di destarmi dal mio sonno profondo alla bella addormentata nel bosco, questa persona è mia sorella Nikla con la sua voce da cantante lirica. Una vera tortura per i timpani di chiunque abbia la sfortuna di incrociare il suo cammino.

«Allora? Hai preso tu la mia minigonna?»

Se fossi una tipa mattiniera e gradissi parlare appena sveglia, le chiederei a quale delle sue innumerevoli gonne si stia riferendo, ma non sono una tipa molto mattiniera e non amo chiacchierare appena sveglia, ancora peggio se vengo svegliata in maniera così brusca.

Mi limito a lanciarle un occhiata di sbieco e torno a dormire, ignorando la sua presenza nella mia stanza. È facile ignorarla se ha la bocca chiusa, quando la apre, però, mi viene alquanto difficile.

«Ti ho fatto una domanda, Irisabelle», insiste, non avendo la minima intenzione di andarsene e lasciarmi dormire in pace.

«E invece, se non l'avessi capito, io ti sto dando l'opportunità di girare i tacchi e sparire dalla mia vista, Nikla. Coglila e fammi dormire in pace, ora che sei ancora in tempo».

Continuo a tenere gli occhi chiusi con la speranza che abbia il buonsenso di cogliere il messaggio e andare via, ma non sento il rumore fastidioso delle sue scarpe sul pavimento, quindi direi che è ancora qui.

«È inquietante restare a fissare le persone che dormono», borbotto innervosita, perché so che ora non riuscirò più a dormire. «Dovresti farti vedere da uno bravo, anzi, ti presento la dottoressa Hamilton. Dubito che possa fare miracoli, ma tentar non nuoce».

«Ho capito», dice. E quando penso che abbia finalmente messo in funzione gli ultimi due neuroni che le sono rimasti e abbia capito che deve uscire dalla mia stanza, aggiunge: «Me la cerco da sola».

Sollevo la testa dal cuscino e la guardo mentre si avvicina alla porta della mia cabina armadio. «Prova ad aprire il mio armadio senza il mio permesso e la gonna sarà l'ultimo dei tuoi problemi», le dico.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 03 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Ira - Cuori di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora