Capitolo 5

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Capitolo 5.

Il gruppo viaggiò fino al quattordicesimo giorno senza incontrare nessuno, ma solo nel pomerggio del quindicesimo incontrarono su la loro strada un'altro mercante errante.

«Buongiorno, ragazzi. Io sono Jorni il proprietario del carretto errante: Le lame di Jorni. Posso mostrarvi cosa porto con me?» chiese lui fermando il carretto.

Shinra sorrise dicendo: «Certamente»

Dopo aver fermato la sheepweagon scesero dal mezzo.

L'uomo mostrò loro le armi che portava con sé.

Alexander guardò le varie armi, ma il suo sguardo si posò su due archi riconoscendo il marchio inciso su di essi pensando: D'accordo le prendo...

«Ho trovato le armi giuste» rispose l'argenteo sorridendo indicando i due archi.

«Ottima scelta!» esclamò l'uomo afferrandoli assieme a freccie e faretra: «Per tutto sono due monete d'argento»

Shinra prese le armi sorridendo mentre Alexander pagava il conto.

Solo dopo l'uomo riprese il suo viaggio.

Alexander sorrise entrando nella sheepweagon dicendo: «Chikage, guarda cos'ho trovato? Hai detto che il tuo arco si è rotto. Te ne ho trovato uno simile a quello che avevi»

L'angelo si mise seduto tra le coperte: «Quando ci fermiamo a Tefalls ti darò le prime lezioni di tiro con l'arco»

L'argenteo annuì dandogli l'arco con la faretra lasciando il suo sul letto per poi tornare dal demone riprendendo il loro viaggio.

Solo il ventesimo giorno si fermarono per tutto il giorno festeggiando il compleanno di Chikage su richiesta di Alexander che voleva solo regalare all'amico un giorno di riposo da quel lungo viaggio.

Miyabi regalò all'angelo un ciondolo in legno lavorato a mano nella quale aveva inserito un cordoncino fatto da Shinra con alcuni crini di unicorno intrecciati tra di loro mettendoglielo al collo senza indugiare.

«Mi piace questo ciondolo. L'hai fatto tu, volpetta?» gli domandò curioso.

«Sì. Shinra invece ha intrecciato i crini di unicorno per creare il cordoncino» ammise la volpe sorridendogli.

«Grazie a tutti e due» rispose Chikage sorridendo felice.

Per il resto della giornata rimasero in quella radura dove avevano trovato uno spiazzo per potersi fermare senza disturbare il passaggio su la strada nella quale avevano viaggiato fino a quel momento.

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Il gruppo viaggiò per altri dieci giorni arrivando a Tefalls solo la mattina dell'undicesimo giorno dopo essersi presi il tempo per fare colazione.

Entrati in città cercarono un posto dove fermare la sheepweagon, ma Shinra sapeva dove dirigersi fermandosi poco dopo davanti a una villetta.

La porta si aprì poco dopo facendo uscire un bellissimo ragazzo con indosso un delicato mantello turchese.

Shinra sorrise dicendo: «Buongiorno, Gelmir. Come va?»

«Shinra!» esclamò lui correndo nella sua direzione aprendo il cancello: «Come mai sei qui?»

«Sto accompagnando Alexander nel suo viaggio. Siamo alla ricerca del passato» ammise il demone posando la mano su la gamba dell'argenteo.

«Capisco. Entrate, il giardino potete parcheggiare il vostro mezzo» disse l'elfo sorridendo facendosi da parte per farli passare.

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