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Mi faccio una passeggiata in questo posto ambiguo e mi accorgo che non ci sono nemmeno delle finestre che ci collegano con il mondo esterno.
Provo a chiedere ai dottori cosa succede e che posto è ma nessuno mi vuole rispondere davvero, dicono che lo scoprirò da solo.
Non è più semplice rispondermi?

C'è anche il Dottor Brown. Lo rincorro subito e cerco di fermarlo prima che sia troppo tardi.

«Ethan, mi fa piacere che tu abbia deciso di venire.» sorride.

«Dottore quando potrò vedere mio padre?» chiedo.

«Mai. Vedi Ethan, questo posto non è conosciuto dagli esseri umani, lo puoi vedere solo tu e chi come te è speciale.» mi spiega. «Il mondo esterno non vede il nostro edificio, quindi non esistiamo secondo loro.» sorride.

«Ma mio padre sa che esisto e sa che sono qui.» dico.

«Dal momento in cui hai deciso di entrare qui, tuo padre ha dimenticato di avere un figlio.» dice entrando in un'altra stanza e chiedendo la porta alle sue spalle.

Rimango spiazzato dalle parole del dottore. La decisione di entrare qui è stata la decisione peggiore, ho cancellato tutti i ricordi di mio padre e ho lasciato intatti i miei, è come un amore platonico, amo una persona che non sa nemmeno della mia esistenza e la cosa peggiore è che mi manca tantissimo e nemmeno posso dirglielo.

Mi dirigo verso la zona comune dell'edificio e tra tutti vedo Addison seduta alla panchina che legge un libro. Mi avvicino e mi siedo accanto a lei.

«Mi segui?» chiede.

«No. È l'unico posto libero.»

«Ok.»

Riprende a leggere e ignora totalmente la mia presenza.
Intorno a me ci sono ragazzi con i denti affilati, ragazzi con i serpenti al posto dei capelli, ragazzi con gli occhi di gatto, ragazzi senza un arto, ragazzi con un solo occhio o chi ne ha addirittura tre, ragazzi con qualche parte del corpo uguale a quello di un animale, insomma sono tutti strani e sembra davvero di stare in un sogno.

Nell'ala destra dell'edificio  ci sono una decina di bambini sui sette o otto anni che giocano divertiti. Anche loro sono "speciali".
Uno di loro sta mostrando come diventa verde quando si concentra su un oggetto di quel colore. Mentre un altro corre per tutto l'edifico alla velocità della luce.
Siamo super eroi?
Sarebbe l'opzione più carina, se ci penso.

«Tu perché sei qui?» domanda Addison sbucando nuovamente dal nulla.

«Dovresti smettere di stalkerarmi.» dico.

«Non posso andare chissà dove, l'edificio è piccolo.» risponde acida. «Ma comunque non mi hai risposto.»

«Me l'ha consigliato il Dottor Brown.» rispondo.

«Perché non cresci?» domanda.

«Quella curiosa sei tu adesso.»

Si innervosisce e va via, di nuovo.

«Quando smetterai di scappare?» chiedo rincorrendola.

«Non mi seguire.» dice nervosa.

Addison é davvero strana.
Non ho ancora capito se è familiare ai miei ex vicini di casa. Ma il suo "lo so" mi ha fatto dedurre di sì.

Heart of BladesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora