Era l'ora di punta, e il locale era pieno zeppo di gente, Enea si guardò attorno con un sorriso soddisfatto: i tavoli tutti occupati, il banco sommerso dalle persone in attesa di ordinare, le cameriere sfrecciavano tra i tavoli, prendendo gli ordini e servendo dolci e caffè con abilità sorprendente. Il suono costante della campanella, che richiamava le cameriere quando un ordine era pronto per essere servito, mescolato con le voci della clientela, il rumore delle macchine e la musica d'atmosfera, aumentava il caos.
"Caffè!" gridò una delle cameriere, passando di corsa davanti a lui con un vassoio pieno di tazze fumanti. Le sue parole si mischiarono al rumore di fondo, ma Enea la sentì chiaramente e rispose con un rapido cenno della testa.
"Eccomi!" esclamò, cercando di non essere travolto dalla confusione. Afferrò rapidamente il vassoio e con movimenti rapidi e precisi distribuì i caffè al banco.
Due clienti si avvicinarono al banco con un'espressione impaziente, ma Enea fu in grado di anticiparli. "Tavolo per due? Certo!" disse con un gesto elegante, indicando un tavolo appena liberato dall'altro lato della sala.
"Prego, accomodatevi," aggiunse con un sorriso cortese.
Nel frattempo, l'angolo bar era un'esplosione di attività. I due baristi si muovevano con agilità e precisione, preparando caffè e cocktail a un ritmo frenetico.
"Pronto!" gridò uno dei baristi, mettendo una tazza di caffè fumante sul bancone con un sospiro quasi di sollievo.
"Ci sono, ci sono!" rispose un altro, mescolando un cocktail con maestria e versando il liquido colorato in un bicchiere con un gesto fluido.
La campanella suonò di nuovo, ed una cameriera accorse a recuperare il vassoio.
Enea vide Enrico svvicinarsi al banco.
"Dove vai così presto?" chiese, sollevando leggermente un sopracciglio.
Enrico sorrise, indicando vagamente l'uscita con un cenno del capo. "Ho delle faccende da sbrigare, e poi mamma arriva presto" rispose, con un'aria un po' affaccendata. "Ci penserà lei ad aiutarvi a mantenere l'ordine qui dentro"
"Ehi, ci vediamo in pausa pranzo, allora" disse Enea.
Enrico annuì. "Va bene, ci vediamo ragazzi, buon lavoro!" disse, rivolgendosi anche al resto del personale m.
"Arrivederci Enrico!" risposero gli altri membri dello staff, pressoché all'unisono, mentre il titolare usciva dalla pasticceria.
Poco dopo che Enrico se ne fu andato, Regina entrò nella pasticceria, seguita da un'ondata di clienti che affollarono il locale, la giornata proseguì frenetica fino all'ora di pranzo.
"Mamma, sei già qui! Che piacere vederti," disse Enea, accogliendo la madre con un sorriso affettuoso mentre si occupava di un cliente.
"Buongiorno figlio mio, ho saputo che ti farebbe comodo una mano" rispose Regina, guardandosi intorno con un'espressione soddisfatta. "Il locale è davvero affollato oggi."
"Eh sì, è una domenica movimentata," concordò Enea, versando un caffè e passandolo a un cliente affamato di caffeina. "Ma ce la faremo, come sempre."
Così i due si misero a lavoro.
Poco dopo l'una del pomeriggio, Enea si avvicinò a Regina, indicando l'orologio sulla parete. "È già ora di pranzo, mamma. Vado a casa a mangiare qualcosa e riposarmi un po'. Ci vediamo più tardi?"
Regina annuì. "Va bene, caro. Prenditi una pausa e ricarica le energie. Ci vediamo dopo."
Enea salutò il resto del team e per non disturbare i clienti in sala, decise di uscire dalla porta principale, evitando così di passare attraverso il locale per raggiungere il suo appartamento al piano di sopra.
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Solo caffeina
RomanceLa famiglia Amati è una delle più illustri e rinomate della città. La loro pasticceria, la celebre pasticceria Amati, è un punto di riferimento per i cittadini. Fondata da Carlo Amati dopo la seconda guerra mondiale, è stata ereditata dalla moglie e...