Viaggio

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Mi svegliai alle 5:30, in ritardo come al mio solito.
Saltai dal letto manco fossi la Pimpa e inizia a correre da una parte all'altra della casa, mentre mi preparavo.

Con ancora lo spazzolino in bocca, presi velocemente il telefono e avvisai Charlotte che sarei arrivata un po' in ritardo.

Già che c'ero, prenotai anche il mio Uber.
Arriva alle 6:15, sono le 5:40, BENE.

Corsi nel mettere le ultime cose nella valigia, mi feci una velocissima doccia, mi asciugai e sciolsi la coda bassa che mi ero fatta per dormire.

Feci la skincare più veloce del mondo, per poi cambiarmi con i vestiti preparati la sera prima.

Controllai velocemente se avevo tutto nella borsa.

Biglietto, sì.
Documenti, sì
Trucchi, sì
Cuffie, sì
Caricatore e powerbank, sì
Voglia di vivere, ce la facciamo venire!

Spensi tutte le luci e uscii di casa, caricai la valigia sulla macchina dell'Uber, e partii.

Scrissi a Charlotte che ero partita, e lei mi rispose subito dopo, confermandomi che era partita anche lei.

Il viaggio in macchina la passai ad ascoltare musica e scrivermi con Charlotte, che era davanti all'ingresso ad aspettarmi.

La salutai, e ci spostammo subito verso i check-in, caricando le nostre valige.

Successivamente ci spostammo ai controlli, dove fortunatamente la fila non era lunga, ma comunque c'era.
«Sei pronta?» Mi chiese Charlotte mentre aspettavamo, seguita da uno sbadiglio.

Diciamo che non era esattamente nella nostra natura svegliarci presto, e l'avremmo dovuto fare per quattro giorni, quindi nessuna delle due ne era contenta
Senza contare che era martedì, e Charlotte ha dovuto chiedere la settimana di ferie con tanto di commento del suo capo "Ah, vai a riposarti eh?"
Sembrava una presa per il culo.

«Per cosa?» Risposi, dopo aver sbadigliato anche io. Appunto, non era proprio nella nostra natura.

«Boh, la gara, Lando, incontrare Carlos» Mi disse mentre camminavamo, avvicinandoci agli scanner.

«No, decisamente no. Adesso sono solo pronta a dormire per tutto il viaggio, con Tedua nelle cuffie e il volume al massimo» Dissi, completamente onesta. In quel esatto momento, volevo dormire e un caffè, poi potevo anche solo provare a pensare a problemi futuri.

Che in realtà però, non lo erano così tanto.

Forse l'idea di Charlotte di iniziarmi a prepararmi per ciò che sarebbe sicuramente successo non era stupida, però adesso non avevo la minima voglia.

Passammo ai controlli, dove tutto fu regolare, senza bip strani o presunte sostanze nei nostri zaini.

Entrammo insieme nella zona commerciale, piena di negozi e ristoranti di ogni genere.
Milano Linate più che un aeroporto, sembrava un centro commerciale.

Proprio di questo stavamo discutendo io e Charlotte dopo aver preso il nostro caffè, iniziando ad acquistare un po' di vita.

«Ceh comunque è veramente pieno di negozi» Mi disse, e io annuii.
«Si ma molti sono inutili, ad esempio, a cosa mi serve Carpisa se ho già imbarcato le valigie?» Chiesi retoricamente, mentre controllai sul telefono il gate del nostro aereo.
«Boh, credo che molti siano lì solo per fare scena» Mi rispose Charlotte, mentre le mostrai la direzione in cui dovevamo andare.

Arrivate al gate, eravamo finite a parlare di Carlos.
Io non mi ero dimenticata che la ragazza qui di fianco a me non mi aveva ancora raccontato niente.
«Quindi, quando lo senti per il fuso orario?»
«In realtà, dipende. Ci sono volte in cui si adatta lui e sta sveglio tardi e volte che mi adatto io e mi sveglio presto» Mi spiegò, e io le sorrisi.

Le brillavano gli occhi, quel madrileno le piaceva!

«Ti piace!» Le dissi, esprimendo ciò che stavo pensando.
«Abbassa la voce! E si, mi piace» Mi rispose, arrossendo in viso.
«Allora, non vedo l'ora di conoscerlo!» Continuai, facendola arrossire ancora di più.
«Neanche mia madre parlava così!» Mi fece ridere.
«Io sono tua moglie, devo capire che intenzioni ha con te!»
«Ma finiscila!» Mi misi a ridere di nuovo.

Dopo mezz'ora, chiamarono finalmente il nostro gate, e dovetti ringraziare Charlotte di aver preso il priority pass, perché non avevo proprio voglia di stare in fila.

Salite sull'aereo, io vicino al finestrino e lei nel posto affianco, dove fortunatamente i posti erano in coppie quindi non avevamo nessuno accanto a noi, presi le cuffie e ne diedi una a Charlotte, facendo partire la nostra playlist.

Giusto prima che io mettessi la modalità aereo, mi arrivò un messaggio.

«Ho sentito che vai a Monaco, buon viaggio!»

Era Christian.
Decisi che avrei ringraziato dopo, quindi procedetti a mettere la modalità aereo e mi girai verso Charlotte, mostrandole la notifica.

«Dai, che carino!» Commentò, e io non dissi niente.
«Gli hai risposto?» Scossi la testa, mentre lei mi osservava.
«Poverino Sofi! Si vede che ci tiene!»
«Stiamo per partire Char, dovevo mettere la modalità aereo!» Che scusa di merda.
«Ti odio quando fai così» Mi rispose, e io di nuovo non risposi, girando la testa verso il finestrino.

Il resto del viaggio lo passai dormendo, nonostante fosse un breve volo, mentre Charlotte stava lavorando a un progetto di lavoro sul pc.
Atterrammo a Nizza dopo un oretta, scendendo dall'aereo dopo mezz'ora.

Prese le valigie, ci incamminammo per uscire dall'aereo, e diciamo che non mi aspettavo di vedere un Carlos Sainz incappucciato con un cartello con scritto "Charlotte e Sophia"

«Venite, vi porto alla macchina e ci presentiamo lì» Ci disse, camminando verso la sua macchina con noi che lo seguivamo.

Una volta fuori, si abbassò il cappuccio, rivelando il viso sorridente.
Abbracciò Charlotte per prima, mentre io mi feci un attimo da parte.
Durante il volo la ragazza mi aveva giurato che non mi sarei sentita come la candela, ma ero convinta che sarebbe successo comunque.

«Piacere, Carlos» Mi disse, sempre sorridendo, dopo aver lasciato Charlotte.
«Sofia, senza 'ph'» Gli risposi ridacchiando, mentre gli strinsi la mano.
Vedi le sue guance diventare leggermente rosse, mentre mi chiese scusa.

«Salite in macchina, dai!» Ci disse, e mi fermai ad osservare meglio la macchina, chiaramente una Ferrari, in tutti i suoi dettagli.
Salimmo in macchina e Carlos iniziò a guidare, ci aspettavano almeno 40 minuti di macchina.

Mancava sempre meno, ed io ancora non ero pronta a rivederlo.

angolino dell'autrice

mille parole, ma diciamo che è un po' di passaggio.
ricordatevi che sofia si è dimenticata di rispondere a Christian, e questa cosa ritornerà!

se avete qualsiasi cosa da dire, i miei commenti e i miei dm sono sempre aperti!
lasciate una stellina se vi è piaciuto <3

Things that brought me back - Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora