La mia amata Napoli

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L'aria era sempre la stessa.
Il sole sempre caldo.
E il mare sempre così scintillante.

Ero di nuovo tornata nella mia Napoli. E in realtà ricordo ogni minimo dettaglio di questa città, e noto con piacere che non è cambiata per niente.

Non che Parigi non sia bella eh...Ma c'è qualcosa nella propria città natale che la differenzia completamente da tutte le altre.

Mi arriva una chiamata. Era mio fratello.

simo🫶🏻:" Ue tarantè dove stai?"

io:"sono appena scesa dall'aereo, è meglio che ti muovi che qua s fa buio e ij m cac sott."

Nonostante fossi vissuta a Parigi per 5 anni, non avevo di certo eliminato il mio dialetto perfettamente napoletano.

simo🫶🏻:"stai ferma là che sto arrivando"

io:"vabuo, faj ambress."

Mi misi seduta su un gradino ad aspettare, accesi le airpods e presi le mie terea blu e la mia iqos.
La fumavo quando mi annoiavo di rollarmi un drummino. Anche se in realtà forse questo problema con il fumo lo dovrei risolvere in qualche modo, il mio portafoglio mi ringrazierebbe.
Ma mentre pensavo a come far aumentare i miei risparmi, mi interruppe un clacson di una macchina.

Era Simo.
E cazzo corsi come una pazza.

io:" SIMOOOOO"

Corsi verso di lui e mi lanciai completamente tra le sue braccia, e ammetto che qualche lacrima uscii.

Simo:"Ue piccrè, mamma mij comm si cresciut. Sei una donna cazzo."

Io:" e tu si semp o stess. Sei bellissimo, mannacc quanto mi sei mancato."

Non sentivo il suo calore da un sacco di tempo, nonostante ci vedessimo nelle vacanze di natale, era un periodo troppo breve rispetto ad un anno intero. Era come se mi fossi persa 5 anni della vita di mio fratello. E non vedevo l'ora di diplomarmi, solo per rivederlo.

Simo:" sij na pret, ja vieni andiamo un macchina. Dammi la valigia"

faccio un tiro alla mia iqos e gli passo la mia valigia.
Mentre Simo apre la macchina per posarla, io mi avvio verso il posto davanti.
Apri la portiera e, mentre mi allaccio la cintura, percepisco degli occhi addosso.

Mi giro di scatto. Era Riccardo. Uno dei due migliori amici di mio fratello.

Io:"CAZZO RICKY"

In qualche modo strano riesco a dargli un abbraccio, nonostante abbia dovuto assumere una postura strana affinché riuscissi ad abbracciarlo.

Ricky:"HAHAHAHAHAH come è, eh? tutto bene? minchia da quant'è che non ci si vede"

io:"cazzo sembra un secolo."

Simo risale in macchina, allaccia la cintura e inizia ad uscire dal parcheggio.

Io:"vi giuro so troppo felice di vedervi, Da oggi deve iniziare la mia vacanza."

Simo:" dopo che ti sei fatta il culo lì ci credo cazzo."

Ridiamo insieme. Quanto mi erano mancati. Riccardo mi è sempre stato simpatico.
Ho sempre amato uscire con loro anni fa, ogni sera riuscivamo a ridere come dei pazzi. Anche quando la giornata partiva con il piede sbagliato, loro riuscivano a tirarmi su il morale.
Sono sempre stata molto devota a loro per questo.
Termino la mia terea blu e poso l'iqos nello zaino.

Ricky" simo le hai già detto cosa facciamo stasera?"

Si guardano con uno sguardo di intesa. Iniziano a ridere.
Classico di loro due.

io:"oh che cosa. Ja parlate muovetemi. Guardate comm stong, devo capire se cambiarmi o meno."

Simo:"amò stai tranquilla. Passiamo prima a casa e poi ti portiamo a casa di un amico. O meglio, è una casa fittata per sti giorni che saremo qui a Napoli. Abbiamo organizzato tutto noi. Tu nun t preoccupà."

Io:"ah ok perfetto. Bast ca s bev. Li agg bevut si e no 10 volte in 5 anni."

Ricky:" EEEEH"

io:"te lo giuro"

Ricky:" ma smettila chi cazzo ti crede"

Io:"guarda che li funzionava diversamente ehh. Nun è mica come qua a Napoli."

Simo:" ricorda che domani dobbiamo ripartire presto, e ti trasferirai ufficialmente da me. Così saremo tutti vicini di casa."

Lo guardo con un sorriso stampato in faccia. Era tutto perfetto.

............

Arriviamo a casa nostra. Simo ed io saliamo, così da fare una sorpresa anche ai miei, e Ricky ci aspetta in macchina per poi andare a questa "festa".

Una volta sopra nemmeno il tempo di salutare che i miei mi strangolano dalla troppa gioia nel vedermi.

Scambiamo qualche chiacchiera riguardo il viaggio, e dopo un po vado in camera mia.

Quanti ricordi. L'ho lasciata che avevo appena 15 anni.
E ora rientrare fa un effetto diverso.

Apro l'armadio e decido di cambiarmi decisamente. Noto di emanare un odore un po' sgradevole. Decido di sciacquarmi velocemente e di ritoccare il trucco, ricalcando l'eyeliner, la matita nera e il mascara.
Dopodiché decisi di indossare qualcosa di molto comodo, nulla di chè.


Uscii dalla mia camera e dopo aver salutato calorosamente i miei genitori, io e simo ritornammo alla macchina.

ricky:"porcodiaz ce l'avete fatta finalmente"

Io:"ue c buo"

ricky:" eh se a bukkin e sort"

Mi faceva morire quando voleva imitare il nostro dialetto.
Comunque simo accese la macchina e partimmo.
Il viaggetto durò una ventina di minuti, fino a quando non arrivammo davanti ad un condominio, abbastanza elegante in realtà. Il che mi fece capire che mio fratello e i suoi amici stessero guadagnando parecchio.

Io:"scusatemi ma una domanda. Chi cazzo è questo vostro amico?"

Ricky:"eeeeeh il braccio più tamarro della lombardia."

Lo guardai sorpresa, palesemente ironica.

io:" MADDAIIII!! Coglione chi è sto tizio"

Simo iniziò a ridere, e fu lui a togliermi tutti i dubbi riguardo il none di questo ragazzo.

Simo:" si chiama Daniel, ma noi lo chiamiamo Dadda."

Annuii. Daniel. Non avevo mai sentito parlare di lui, o meglio, sapevo che ci fosse questo altro ragazzo che lavorava con loro ma non avevo mai sentito il suo nome.

Non mi focalizzai tanto su questo, scendemmo dall'auto e andammo verso l'entrata del condominio.

Sentivo della musica ovattata. Mi sa che proveniva dalla porta verso la quale stiamo andando.

Prememmo il terzo piano.

Simo:"oh mi raccomando, vedi di non sbavare quando arriviamo davanti a Dadda"

io:" hahahhaha ma che cazzo dici. a vuo ferni? eja ma per chi mi hai presa, santo dio"

Ricky:"noi ti abbiamo avvisata"

Ridacchiano entrambi, come se stessero complottando qualcosa contro di me.

Li odio quando fanno così, però detesto ammettere che mi fanno ridere.

Arriviamo alla porta e bussammo.

E non so per quale strana ragione, ma mi sa che il ragazzo dinnanzi a noi, con quei capelli scuri e ricci, la barba folta, il piercing al naso, quelle labbra carnose, un sorriso da far paura, e quel corpo da dio greco...Sia decisamente il famoso "Dadda".

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Spazio autrice✍🏻
Heyyy buongiorno ragazzi, ecco l'inizio della storia. Spero possa interessarvi, ma credetemi, ne vale la pena.
Fidatevi di me.
un bacio 😘

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