Domani subirò il mio ventunesimo intervento chirurgico, qualche giorno fa mi hanno investito con un camion, sono vivo per miracolo.
È il mio quindicesimo compleanno.
Mia madre ama fare le cose in grande, ama rendere tutto perfetto e non tralascia nessun dettaglio.
Mio padre, invece, non è interessato a niente, sembra quasi apatico, anzi no, ad una cosa è interessato: la sua Range Rover rossa.Sono ancora in ospedale, ma mia Madre è riuscita a organizzare una festa anche qui. Persino i dottori sono scioccati per l'organizzazione e la determinazione di questa pazza donna dai capelli scuri. Lei è bellissima: occhi scuri, capelli scuri e pelle chiarissima, una Dea. Anche mio padre è un bell'uomo, i suoi occhi azzurro cielo sono ciò che avrei voluto ereditare ma che purtroppo non ho, sono identico a mia madre, due gocce d'acqua, da papà ho ereditato solo il carattere, ahimè non sarò mai energico e intraprendente come mia madre.
«Ethan, tesoro, come stai?» entra mia madre.
«Bene, mamma.» sorrido, rassicurandola.
«Pronto per la tua mega festa?»
«In ospedale? Non proprio...» dico un po' triste.
Non avrei mai pensato di festeggiare il mio compleanno in un posto così triste e squallido.
Non posso ancora camminare, devo stare a riposo, quindi mi portano sul terrazzo con la sedia a rotelle e lì trovo tutti i miei parenti, alcuni amici e i miei genitori che mi guardano sorridenti e felici.
Gridano "Auguri!" all'unisono e poi cominciamo a mangiare una buona pizza ordinata da una pizzeria qui vicino.
Ci sono persino i palloncini neri, il mio colore preferito.
Dopo due ore di festeggiamenti, torno nella stanza con l'aiuto di mio padre e vado a letto.
Devo riposare in vista dell'operazione.È il giorno dell'operazione.
Il Dottor Brown mi guarda sorridente e sicuro di sé.
«Come stai Ethan?» chiede.«Benone.» mento.
In realtà sono stanco di farmi aprire per la ventunesima volta come se fossi un salame.
Conto fino a dieci come sempre e poi tutto diventa buio davanti a me. Mi assento completamente.
Dopo una lunga e profonda dormita immerso nel nulla, mi sveglio e accanto a me c'è mia madre che mi accarezza delicatamente la mano.«Come ti senti?» domanda preoccupata ma allo stesso tempo sollevata dal mio risveglio.
«Sto bene, sono abituato ormai.» sorrido stringendole la mano che trema.
«Non so come sia possibile.» sussurra. «É come se avessi il mondo contro, ma c'è un angelo custode che ti salva ogni volta.» conclude.
«Mamma sono nato di venerdì 17 non poteva andare peggio, no?» ridacchio.
«Hai ragione tesoro, hai perfettamente ragione.» scherza anche lei.
A interrompere la nostra conversazione è il medico che fa firmare le carte di dimissioni a mia madre e ci lascia con una frase che mi rimane impressa: «Signora, Ethan non è fortunato, ha un cuore di lame.», un po' mi fa sentire fiero, un po' invece mi fa sentire confuso, cosa voleva dire? Che sono forte? Forse è così.
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Heart of Blades
FantasyE se un giorno vi dicessero che sei un sessantenne nel corpo di un ventenne, come la prendereste? Se tutti intorno a voi continuassero a morire, tutti tranne voi? Se un giorno vi consigliassero di andare in un luogo sconosciuto dove convivere con p...