-CAPITOLO 2-

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Sento la sveglia suonare, mi alzo subito dal letto e vado in bagno per sciacquarmi il viso per svegliarmi.

 Vado verso la sedia che ho nell'angolo della stanza e prendo i vestiti che ho preparato la sera prima di andare a dormire

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Vado verso la sedia che ho nell'angolo della stanza e prendo i vestiti che ho preparato la sera prima di andare a dormire. Torno in bagno, mi tolgo il pigiama ed entro in doccia.
Dopo essermi tolta l'accappatoio mi metto l'intimo e mi vesto indossando una maglietta nera aderente che mi lascia scoperta la pancia e abbino un pantalone cargo dello stesso colore della maglia.
Mi spazzolo i capelli e mi faccio una coda per essere più comoda durante l'allenamento.

Torno in stanza, prendo il borsone con all'interno già tutto quello che mi serve e vado verso la porta per uscire.
Fuori la porta prendo i miei stivali, li indosso e mi dirigo verso la mensa comune dove tutti facciamo colazione.

È da anni che io faccio colazione insieme agli uomini di papà e non da soli nella nostra cucina, preferisco così.
Arrivata nella mensa mi siedo nel mio solito tavolo;
qui abbiamo tutti i tavoli assegnati e li rispettiamo sempre.

Una volta che arrivi e scegli il tuo tavolo non puoi più cambiare.

Come sempre sono la prima perché mi sveglio molto prima degli altri, però sono abituata ad alzarmi alle tre di mattina, così per un po' sono sola e spendo meno tempo in loro compagnia; odio parlare e perdere tempo.

Appoggio le mie cose sotto il tavolo e vado verso il bancone con tutto il cibo esposto.
«Salve signora Jasmine» saluto la signora che lavora da noi da quando ne ho memoria;
il più delle volte mi sta simpatica perché fa quello che deve e non mi rivolge la parola, ma evidentemente oggi ha cambiato idea

«Oh signorina Jolanda, le ho sempre detto che mi può chiamare solo Jasmine. Come sta?»

ecco questi sono i giorni in cui mi sta antipatica, quando vuole fare conversazione o quando mi chiede di me... non sopporto parlare di me

«Sisi bene» mi sforzo a rispondere
«Mi potresti passare lo yogurt con un paio di fragole, grazie» ribatto subito per cambiare discorso;
senza dire nulla mi passa la mia colazione che rapidamente porto al mio tavolo.
Mi siedo e apro la confezione di yogurt, con il coltello che preso dal bancone, mi spezzetto le fragole e le metto all'interno.
Inizio a mangiare e mi guardo attorno.

La mensa è una sala enorme ed è estremamente moderna, ma soprattutto luminosa;
in tutte le pareti sono presenti delle enormi vetrate che affacciano sul giardino e sull'enorme piscina, alcune sono anche porte-finestre per uscire.
Ovviamente i vetri sono antiproiettile visto che essendo una mafia potremmo ogni giorno rischiare di provocare o ricevere una sparatoria; sono state fatte per tenere tutti al sicuro.
Tutta la villa è ricoperta di telecamere di sicurezza ed è recintata da filo spinato.

È difficile riuscire ad entrare nella nostra villa se non ne fai parte.

È difficile riuscire ad entrare nella nostra villa se non ne fai parte

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