"qualcosa ti manda in confusione per caso?"

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07:00 del mattino.

Passò mezz'ora, e io ero ancora fuori al balcone, dopo che Dadda rientrò per sciacquarsi, supposi.

Ad un tratto sentii un telefono squillare. Mi spaventai per il rumore improvviso nel silenzio tombale che c'era fino a quel momento.

Mi voltai, e vidi dal vetro della porta del balcone mio fratello, alzarsi a mo di zombie, che spegneva con l'accompagnamento di qualche lamento il telefono.

Simo:"Beaaaaaaa..."

o santo dio.

Io:"che cazzo urli coglione, stanno dormendo tutti."

Mi alzai di scatto per arrivare poi vicino a lui.

Io:"dimmi che vuoi senza svegliare tutto il vicinato"

Simo:"dobbiamo partire..." disse con una voce roca e gli occhi uccisi dal sonno.

Io:"non mi sembra che tu sia nelle condizioni di guidare, coglione." gli diedi uno schiaffo scherzoso dietro la testa, ridacchiando un pò.

Simo:"eja stronza, abbiamo davanti 6 ore di viaggio per arrivare a Milano."

Io:"ci pensavi ieri sera prima di ubriacarti" gli diedi un altro schiaffo.

Simo:"ah si? è accussi?" non so da dove cacciò tutta quella forza in post sbornia, ma mi prese a mo di sacco di patate, come facevamo da piccoli, e mi buttò sopra al letto di Dadda.

Iniziò una specie di lotta all'ultimo sangue.

Io:" cazzo fai piano hahahahaha, mo scetamm tutt quant"

Ridevamo come facevamo tanti anni fa, in fondo non era cambiato proprio niente, anche se ora lui ha 27 anni, e io appena 20.

Improvvisamente ci sentimmo osservati. Vedemmo Dadda con una faccia abbastanza divertita.

Dadda:"perdonatemi se vi ho interrotti, ma mi sa che tra due orette abbiamo il check-out dell'appartamento."

Che cazzo di imbarazzo. Ci siamo incontrati ieri per la prima volta, ed ora ci ha visti fare i mongoloidi sul suo letto.

Sembra che me le vada proprio a cercare io.

Dopo qualche presa in giro da parte di Dadda nei confronti di mio fratello, nel mentre tutta la ciurma si era finalmente svegliata dal suo sonno.

Dadda:"forza ragazzi, alzatevi che qua si deve sistemare tutto."

Riccardo sembrava non volerne sapere nulla, rispose solo con un piccolo lamento.

Dadda:"ohh Ricky porcodiaz"

Niente, non rispondeva. Essendo come un secondo fratello per me, lo conoscevo troppo bene, e in tutti questi anni ho imparato a svegliarlo nel modo più veloce ed efficace possibile.

Io:"lascia sta faccio io."

Lo spostai con la mano, percepii per pochi millisecondi il suo corpo sotto la mia mano, e andai verso Ricky.

Iniziai a toccarlo sul fianco, in modo da fargli il solletico, e come per magia si svegliò.

Ricky:"OHHH ma Che cazzo bea. Vaffanculo va"

Io:"e muovt c'amma sistemà a cas."

Ricky:"me la pagherai un giorno sappilo."

Risi facendo spallucce, e voltandomi notai Dadda con uno sguardo divertito. Credo che stessi arrossendo.

Cazzo se era figo.

Ma di certo non sarei caduta in modo così semplice.
credo...

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