Gelati

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Non pensavo che il sentimento di viaggiare per vedere un gran premio mi fosse mancato così tanto.

Non sono mai stata una super fan del Gran Premio di Monaco perché era fin troppo costoso, anche se i soldi non sono mai stati un problema per me o la mia famiglia.

Però un'opportunità del genere non si butta via di certo.

Io e Charlotte ci siamo riviste una settimana prima della partenza perché dovevamo (voleva e mi ha costretto) andare a comprare un bell'outfit da mettere.

«Devi essere bellissima quando lui ti rivedrà»
Mi disse, e io non potei fare altro che sospirare. Aveva, in un certo senso, ragione.
Però non potei fare a meno di concentrarmi sulle ultime tre parole.
Sono veramente pronta a rivederlo dopo 7 anni? E soprattutto, sono pronta a rivederlo dopo averlo lasciato senza neanche una spiegazione, mentre lui era dall'altra parte del mondo?

Mentre camminavamo per le strade di Milano, un vestito catturò la mia attenzione, e questo non sfuggì agli occhi di Charlotte, che notò che la stavo ignorando mentre mi parlava.

«Dai, entriamo a provarlo!» Disse, e prese a trascinarmi dentro il negozio come se avessi otto anni.

Quella ragazza mi farà impazzire.

Chiese alla commessa un vestito come quello esposto in vetrina della mia taglia, me lo diede e mi chiuse nel camerino, obbligandomi a provarlo.
Mi presi un secondo per osservarlo meglio.
Era un tubino attillato bianco con un leggero spacco sulla coscia destra, con un scollo off-shoulder, e più lo guardavo più pensavo a come cazzo avrei fatto a camminarci per una giornata di gara.

Alla fine, lo misi addosso, e devo dire che non mi stava male, e che alla fine non era neanche così scomodo.
Charlotte, appena mi vide con quel coso addosso, iniziò a urlare come una deficiente, facendomi diventare rossa dall'imbarazzo, dicendomi quanto ero figa e complimenti del genere.

Grazie Charlotte per ricordarti sempre della mia ansia sociale, ti voglio bene anche io.

«Ti sta da dio! Lo compriamo, subito!» Continuò.
«Se costa più di 200 euro mi rifiuto.» Le dissi, facendo uscire il mio braccino corto come quello di un t-rex.
«Zitta.» Mi rispose, sapendo che alla fine lo avrebbe comprato lei, se fosse costato di più.

Uscite dal negozio, riguardai il sacchetto soddisfatta.
199 euro, per un pelo.
Charlotte insistette nel fermarci a una gelateria, visto il caldo che faceva.
«Va bene» Le risposi, e mi trascino per la milionesima volta a quella più vicina.

Giuro, se mi trascina di nuovo le taglio un braccio.

Ci eravamo fermate a una gelateria da noi ben conosciuta, perché era dove andavamo sempre.
La gelateria "Della Veneta".
Era ed è la mia gelateria preferita, ci andiamo da quando avevamo 10 anni e non abbiamo mai smesso.
È sempre stato il nostro posto, dove potevamo parlare davanti a un buon gelato.
Il proprietario, Giovanni, è sempre stato un amico di famiglia, e mi ha sempre trattato come una figlia.

«Ragazze! È sempre un piacere vedervi!» Disse, appunto, Giovanni, sorridendo calorosamente come al suo solito.
È un uomo e un padre fantastico, sempre sorridente e pronto ad aiutare gli altri.
«Ciao Gio'!» Lo salutammo in coro io e Charlotte, sedendoci nel nostro solito angolino appartato
«Vi porto il solito?» Ci chiese un cameriere, mi pare si chiamasse Christian, sorridendomi.
«Si, grazie mille» Gli risposi, sorridendo di rimando.

«Sofia, ti sorrideva!» Disse Charlotte dopo aver guardato la scena, con i suoi occhi sognanti.
«Wow, esiste la cortesia, non lo sapevo!» Le dissi ironicamente, guardandola male.

Quando arrivarono i nostri ordini, un gelato allo yogurt per me e un gelato al pistacchio per Charlotte, pensai che ancora non le avevo posto una domanda, una molto importante.

«Ma scusami, ma dove li hai trovati i biglietti?» Il dubbio che mi era venuto era molto onesto, perché biglietti del genere costavano una cifra come otto mila euro, e per quanto mi voglia bene dubito che spenderebbe così tanto per un'esperienza che interessava principalmente a me.

«Uhm, me li ha dati un mio amico» Mi disse in modo impacciato e evitando il contatto visivo, quindi sapevo benissimo che mi stava nascondendo qualcosa. Non sapeva proprio mentire, soprattutto a me.

«E, per curiosità, chi sarebbe questo tuo amico?»  Le poni un altra domanda che la mise in difficoltà, e notai anche un po' di rossore nelle sue guance. Quei pass, a meno che non li compri, te li riesce a dare solo le persone importanti in un team, quindi o un pil-

«Carlos Sainz» Disse tutto d'un fiato, lasciandomi a bocca aperta.

Aspetta, chi?

angolino dell'autrice
buonasera!!
ho riscritto questo capitolo tipo 19 volte perché wattpad continuava a eliminarlo, e dopo qualche sclero, ci sono riuscita!!

se avete qualsiasi cosa da dire, i miei commenti e i miei dm sono sempre aperti!
lasciate una stellina se vi è piaciuto <3

Things that brought me back - Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora