CAPITOLO 6 - PENSAVO FOSSI ETERO

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Raggiungere la camera di Tooru risulta più difficile del previsto. Le mani ancora intrecciate, le bocche bisognose di condividere anche solo un respiro mentre ogni gradino rappresenta la scusa perfetta per fermarsi e baciarsi ancora.

Ed è solo quando entrano finalmente in camera e Tooru si siede a gambe incrociate sul letto, che Hajime realizza davvero quello che è appena successo e, soprattutto, quello che deve ancora succedere.

"Penso che questa volta possiamo anche evitare di prendere il futon. Tu che dici, Iwa-chan?"

Non che lo avessero mai usato, in effetti, ma dovevano dare alle loro madri quell'illusione visto che entrambe sosteneva che ormai fossero troppo grandi per condividere lo stesso letto.

Ma dormire insieme era una delle tante abitudini che nessuno dei due aveva voluto abbandonare crescendo.

Ogni mattina Hajime si lamentava che Tooru si era aggrappato a lui nel sonno come una cozza, o che gli aveva rubato le coperte; ma poi sembrava sempre dimenticarsene la volta successiva. E quando Tooru spegneva le luci e semplicemente sussurrava il suo nome, ecco che Hajime scivolava silenziosamente sotto le lenzuola accanto a lui. Si arrotolava nelle coperte dandogli la schiena e grugniva il suo augurio di una buona notte: ma in qualche modo i loro corpi erano sempre in contatto, anche solo un tallone o una parte della schiena.

Possibile che fosse così cieco?

Che davvero mentisse a sé stesso raccontandosi le scuse più banali?

Oikawa ha freddo... Il pavimento è duro... Dal suo letto si vedono meglio le stelline luminose attaccate al soffitto...

E quando era Tooru a casa di Hajime, semplicemente si infilava sotto le sue lenzuola, si abbrancava al braccio di Iwaizumi senza dire una parola, e...

"Non vieni...?"

Tooru picchietta con la mano sul materasso accanto a sé e gli sorride, strappandolo ancora una volta dalla sua testa.

Hajime è rimasto appoggiato alla porta che ha richiuso alle sue spalle ormai una manciata di minuti fa, e prende un respiro profondo.

"Tutto questo è pazzesco, Tooru. Non ti sembra così fottutamente strano?"

Oikawa si alza e si avvicina lentamente a Hajime, aggancia le braccia attorno al suo collo e posa un piccolo bacio sulle sue labbra.

"Dormiamo insieme da quando avevamo cinque anni, Iwa-chan, cosa ci trovi di strano?" lo canzona.

"Idiota!"

L'insulto non scoraggia Oikawa che continua a trascinare piccoli baci lungo il collo di Hajime.

"E comunque, da quando ci conosciamo mi ha chiamato Tooru esattamente tre volte." mormora, le labbra che sfiorano la pelle sensibile sotto la mandibola "Una quando abbiamo passato la prima notte in tenda nel giardino di casa mia, avevamo dieci anni... La seconda quando ti ho regalato il costume da Godzilla per il Cosplay Party in terza media, e l'ultima lo scorso anno alle selezioni per i nazionali, dopo la partita con la Shiratorizawa. Eppure, nell'ultimo periodo continui a ripeterlo... Hajime!"

"Scusa Shittykawa, se ti dà fastidio non lo dirò più!"

Hajime lo allontana con uno spintone (poco convinto, in verità) ma Oikawa gli si trascina di nuovo addosso e gli sfiora l'orecchio con le labbra.

"Tutt'altro, Hajime, mi eccita da morire..." mormora "Secondo te, perché me le ricordo tutte e tre così perfettamente, mh?"

Hajime si scosta di botto e lo fissa sorpreso.

FUJOSHI PER CASO | IWAOIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora