3 ;; AURUM

20 9 12
                                        

___________________

— Iseul, dovresti smetterla. Stai disperatamente cercando qualcuno solo per dimenticare. Voglio dirti una cosa, tutte le tue delusioni d'amore non si cancelleranno con dell'alcol.

Junhui aveva ragione. Tutte le storie che la bella Iseul aveva avuto la tormentavano quotidianamente. Non riusciva mai a lasciarle indietro davvero, pensava che strappare di netto i numerosi strascichi di quelle relazioni poteva essere abbastanza, ma ogni volta si trovava punto a capo.

Junhui era preoccupato, anche Hansol lo era, forse anche la vecchietta del piano di sotto ma Iseul non poteva saperlo, lei non guardava mai nessuno in faccia, era terrorizzata dagli occhi delle persone.
Gli occhi mostrano la tua anima, le ripeteva sempre sua nonna mentre le sbucciava l'ennesimo mandarino.

Hansol quella sera, quando vide la ragazza accasciata nuovamente di fronte alla loro porta piangente rimase di sasso. L'ennesimo cuore rotto per la piccola Seul, questo pensava. Aveva indosso un vestito aranciato, spiegazzato e fradicio. Il trucco colato sul viso mentre tra le mani stringeva rabbiosa gli spicchi di un mandarino. Il corridoio era inondato da quel profumo dolce mentre le sue mani appiccicose si muovevano velocemente a coprirsi il volto.

— Mi ha lasciata da sola, ero solo andata in bagno un attimo, lui ha pagato un altro giro ed è andato via!

Erano ormai un paio di mesi che i due ragazzi si prendevano la briga di accudire la loro vicina, e anche quella sera Hansol non si tirò indietro. Posizionò le braccia in modo da rialzare la ragazza da terra per poi lasciarla entrare nel loro appartamento e ripetere le solite procedure.

Iseul era stanca.
Era stanca di far sempre la stessa strada per andare nello stesso kombini e prendere le cose che le stavano distruggendo fegato e stomaco. Junhui aveva ragione, non si possono cancellare i ricordi, e se poteva farlo, lei aveva scelto il metodo peggiore.

Hansol le passò una pezza umida sulla fronte mentre osservava Junhui rincasare. Il ragazzo più grande sospirò poggiando delle buste su un tavolo. Anche per i due quella situazione iniziava ad essere sfiancante.
Iseul si alzò dal divano barcollando appena per poi raggiungere la porta di ingresso.

— Vado a comprare dei mandarini, grazie per tutto.

Iseul era davvero grata ai due per non averle voltato le spalle, ma adesso sentiva la necessità di stare da sola, con qualche spicchio di mandarino e una bottiglia di aurum magari.

Varcò la soglia del konbini trascinandosi dietro i piedi e la consapevolezza di un'altra delusione. Prese tutto quello di cui la sua testa aveva bisogno e si diresse alla cassa sfilando dalla tasca della giacca il portafoglio.

— Non ti da fastidio tutto questo dolce?

— No, più è dolce più allevia il mio palato.

Ammise sciatta alzando poi il viso. Quando incontrò un paio di lenti spesse e una smorfia poco convincente un nodo le si formò in gola. Quello davanti a lei non era il solito ragazzo che incrociava, non aveva lo sguardo preoccupato, quel ragazzo stava fissando la sua spesa con un cipiglio di disappunto. Era alto, superava tranquillamente il metro e ottanta, grandi occhiali rotondi patinavano degli occhi castani così scuri da potersi perdere.

— Secondo me tutto questo dolce ti fa male, tieni questa te la regalo io.

Mentre poggiava i mandarini e la bottiglia di aurum nel sacchetto ci aggiunse una caramella al lime lasciandosi sfuggire un piccolo sorriso.
Iseul rimase pietrificata ma ringraziò pagando e uscendo velocemente dal kombini.
Le tremavano le mani e non riusciva a bloccare le gambe che avevano preso a muoversi senza il suo consenso.

Rientrata in casa poggiò la busta accanto al piano cottura e si rigirò tra le mani quella caramella. Scosse appena il capo inserendola all'interno di un barattolo vuoto, non avrebbe mangiato quella palla di acidità. Prese un bicchierino, il suo liquore e qualche mandarino sedendo su uno sgabello che affacciava su una piccola isola.

Ennesimo cuore rotto per Iseul, ennesima sbronza solitaria per Iseul che con la testa stava ancora inconsciamente vagando sulle lenti spesse di quel bel ragazzo con la polo verde.

MANDARINI ;; ★Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora