05."Euridice e Orfeo."

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Pov's Holden:


Flashback
2 anni fa:

Io e Giulia stiamo insieme da tre mesi. Tra noi c'è una bella chimica.
Inutile negare, che ogni giorno che passa sento l'emozione crescere sempre di più.

Poi due mesi fa è successo che siamo stati nel posto del nostro primo appuntamento.
Le ho fatto trovare delle candele sparse sopra il tetto e delle coperte con dei cuscini a terra.

Ci siamo sdraiati a terra e abbiamo guardato le stelle nel cielo.

<<Conosci il mito greco della Lyra?>>
Mi chiede lei con le mani appoggiate su suo stomaco e io accanto a lei con un braccio sotto il suo collo e l'altra mano sotto la mia nuca.

<<No! Raccontamela.>>
Le dico senza smettere di guardare il cielo.

<<Il mito greco racconta che fu Ermes (il figlio di Zeus e di Maia, una delle Pleiadi) a costruire la Lira.
Un giorno, Ermes, trovò una tartaruga di fronte alla sua grotta, ne prese il guscio, lo ripulì, e legò sette corde in senso diagonale (una per ognuna delle Pleiadi) fatte dai budelli di una mucca. Poi inventò il plettro con cui suonarla e presto Apollo la consegnò a Orfeo. Figlio di una Musa (Calliope, dalla bella voce) Orfeo si dedicò per predisposizione naturale a questo strumento con grande passione. Era così bravo che incantava le pietre e i corsi d’acqua ammansiva gli animali feroci e calmava gli animi delle persone adirate.>>
Si blocca girando la testa verso di me.

<<Poi cosa è successo?>>
Chiedo sollevanomi appoggiando il gomito sul cuscino e sorreggendo la testa con la mano per guardarla.

<<Orfeo, addolorato per la morte della sposa Euridice, discese negli Inferi per chiedere che la sua amata potesse tornare in vita. Grazie al suono della sua Lira il dio dell’Aldilà gli concesse la possibilità di condurre la sposa verso il mondo dei vivi a una condizione:
Ovvero che il musicista non si voltasse lungo il tragitto a guardare la sposa. Purtroppo, pochi metri prima di giungere a destinazione, vinto dalla tentazione di accertarsi che Euridice lo stesse effettivamente seguendo, Orfeo si voltò, ottenendo che la sposa venisse nuovamente risucchiata, per sempre, nell’ombra.>>

<<Un po' coglione Ofero.>>
Le dico scoppiando a ridere lei mi guarda e trattiene una risata.
<<Cioè il dio dell'aldilà gli dice di non voltarsi fino a quando non giungono a destinazione... E lui che fa quasi alla fine? Si volta! Che genio.>>

Giulia lascia andare la risata che stava trattenendo e scuote la testa divertita.

<<Comunque... Orfeo vagò per il resto dei suoi giorni suonando musiche malinconiche e solo alla sua morte si ricongiunse con Euridice. E le Muse posero la Lira tra le stelle. Potenza della musica e potenza dell’amore.>>
Afferma lei e la interrompo di nuovo.

<<Scusami! Euridice, quando lo vide di nuovo non gli disse che aveva spostato un "genio" quando era in vita?>>
Chiedo scoppiando a ridere e lei mi vieni di nuovo dietro.

<<...Lo sguardo sulle stelle, come sui miti, attiva il nostro desiderio di domande. Sull’amore, che è colpo di fulmine e ma poi ricerca, cura, nutrimento del nostro vivere quotidiano e il dono di incontrare se stessi attraverso l’altro. In armonia con la musica che come sosteneva Pitagora, assieme alla matematica, coinvolge tutto l’Universo. Anzi, gli dà voce, con quel qualcosa di divino che sa toccare l’anima dove parole e pensieri faticano ad arrivare.>>
Finisce di raccontare lei guardandomi.

<<Mi stai forse dicendo che sono come Orfeo?>>
Chiedo ironico.
<<No, perché se io dovessi perderti per qualsiasi ragione, appena riuscirò a ritrovarti... Non ti lascerò andare mai più.>>

••Amici 23 •• &quot;Dimmi che non è un addio.&quot; HoldenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora