One

16 2 2
                                    

Nel cuore della città, incastonata tra le vie trafficate e gli edifici imponenti, si ergeva l'antica pasticceria della famiglia Amati. Fondata più di cinquant'anni prima da Carlo Amati, la pasticceria era diventata un punto di riferimento per i buongustai e gli amanti del dolce in tutta la città.

Fin dal primo mattino, l'aria era impregnata dell'aroma invitante del caffè appena macinato e dei dolci appena sfornati. Le vetrine della pasticceria brillavano, esponendo una vasta selezione di croissant, brioche, pasticcini e torte, uno più allettante dell'altro.

Dopo la scomparsa di Carlo Amati, la gestione della pasticceria era passata ai suoi figli, Enrico ed Enea, e a loro madre Regina.

Mentre la signora Regina si occupava della gestione dei pasticceri e della buona presenza del locale, Enrico, il fratello maggiore, si dedicava alle mansioni più importanti a livello economico e di business, garantendo la prosperità finanziaria della pasticceria. Enea, il più giovane, gestiva il personale che lavorava per la famiglia e si occupava della pubblicità discreta ma d'impatto, assicurando che il nome Amati rimanesse sinonimo di qualità tradizione ed alta pasticceria.

Il locale, un piccolo gioiello di eleganza e raffinatezza, trasmetteva un'atmosfera accogliente e lussuosa allo stesso tempo.

All'esterno, una grande vetrina rifletteva la luce del sole, esponendo con orgoglio le creazioni dolciarie della pasticceria. Al suo interno, la sala principale accoglieva i clienti con calore, circondata da alti specchi appesi alle pareti che ampliavano lo spazio e aggiungevano un tocco di lusso al decoro.

Il locale era ricco di dettagli e decorazioni curate con amore. Lampadari scintillanti illuminavano delicatamente ogni angolo della sala, mentre tappeti pregiati e tende di velluto creavano un'atmosfera accogliente e confortevole.

Venti tavoli disposti con cura occupavano la sala di dimensioni discrete ma accogliente, offrendo spazio sufficiente per accogliere gli ospiti con comodità.

Il personale, composto da giovani donne e uomini di bell'aspetto, indossava una divisa nera aderente e sofisticata, con il nome "Amati" stampato sulla schiena con un font lineare color oro, e serviva con educazione ed entusiasmo ogni singolo ospite.

Ogni giornata trascorreva con calma e armonia, immersa in un'atmosfera di affetto familiare e impegno condiviso. Era un'epoca dorata per la famiglia Amati, un periodo di serenità e prosperità che sembrava destinato a durare per sempre.

L'arrivo del cartello "prossima apertura" nel palazzo di fronte aveva però scosso leggermente la pace destando la curiosità dei membri della famiglia. Nonostante il nome dell'architetto incaricato dei lavori e un numero di telefono aziendale fossero gli unici indizi lasciati sul cartello, nessuno sapeva con certezza cosa sarebbe stato inaugurato.

Per giorni, la domanda su cosa potesse essere la nuova attività aveva tenuto banco tra i discorsi dei clienti affezionati della pasticceria Amati e dei membri della famiglia stessa.

La primavera era già iniziata da un po' quando, alzandosi la mattina, Enea aveva guardato fuori dalla sua finestra e aveva notato che finalmente il locale di fronte aveva aperto per la prima volta. Vivendo al piano superiore del palazzo che ospitava la sua pasticceria, Enea poteva vedere chiaramente il nuovo locale aperto proprio di fronte a lui. Non gli servì particolare attenzione per notare sulla grande insegna il nome "Les Rois", ovvero una grande catena di bar già ampiamente presente in tutta la città.

"Ma guarda un po'..." disse Enea aprendo la finestra, come se rimuovere il vetro potesse in qualche modo aiutarlo a vedere meglio.

Solo caffeinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora