12. Okay

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"Ma ciao Agahsieee" Bokuto gli corse incontro con il suo solito sorriso smagliante

" 'giorno Bokuto-san"

"Tanto che non ci vediamo eh?"

"Circa da 12 ore , ti sono mancato di nuovo?" Chiese il piú piccolo scherzando

"Davvero troppo!"

Akaashi ridacchió "Sei ridicolo"

"Peró ti piaccio comunque, non è cosí?"

"Ahah sí"

Come ogni giorno, da quasi 3 settimane, arrivarono all'istituto e si diressero entrambi verso la propria classe.




Quel giorno a ricreazione la prof di giapponese, se non la coordinatrice della classe, si avvicinò ad Akaashi.

"Buongiorno Akaashi, posso parlarti un attimo?" Chiese la donna con un sorriso gentile

"Certo prof"

"Ecco, volevo sapere come ti stai trovando qui. Sai ci tengo al benessere dei miei studenti e gradirei che ognuno si sentisse ben accolto e integrato nel gruppo classe."

"Sí, mi sto trovando abbastanza bene. Come può vedere ho già stretto amcizia con Kozume, anche se con i miei altri compagni non ho ancora mai parlato"

"Bene sono contenta di sapere che stai facendo amicizia e soprattutto di vedere che l'hai fatto con Kozume. Non lo vedo spesso parlare con gli altri vostri compagni. Comuque, ho visto che sei piuttosto bravo in tutte le materie! Complimenti continua cosí, scusa il disturbo"

"Niente prof" l'insegnante si allontanò e Akaashi raggiunse i suoi amici in corridoio

"Che ti ha detto?" Gli chiese Kenma

"Niente di che, mi ha solo chiesto come andava qui"

"Ah ok"



*skip time, ora di pranzo*



La campanella suonò e Bokuto si affrettò a raggiungere il giardino, dove Akaashi lo stava aspettando in una panchina.

"AGAASHIEEE ASPETTAMI ARRRIVOOO"

"Ti stavo già aspettando Bokuto-san" disse il piú piccolo mentre prendeva il pranzo dallo zaino

"Aww mi hai aspettato per mangiare anche se finisco 10 minuti dopo di te??? Che carino!"

"10 minuti non sono tanti Bokuto-san" tentó di nascondere il leggero rossore del suo viso voltandosi dall'altra parte.

"Per mangiare sí- eh? Perché ti giri? Voglio vedere il tuo bel faccino" ecco, ciò lo fece arrossire ancora di piú, poggió il pranzo sulla panchina e si coprì il volto con le mani.

Il piú grande gli si avvicinò e gli prese i polsi allontanandogli le mani dal viso.

L'unica cosa che Bokuto riuscì a pensare era 'AGASHIEEEE'S SO CUTEEEEEENWJAOAOALAKSKQOAOQOSKAKQLPAOAKSMAJQOAOKSMZNAKAK'

Quando lo vide cosí, tutto rosso e che lo guardava timidamente pensó che gli sarebbe venuto un attacco di cuore.



Dal canto suo Akaashi stava morendo per l'imbarazzo.

Quando i suoi occhi verdi incontrarono quelli ambrati dell altro si sentì sciogliere.

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