Irlaviani, sergente maggiore Murrio Verdelli
Pianeta: Pritio Bis; città: Villa Pritiana, base imperiale
107M42La base dell'esercito Imperiale era molto vicina a una città, cosa che fece la felicità del battaglione.
Avere bar e locali a portata di mano, e un paio di giorni per usarli a piacimento, fece risollevare il morale delle truppe.
Murrio, come tutti i genieri, si era lamentato a mezza voce di quella situazione orrenda.
Come gli altri, anche lui aveva odiato dover passare da una guerra a un'altra; lo aveva messo in conto, quando aveva firmato l'arruolamento, che per i successivi dieci anni non avrebbe fatto altro che combattere in posti terribili, lontani migliaia di anni luce dal suo pianeta natio.
Ma anche i veterani avevano diritto a protestare, quando tra una guerra e l'altra non passavano nemmeno tre settimane intere.
Una delle cose belle di essere così ammanicati con il Navis Nobilite, almeno dalla sua prospettiva di sergente maggiore, era che rinforzi e rimpiazzi erano facili da ottenere.
Circolavano numerose storie, tra i vari reggimenti dell'Astra Militarum, di formazioni abbandonate a loro stesse, dimenticate tanto dai loro mondi quanto dalla burocrazia; visto il numero di Navigatores che Irlava poteva mettere in campo, avere truppe fresche era relativamente semplice.
Il battaglione genieri aveva perso pochi uomini, grazie all'essere stati lontani dai combattimenti, ma i granatieri erano a metà dell'organico.
Quindi, Irlava si impegnava a far arrivare i rimpiazzi, e qualche altro soldato di rinforzo.
In teoria, quella non era la loro guerra, Murrio non ce la faceva più a sentirlo dire dal maggiore dei granatieri Anneia, ma comunque il re non li avrebbe abbandonati.
Si poteva far colpo su un'inquisitrice dell'Ordo Xenos, in fondo, quindi il premio valeva il rischio.
In ogni caso, mentre entrava nel bar vicino alla base, Murrio sorrise, perchè per i prossimi tre giorni non c'era nulla in vista.
Alla fine, almeno per il momento, erano passati dal festeggiare la vittoria a bordo di una nave, a far baldoria su un pianeta.
Il bar era grande, con le pareti in finto legno e tavolini rotondi. Trovò il sergente Rosselli al bancone, assieme al resto della sua squadra.
Si rivolsero un cenno del capo, e Murrio prese posto al tavolo là vicino.«Allora? Tutto pronto?» chiese il tenente Bianchini, lisciandosi i lunghi baffi neri.
«Tutto pronto, i ragazzi lo stanno portando qui» rispose lui, senza trattenere un sorrisetto furbo.
Tutto intorno, i membri di altri reggimenti parlottavano tra di loro.
Un gruppo di Pritianii beveva e confabulava, giocando a qualche strano gioco di dadi e carte.
Li guardavano storto, da quando erano arrivati al campo, e tutti gli Irlavinani dovevano ancora capire perchè.
I Tiangtiani occupavano il grosso del locale, e sembravano nutrire uno strano disinteresse per gli alcolici. La maggior parte di loro se ne stava a chiacchierare nella loro lingua, o leggevano, oppure giocavano su uno strano tabellone che ricordava gli scacchi.
Preso dai suoi impegni, Murrio aveva avuto poco tempo per chiacchierare con gli altri reparti.
Vide il caporale Verdini entrare, accompagnato da due uomini del suo plotone. Dopo un incontro ravvicinato del suo sergente con un necron, era lui a fare le veci di ufficiale.
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Le Guerre di Pritio - Il Dovere di un Soldato
Ciencia FicciónIn riscrittura Storia ambientata nell'universo di Warhammer 40k Il pacifico mondo di Pritio viene sconvolto dalle fiamme della rivolta; stanchi del giogo dell'Imperium dell'Uomo, i suoi abitanti sono pronti a giurare fedeltà al Bene Superiore, l'ide...