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- Bene, Adele, lei è signora Hanna Sun, ti farà stare con lei un paio di settimane poi vedrà se continuare con l'adozione. - disse la signora Deris, la mia istruttrice del riformatorio, mentre accoglieva me nel suo ufficio.

Mi chiamo Adele Hopper Moon, sono una ragazza di New York, nata e vissuta lì. I miei genitori, Roselyn Diune e Jim Hopper sono scomparsi. Mia madre, Roselyn, era una donna fantastica. Originaria del Brasile ma per amore, mio padre Jim l'ha portata qui a New York. Era una donna riccia e bionda, ricordo che i suoi capelli non stavano mai fermi e se volevano essere domati doveva litigarci. I suoi occhi erano blu scuro come il mare, la sua pelle era scura, tipo un uomo bianco troppo abbronzato, e infine, cosa che la caratterizzava di più, le sue fantastiche lentigini leggermente più scure del colore dell'incarnto. Morta di overdose dopo la morte di mio fratello Oliver.

Mio padre, Jim, era un'uomo rispettabile. Come la maggior parte dei papà era il mio supereroe, solo che dopo Oliver lui se n'è andato, e non è tornato più. Aveva i capelli leggermente corti, color nocciola. I suoi occhi erano azzurri come il cielo. Nonostante ciò, lo vedevo sul giornale e faceva grandi cose, come ad esempio ha risolto un caso della Omicidi, un dipartimento di New York, ma soprattutto, anche lui sembra essere morto per un incendio in un mall ad Hawkins l'anno scorso.

Poi ci sono io, il mio nome lo sapete già. Sono la copia sputata di mia madre, ho i suoi capelli ricci e folti ma color nocciola come quelli di mio padre, e ho gli occhi di entrambi. Per mia grande fortuna mia mamma mi ha donato le sue lentigini e il suo fisico minuto e scolpito. Ora che ho la possibilità voglio riprendere a vivere la mia vita qui ad Hawkins con Hanna e i miei nuovi futuri amici.

- ciao Adele, sono Hanna, piacere. -

Si presentò così a me una donna molto curata, leggeremente in carne con un viso paffuto e rosa. Aveva i capelli lisci e rossi, gli occhi color miele e un profumo di lavanda si spargeva per tutto l'ufficio. Indossava un jeans scuro a zampa di elefante che metteva a risalto le sue coscie, una camicia di fiori azzurra aperta copriva un maglietta a maniche corte rossa con su scritto "never be like ones". Indossava dei mocassini neri, e una borsa di paglia.

- il piacere è mio signora Hanna. - dissi sorridente e agitata, finalmente uscivo da quel riformatorio dopo due anni.

- ottimo. - cessò il silenzio e riprese a parlare la signora Deris. - vi accompagno all'auto, e ricorda Adele, è solo una prova. -

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Eravamo arrivate a casa della donna : una villetta color rosa scuro vicino a quella degli Henderson, o almeno così c'era scritto sul campanello. Aveva un giardino fiorito, con colori sgargianti provenienti dai fiori piantati, la cassetta della posta aveva i nostri nomi, e le finestre bianche erano accompagnate da un balconcino.

Entrammo, la prima cosa che vidi fu un cane, sulla targhetta c'era scritto Ellies. Mi trovavo in salotto, c'era un grande divano rosso e un mobile con sopra una tv, sotto ad essa c'era uno scomparto con sopra una foto di Hanna ed Ellies in un parco, e un diploma di un corso di cucina incorniciato. Intorno alla stanza c'erano dei quadri, due dipinti di paesaggi e tre foto, Hanna e due donne, Hanna e una signora con un ragazzino riccio e un uomo con Hanna in braccio. Sul pavimento giaceva un tappeto ricamato color bordò, su esso un tavolino di vetro manteneva un libro in corso di lettura e una ciotola di cioccolatini.

A destra c'era un bagno, un normale e banale bagno, invece a sinistra c'era la cucina che ho solo intravisto. Appena salita al piano di sopra vidi la mia cameretta, una stanza color verde acqua, il parquet marrone faceva risuonare il rumore dei miei passi. Un letto a baldacchino si trovava vicino ad una finestra. Una scrivania dello stesso legno del pavimento si trovava attaccata al muro e sopra c'era un cesto con al suo interno degli oggetti; un armadio si trovava dietro la porta. Hanne si presentò con le mie valigie e il mio zainetto.

PLAY || Eddie MunsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora