CAPITOLO 6

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HUNT

«Finalmente vi siete degnati di venire.» La preside Higgins batté le mani con aria irritata. Le rughe attorno alle labbra le spuntavano in maniera particolare quando noi sei le eravamo intorno.

Io, Lucas e Caden. Dave, Morghana e i loro scagnozzi. Sarà stato che ogni anno ormai si ripeteva la medesima manfrina, ma ero consapevole che di lì a poco il rosso si sarebbe messo a discutere con la vecchia dalla crocchia grigiastra.

«Con calma, tanto le matricole ci mettono sempre venti minuti a mettersi seduti.» Il capo degli Oppressori si divertiva a venirsene sempre fuori con quella frase, facendo, come sempre, scoppiare a ridere i suoi due scagnozzi: Michael Fennec e Katrina Olive.

Un brivido di orrore mi percorse la schiena; ancora dovevo togliermi dalla mente la scena di quando li avevo beccati a scopare in tre. Katrina aveva delle tette che sembravano riempite d'acqua, Dave era... strano. E potevo giurare che Michael avesse un solo testicolo. Ma non ne ero poi così sicuro, visto che quando i miei occhi si erano posati su di loro – in quella spiacevolissima occasione – Katrina era sotto di lui con la bocca piena e spalancata. Non credevo fosse possibile aprirla così tanto, se gli avesse ingoiato anche un coglione per sbaglio non me ne sarei sorpreso.

«Signor Norton!» Grazie al cielo, la preside decise di mettere fine alla mia agonia concentrandosi su Dave. «Persino all'ultimo anno lei è in grado di mancare di rispetto a questa istituzione e alle sue scelte.»

L'Oppressore si mise le mani nelle tasche dei jeans e scrollò le spalle.

«Ho sempre pensato che i criteri di selezione non fossero adeguati, non l'ho mai nascosto.»

«Ringraziali, sei dentro proprio per questo.» Potevo starmene zitto, dannazione! «Dato che hai la media più scarsa di tutta la scuola e sei arrivato fin qui solo grazie alle raccomandazioni e ai soldi di papino.» La Higgins mi stava già fissando male, tanto valeva concludere la frase.

Vidi Morghana portasi una mano alla bocca per non scoppiare a ridere, mentre Lucas e Caden non si fecero problemi.

Dave digrignò i denti e contrasse i pugni, giurai volesse tirarmene uno dritto in faccia. Bene, non avrei reagito, così la punizione più dura se la sarebbe beccata lui.

Al massimo gli sarei entrato in camera di notta e gliene avrei date il triplo.

Il rosso fece per avanzare verso di me, ma la preside batté le mani e tutti noi ci ritrovammo a fissarla. La sua faccia irata non presagiva nulla di buono.

«Non mi esprimerò nemmeno sulla faccenda. Avete un comportamento screanzato, sgraziato e ridicolo per dei ragazzi dell'ultimo anno.»

«Preside, che pretende? Sono uomini.» Ed eccola! Pure la versione più stronza e femminile di Draco Malfoy aveva partorito una frase.

«Ora basta!» Il tono della direttrice si alzò di almeno un paio di ottave. Le fitte alle tempie tornarono a farsi sentire. Mi passai le dita sulla fronte per cercare di alleggerire il dolore. «Sono già stata ad accogliere gli studenti. Ora, voi sei ve ne andate di là.» Indicò con il dito la direzione per l'aula magna. «E vi mettete a fare il vostro dovere, sono stata chiara?»

Dave sbuffò, alzando gli occhi al cielo.

«Cristallina come la metanfetamina.»

«Norton!» La Higgins divenne rossa come un pomodoro e Dave cominciò a correre via ridacchiando, insieme alla versione sfigata di PincoPanco e PancoPinco.

Morghana e i suoi due fedeli sudditi ci passarono avanti. Di certo, a vedersi era una ragazza affascinante, ma quel suo modo altezzoso di fare mi aveva sempre fatto schifo. Sapevo che mi si sarebbe piegata facilmente a letto, ma non avevo alcun interesse a metterle le mani addosso se non per privarla del respiro.

Madness (Wallstreet University Vol.1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora