-CAPITOLO 6-

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Noah

1 ora prima

Siamo tutti nascosti vicino alla casa fazione di Scar e stiamo controllando da lontano i loro movimenti.
Sappiamo già che Scar non è in casa, quindi è il momento perfetto per agire.
Vicino al cancello ci sono le sentinelle e il modo più facile per fare uscire più uomini possibili è facendo rumore.
«Ora!» dico azionando la radio.
Al mio segnale un nostro uomo spara una serie di colpi in aria così da allertare le sentinelle, che come avevamo previsto, raggruppano un po' di loro uomini per uscire e vedere se fuori è tutto a posto.

Appena escono noi li raggiriamo e puntiamo le armi verso di loro.
«Abbassate le armi e con i piedi avvicinatele a noi, anche le radio» ordina Daniel.
Sono costretti a fare come gli abbiamo detto, perché sono circondati e sono molti meno di noi.

Visto che non cerchiamo nessuno in particolare, tanto abbiamo già Riven, che è il pezzo grosso dopo Scar, li leghiamo e li trasciniamo in macchina.
Subito dopo corriamo verso la fontana qui vicino, dove si sarebbero dovuti incontrare Jolanda e Riven.

Cerco di arrivare più velocemente possibile, non si sa mai cosa sarebbe capace di fare Riven, siamo comunque due mafie l'una contro l'altra.
Ma sono consapevole che per ora non è successo nulla, altrimenti l'uomo che ho mandato a controllare che non succedesse nulla a Jolanda, senza che nessuno lo sapesse, me l'avrebbe detto.

Arriviamo e notiamo che sono ancora immersi in una profonda conversazione, anche se da questa distanza non sentiamo nulla purtroppo, sarei curioso di sapere cosa si stanno dicendo. Riesco solo a vedere lo sguardo deluso di Jolanda e il volto pieno di vergogna di Riven.
Però ad un certo punto vedo Riven avvicinarsi a Jolanda e prenderle le mani.
Questo gesto mi innervosisce parecchio.

Inconsciamente faccio un passo avanti per andare nella loro direzione, ma Daniel, affiancato da George, mi ferma.
«Noah dove vai? dobbiamo aspettare il segnale» mi ricorda Daniel.
«Oh che carini, sarebbero una bella coppia non credete?» domanda ridendo George, guardando me e non loro.
«Guarda come si tengono per mano» continua George.
Il mio volto si fa rosso per la rabbia e inveisco contro George
«Perché ai così George? cosa stai insinuando?» gli chiedo.
«Nulla sto solo descrivendo quello che vedo» mormora alzando le spalle.
«Si, ma oltre a questo stai dando pareri non richiesti, ma soprattutto che non mi interessano» rispondo aspro guardando George.
«Ma infatti io stavo parlando in generale, non con te. Hai la coda di paglia Noah?» mi domanda inclinando la testa.
Sbuffo svogliato.
«Oddio ma si stanno baciando?» dice George.
Giro di scatto la testa verso di loro.
«Ah no ho sbagliato, da questa direzione sembrava di sì, invece lei lo ha solo allontanato» mormora George nascondendo un sorrisetto che a me fa solo irritare.
«George ma perché ti comporti in questo modo?» sussurra Daniel.
«Volevo solo vedere una cosa» dichiara guardando prima me e poi Jolanda.

Decido di allontanarmi da loro di poco per non ascoltare le loro chiacchiere stando attento a quello che sta succedendo davanti a me.

Non capisco perché Jolanda doveva incontrarsi da sola con lui, visto che potevamo benissimo rapirlo insieme agli altri. Poteva essere molto rischioso visto che proprio loro volevano rapirla.

Ad un certo punto vedo che Jolanda nasconde la mano dietro la schiena con un "5"

IL SEGNALE

E alla vista del segnale sospiro.
Corro dagli altri e li faccio preparare.
«Ragazzi tutti pronti che tra poco dobbiamo intervenire» sussurro nella radio così da farmi sentire da tutti.
Appena finisce di fare il countdown noi scattiamo e andiamo da lei.

*

Arrivati a casa il mio compito è quello di trasportare tutti gli uomini che abbiamo preso nelle celle dei sotterranei.
«Forza muovetevi» faccio velocizzare il passo, tenendo sempre in mano un fucile per evitare che uno di loro possa fare il coraggioso e provare ad aggredirmi.
«Cristo Riven tu dovresti essere il miglior soldato della tua mafia? Se questo è il livello state messi molto male» dico vedendo quando lento e poco agile è Riven.
Ruggisce solamente visto che gli avevo già ribadito che non mi può rispondere.

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