Quella sera Eddie mi riportò a casa, lui diceva che quelle strade non erano sicure, nonostante con noi ci fosse anche Dustin.
- bene, ho delle faccende da sbrigare, ci vediamo domani - disse il ragazzo facendomi un occhiolino e andando nella strada opposta alla nostra.
- vai a casa anche tu? - chiesi a Dustin.
- credo di si. -
- ti va di fare una cosa? Tanto ci sono le vacanze da domani...- Dustin annuì - mi aiuteresti a chiamare la mamma di Will? -
____
Eravamo in sala, dov'era il telefono e Dustin iniziò a digitare i numeri.
- tieni...- il ricciò mi passò il telefono.
- pronto? Salve mi chiamo Adele Hopper Moon, sono la primo genita di Jim Hopper. Volevo sapere se lei lo conoscesse, lei sà dov'è mio padre? ... ... Mia mamma si chiama Roselyn, abbiamo vissuto a New York, poi mio fratello è deceduto e mia madre è morta poco dopo mentre Hopper era andato via di casa. - presi un respiro profondo e le lacrime iniziarono a rigarmi sul viso mentre Dustin mi teneva la mano. - oh, grazie mille. Buona giornata. - attaccai il telefono e caddi tra le braccia di Dustin.
- Ad andrà tutto ok...-
- non ho più nessuno Dus, sono da sola. -
- no, ei, non dirlo. - mi prese il viso tra le mani. - hai me, Hanna, qualsiasi cosa io ci sarò Ad, mi sono affezionato subito. -
Hanna entrò in casa e si accasciò subito vicino a me, mi prese la testa e la appoggiò sul suo petto. Dustin si alzò da terra e mi prese un fazzoletto.
____
- Ad, ADELE! -
Mi svegliai di botto circondata da Max e Dustin.
- ei, che ci fate qui? - chiesi un pò perplessa mentre mi stropicciavo gli occhi.
- siamo qui perché è succeso un casino... - rispose il riccio mente si massaggiava il polso.
- veloce, vestiti! - disse poi la rossa, che sembrava abbastanza ansiosa.
Aprii l'armadio e presi un paio di pantaloncini, una maglietta di Bob Marley e una felpa nera che mi aveva regalato Oliver al mio quattordicesimo compleanno. Andai in bagno e tirai via il pigiama, poi mi lavai velocemente e indossai i miei abiti puliti. Come tutte le mattine, misi il mascara sulle ciglia, poi tornai dai miei amici.
- potete aggiornami? - chiesi mentre allacciavo le mie solite converse blu.
- ti aggiorneremo insieme agli altri. - disse il riccio, poi presi il mio zaino e scesimo di sotto.
- gli altri? -
- abbiamo un piano. -
____
Dopo 20 minuti, grazie alle bici arrivammo davanti la sala giochi dove lavoravano questi due ragazzi. Posammo i mezzi sul marciapiede del negozio ed entrammo.
- ei, Steve! - disse Dustin rivolgendosi ad un ragazzo dietro il bancone.
Aveva dei capelli folti e davvero lucenti, una chioma scura che avvolgeva il suo capo. Una carnagione chiara con qualche neo buttato qui è lì. Indossava una camicia azzurra e bianca con una particolare fantasia, e con un giacchetto verde con il nome del negozio. Vicino a lui c'era una ragazza, occhi verde come le foglie di un albero e i capelli non curati biondi a caschetto. Indossava anche lei a divisa verde ma anche un maglioncino blu e un paio di jeans come il suo amico.
- avete visto? C'è stato un omicidio! Lei è nuo-..- disse infine indicandomi. Dustin sbuffò.
- OMICIDIO? - chiesi guardando Dustin, che fece lo stesso per un attimo poi riguardò l'amico.
STAI LEGGENDO
PLAY || Eddie Munson
Science FictionAdele Hopper Moon, viene adottata dopo due anni passati in riformatorio per colpa della strage della sua famiglia, madre alcolista, padre scomparso e fratello morto. Dopo essere entrata a scuola, scoprirà tante cose sulla sua famiglia e su Hawkins...